TUTTOGIANNINI
Francesco di Lorenzo - 07-02-2015
Il ministro dell'Istruzione Giannini mette le mani avanti, e per assicurare il suo contributo di continuità alla scuola italiana ha deciso di trasbordare con armi e bagagli nel PD. È passata di fatto alla corte del famoso 'parolaio magico'. Questioni di stile, non c'è che dire. A sua parziale discolpa, bisogna dire che non è la sola a spiccare il salto verso luoghi più tranquilli: lo ha fatto insieme ad altri sette parlamentari di Scelta Civica.
Ma, in fondo, la decisione di saltare il fosso, seppure meditata e dolorosa (si pensa), è una tra le tante cose, uno tra i tanti impegni che ha in agenda. Perché, che si sappia, la ministra è impegnata su vari fronti, e che fronti.
Il suo primo impegno? Sarà ospite della puntata di 'SOUL', su Tv2000, e nell'intervista che le verrà fatta, ricorderà l'infanzia trascorsa nella pizzeria del papà in una borgata di Lucca e tante altre bellissime cose.
Poi, ci sarà da correre a Trieste per inaugurare l'anno Accademico. Intanto ha detto no alla proposta portata in commissione cultura dalla senatrice Puglisi che chiedeva di introdurre nella scuola italiana il curriculum personalizzato, cioè la facoltà di far scegliere agli studenti le materie di studio. Lei, inflessibile, ha bollato la proposta come troppo americana; ha detto, meglio di no, perché aumenterebbe solo le disuguaglianze.
Poi ha firmato una Carta di Intenti contro la corruzione e l'illegalità, che è sempre una buona cosa, mentre nel frattempo dovrà concludere un convegno a Milano su Economia e Finanza (ma perché?).
E, intanto, non ha dimenticato di firmare una circolare diretta a tutte le scuole italiane perché si attivino nel giorno del Ricordo delle foibe, che sarà celebrato il 10 febbraio.
Gli impegni dell'instancabile però non finiscono qui: infatti, qualche giorno fa, invitata al Premio Nonino, ha ribadito (senza che nessuno glielo avesse chiesto) la bontà dell'imminente decreto 'buonascuola', che la filosofa statunitense, Martha C. Nussbaum, presente perché vincitrice del premio "Maestro del nostro Tempo 2015", non ha capito bene cosa fosse... per fortuna gliel'hanno spiegato.
Come se non bastasse, la ministra è stata poi chiamata in causa dal deputato 5stelle Luigi Gallo, il quale l'ha sollecitata a dare notizie certe e sicure del famoso piano di edilizia scolastica di cui spesso si è parlato, ma di cui ancora non si sa molto. Il deputato ha detto, testualmente, che continuano a crescere le famigerate classi pollaio, perché le aule sono sempre le stesse mentre aumentano al ritmo di 30mila alunni all'anno i nuovi iscritti.
Poi, beata ingenuità, è finita anche lei nel balletto delle anticipazioni. E ha anticipato che alle elementari si studierà una materia in inglese, mentre in quarta superiore ci sarà un'ora in più di economia (che fa sempre bene). Naturalmente, come sempre accade, è iniziata la corsa alle previsioni delle cose che ci sono o che mancano nella 'buonascuola'; i geologi, questa volta, hanno lanciato un appello affinché non ci si dimentichi di inserire le scienze della terra, che vengono invocate solo in occasione di terremoti o altri disastri. Il ministro diligentemente ha preso nota. Come ha preso nota dell'appello lanciato dall'ANPI dell'Emilia Romagna affinché il ministero dell'Istruzione concretizzi l'impegno che sui banchi di scuola si insegnino la Resistenza e la Costituzione.
Lei, che è inesauribile, ha partecipato martedì 27 gennaio alla Camera alle celebrazioni del giorno della Memoria, ha preso anche un impegno con l'accademia dei Lincei, per lunedì 23 febbraio, alle 10,30, per l'incontro intitolato 'Ripensare l'istruzione per il domani'.
Intanto che è stata impegnata nell'audizione in Commissione Affari Sociali sugli orientamenti del Governo in materia di accesso ai corsi di Laurea e alle scuole di specializzazione in medicina, ha voluto inaugurare l'anno accademico di Brera, e nell'occasione ha tenuto a ribadire l'importanza della cultura e dell'arte, specie a Milano e specie nell'anno dell'Expo; e proprio in quelle sale è risuonata la frase "non si ricorda un ministro dell'Istruzione a Brera", pronunciata dal presidente dell'Accademia, Marco Galateri di Genola.
E allora, per concludere, vista tanta buona volontà, diciamo la verità, chi ha voglia di privarsi di un ministro così efficiente? La situazione allora è semplice, ed è questa: per non perdere tanta esperienza acquisita sul campo e per assicurare agli italiani un minimo di continuità (ricordando quella scolastica), il ministro Giannini ha fatto bene a passare alla corte di Renzi, cioè ha fatto bene a posizionarsi su siti più sicuri. Non si sa mai...potrebbero esserci le elezioni (non le lezioni).

Tags: Giannini, Scelta Civica, PD, Buonascuola


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