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Cara Befana, è tanto che non ti scrivo una letterina. Non che manchino le richieste, anzi… Questa notte sognando il tuo ritorno, mi sono accorta di un particolare: gli anni passano per tutti eppure tu resti sempre giovane!
La tua nascita è ormai remota; per un verso richiami la cultura cristiana nel ricordo della venuta dei re Magi, per l'altro la cultura consumistico-pagana che fa dei doni solo un puro scambio commerciale. Sei ormai 'la tradizione'. Certo, vari di città in città, da Paese a Paese; hai conosciuto intere generazioni e, in ognuno hai lasciato un ricordo… un gesto leggero, carbone, caramelle… La bicicletta blu la lego a te! Che succederebbe se tanti tra i ragazzi di oggi non avessero più la forza di tramandare questo modello culturale "befanesco"? Beh, per ora non sembri risentire delle mode. A Piazza Navona ti si continua a bruciare ogni anno, nel bar vicino casa continuano a metterti in mostra e, allo stesso modo i bambini continuano a recitare la filastrocca: "La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, (…)". E' pur vero, però, che pur appartenendo ad una lontana tradizione e memoria culturale avvalendoti dei vecchi racconti per continuare ad esistere, stai anche al passo coi tempi… noto con gioia che non disprezzi la rete… sei lì che navighi e approdi in ogni dove, la tua scopa è diventata digitale e i tuoi doni sono a volte virtuali. Appartieni al mondo orale poiché sono le narrazioni e le fantasticherie a tenerti in vita, come appartieni al mondo scrittorio che continua a comunicarti con carta e calamaio. A lezione tempo fa, parlando proprio di 'memoria', abbiamo visto il film Totò, Peppino e la malafemmina che non riesce a dialogare con le nuove generazioni come fai tu; sebbene costituisca un "momento formativo" della generazione della prof.ssa Martini, con noi non rimedia… forse quel mondo non è più il nostro… ne siamo affascinati ma niente di più… abbiamo altri "momenti formativi" filmici e non. Il problema semmai è riuscire a comunicarli in aula perché non siamo preparati a questa nuova forma di didattica multisensoriale. Ci resta più facile studiare libri, stare in silenzio durante le lezioni e non pensare, non interagire, non andare fuori il sapere saputo che Il docente riversa nelle nostre teste… Lo sai che ti dico cara Befana? Quest'anno un regalino te lo chiedo: fa allargare gli sguardi di noi studenti verso definizioni di sapere nuove! Al prossimo anno, magari bloggando… Tua Giorgia |