L'arresto

"Mio papà ha fatto tutta la guerra del 15/18, decorato sul campo per atti di eroismo e quindi aveva un certo attaccamento alla sua patria; poi dopo il 15/18 ci sono stati questi movimenti e l’avvento del fascismo: mio padre era di Savigliano, lavorava alle officine di Savigliano, era un calderaio molto ricercato, ma già a vent’anni aveva delle difficoltà con i fascisti, infatti è stato obbligato a scappare da Savigliano, a venire via perché lui non era d’accordo con quel sistema; infatti venne qui a Torino, fece lavori saltuari vari, finché venne assunto alla Fiat; però la Fiat, cosa vuole, allora, i tempi, se uno non aveva la tessera del partito... mio padre era già segnato, segnalato come un sovversivo. Oltre tutto, quando venivano certi gerarchi, il primo a stare a casa era mio padre, era tipico di chi era già segnalato. C’è stato tutto questo calvario, può immaginarsi mia mamma, noi piccoli, le difficoltà... Quando è stato preso nel 1944, il maresciallo dei carabinieri venne a casa per informazioni, mio padre non c’era, lavorava; senonché lui, non dubitando probabilmente, si è presentato ai carabinieri e presentandosi..."
"Ma era iscritto a qualche partito?"
"Ma, non lo so, comunque era di sinistra; c’era qui un commissario, che quando mia mamma è andata a parlargli le ha detto: ‘Ma suo marito era proprio un sovversivo’."
"L’hanno arrestato dopo lo sciopero del ‘44 alla Fiat?" "... è stato preso il 4 che era di sabato e il lunedì era già sui carri bestiame."

Vittorio Flori e Pietro Bertoglio vengono arrestati in seguito agli scioperi del marzo ‘44 e vengono deportati in Germania immediatamente. Sono due operai che hanno però dei precedenti, hanno idee di sinistra, sono controllati e fra i primi ad essere presi di mira quando si verifica qualche azione contro il regime.

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Proposta d'apprendimento di italiano per stranieri - livello A1

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Le ''scuole nuove'' della pedagogia steineriana, contrassegnate dal paradosso di un’accettazione pratica e di un’ignoranza teorica da parte degli stessi utenti e degli operatori della scuola pubblica, tra ''fedeltà karmica'', incarnazioni di individualità che ritornano sulla terra, bambini indaco e apparente buon senso pedagogico.