centro risorse per la didattica
Risorse per area disciplinare:   
Homepage
La redazione
 
Ricerca
Iscriviti alla news
Le newsletter
 
Attualità
Percorsi
Novità
Recensioni
 
Disabilità
Lavagna Interattiva
 
La tua segnalazione
Il tuo giudizio
 
Cataloghi in rete
 
DIDAweb
 

risorse@didaweb.net
 
Fai conoscere ai tuoi amici
questa pagina

 

  Cerca nel web:
Se sei un utilizzatore della toolbar di Google, puoi aggiungere anche il nostro pulsante:
Centro Risorse
  SCHEDA RISORSA


Filosofia
Religione
Transdisciplinare
Un Papa per salvare la nave alla deriva. La forza che manca al mondo laico - di Emanuele Severino

Lingua: Italiana
Destinatari: Formazione post diploma, Alunni scuola media superiore, Insegnanti
Tipologia: Materiale di studio

Abstract:
 
Un Papa per salvare la nave alla deriva
La forza che manca al mondo laico
di
Emanuele Severino
 
C’è un motivo, in qualche modo emergente, per il quale l’uscita di scena di questo pontefice è un gravissimo danno per il mondo cattolico, anzi cristiano: questo Papa è stato capace di fare per le proprie convinzioni religiose quello che nel mondo laico a nessuno è riuscito rispetto alle proprie.

Innanzitutto egli ha lavorato in salita — mentre il mondo laico si trova davanti una strada in discesa.
Negli ultimi due secoli il mondo occidentale si è sempre più allontanato dal sacro. Chi, per celebrare questo pontificato, contesta questa affermazione, non si accorge di smentire uno dei tratti centrali della diagnosi che lo stesso Giovanni Paolo II ha fornito dell’Europa e dell’Occidente. A suo avviso, il nazismo e il comunismo — figli legittimi delle «filosofie del male »— hanno lasciato in eredità in Europa una «devastazione» morale e culturale così grave da richiedere da parte della Chiesa il più intenso impegno missionario.
Ma questo Papa ha lavorato in salita perché l’allontanamento del mondo occidentale da Dio non è semplicemente un cambiamento di costume o di gusto. Anche se si stenta a capirlo, la filosofia dell’ultimo secolo e mezzo è la punta d’acciaio che anima, dà forza, fa procedere il nostro tempo: essa mostra che lo scavalcamento dei valori del passato è un processo inevitabile. Mostra che il sacro e il divino concepiti come dimensione eterna che domina il divenire e la storia sono impossibili.

Certo, queste sono affermazioni che il Papa non avrebbe mai accettato. Anzi, egli affermava il contrario. Sosteneva che il male del nostro tempo proviene da una filosofia che non può reggere il confronto con la filosofia della tradizione aristotelico- tomistica sul cui fondamento il cattolicesimo si erige. Ma egli affermava il contrario come uno che, in mezzo a un torrente in piena, sostenga che l’acqua va dalla valle al monte. E lo ha sostenuto nel modo più vigoroso, e anche ha agito nel modo più vigoroso perché l’acqua andasse verso il monte. Di qui la sua grandezza, e insieme la sua tragedia, che peraltro egli ha saputo imprigionare sotto la corazza della sua fede. Difficile avere più forza e coraggio nel tentare di salvare una nave che affonda.

Nel mondo laico, nel frattempo, non c’è stato e non c’è nulla di simile a questa forza e coraggio. Nessuno ha saputo fare per il tempo che viene quello che il Papa ha fatto per il tempo che se ne va. Gioca certo il vantaggio posseduto da un Papa carismatico che ha saputo sfruttare nel modo più efficace i mezzi di comunicazione di massa. Ma la disparità rimane, grave. Giacché il mondo laico ha l’enorme vantaggio di procedere nella direzione del torrente: da monte a valle. Solo che se ne è dimenticato.

Il mondo laico, ormai, si limita a galleggiare. Non vede più la potenza che all’inizio del nostro tempo ha distrutto la tradizione. La potenza del pendio. E’ divenuto a sua volta una fede che si oppone a quella religiosa; un dogma in cui si ripete che Dio è morto o si esibisce un sussiego dietro il quale non c’è alcuna profondità. Continuando a voltare le spalle all’essenza della filosofia, oltre a galleggiare, si taglia il ramo su cui si è seduti. Forse si intravede la tragedia che, a valle, aspetta il torrente, ma si evita di guardarla in faccia e di assumersi la responsabilità del tempo presente. Che porta lontano dalle sicurezze del passato, ma di cui non si sa comprendere il senso, le possibilità, l’esito.
 
04 aprile 2005


http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2005/04_Aprile/04/severino.shtml



I giudizi degli utenti

Assenti

Aggiungi il tuo giudizio    Precedenti risultati   


  Iscriviti alla news
Ricevi in posta elettronica le novità e una selezione di risorse utili per la didattica.

Iscriviti qui


Novità
Le ultime risorse per la didattica catalogate ed inserite nel nostro database.

 

 

PRESENTARSI
Proposta d'apprendimento di italiano per stranieri - livello A1

 



ENGLISH LESSONS AND TESTS.

Percorsi
Proposte di selezioni e percorsi fra le risorse e i materiali in archivio.

Percorsi
Feste e calendari multiculturali.
Calendari solari e lunari, festività religiose e tradizionali delle diverse culture.

Percorsi
Steineriane
Le ''scuole nuove'' della pedagogia steineriana, contrassegnate dal paradosso di un’accettazione pratica e di un’ignoranza teorica da parte degli stessi utenti e degli operatori della scuola pubblica, tra ''fedeltà karmica'', incarnazioni di individualità che ritornano sulla terra, bambini indaco e apparente buon senso pedagogico.

  Ambiente virtuale collaborativo in evoluzione ideato e sviluppato da Maurizio Guercio è una iniziativa DIDAweb