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IL TUO GIUDIZIO SULLA RISORSA
Storia
Transdisciplinare
Salò: Come se in America il Ku Klux Klan valesse quanto la democrazia
Lingua:
Italiana
Destinatari:
Alunni scuola media superiore
Tipologia:
Documentazione
Abstract: Come se in America il Ku Klux Klan valesse quanto la democrazia
di Furio Colombo
Immaginate una legge americana che proponga di considerare uguali - ovvero avversari altrettanto rispettabili della lotta per i diritti civili - coloro che hanno seguito Martin Luther King per ottenere la fine della segregazione razziale, e coloro che - indossando camice bianco e cappuccio e piantando nella notte croci infuocate - intendevano mantenere la segregazione per sempre. In fondo - direbbe la legge - erano cittadini in buona fede gli uni e gli altri. Erano americani i neri che si ribellavano alla segregazione e gli incappucciati del Ku Klux Klan.
Spesso, quando non c’erano dimostrazioni, lavoravano gli uni accanto agli altri. Poi ha prevalso una parte (i neri) e l’altra ha dovuto mettersi in disparte. Ma se non vogliamo discriminare più i neri, perché mantenere nel ghetto della condanna morale (e a volte penale) quei cittadini americani che avevano scelto - per esprimere la loro persuasione - il cappuccio bianco e la croce infuocata?
Dopotutto, direbbe la legge, entrambi volevano, sia pure in modi diversi, un’America solida e pacificata. Quella legge non c’è! Se ci fosse, si rivolterebbe l’America. E si rivolterebbe l’opinione del mondo. Ma una legge come questa - e molto peggiore di questa - sta per essere approvata (ora al Senato, poi alla Camera) dalla maggioranza del Parlamento italiano.
È una maggioranza che comprende anche persone che si dichiarano cristiane, eredi della DC, dunque dell’Italia nata dalla Resistenza. E sta per essere votata da politici che vanno e vengono in Israele e presso le Comunità ebraiche italiane, per far dimenticare ascendenze e radici politiche e professare il loro nuovo legame nazionale e internazionale. Adesso. Ma allora?
La legge in questione parla di allora. «Allora» sono gli insanguinati anni italiani 1943-1945, gli anni della repubblica fascista detta «di Salò» nata con tre propositi: servire i nazisti che occupavano l’Italia. Dare la morte a tutti gli antifascisti. Catturare cittadini italiani ed ebrei. Decine di migliaia di quei cittadini italiani sono stati cercati, arrestati, portati in campi di concentramento italiani comandati da italiani (Fossoli, San Sabba) per consegnarli ai tedeschi, alla deportazione, allo sterminio di cui quei militi e i loro comandanti erano perfettamente al corrente.
Ora, mentre il Parlamento italiano si accinge a votare una legge che intende equiparare i combattenti per la libertà con coloro che hanno combattuto accanto ai nazisti, e dunque a sostegno dello sterminio di Auschwitz, diventa necessario ricordare anche le centinaia di fascisti che hanno militato nei reparti italiani delle SS, fianco a fianco con coloro che hanno compiuto le stragi di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto. E i collaborazionisti delle Fosse Ardeatine e dei torturatori di Via Tasso. Questa legge, dunque, ha una tremenda finalità: rivendicare il periodo più sanguinoso e feroce del fascismo e mantenere aperta, anzi riportare in primo piano, come argomento di ogni giorno, la spaventosa ferita che ha diviso l’Italia e che si rimargina solo riconoscendo il senso della Storia e lo spaventoso errore di chi stava con i nazisti.
http://www.articolo21.com/notizia.php?id=1701
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