IL NOCCIOLO DI QUANTO ABBIAMO DA DIRE - [Da Primo Levi, I sommersi e i salvati]
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IL NOCCIOLO DI QUANTO ABBIAMO DA DIRE
[Da Primo Levi, I sommersi e i salvati, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, pp. 1149-1150]




L'esperienza di cui siamo portatori noi superstiti dei Lager nazisti e'
estranea alle nuove generazioni dell'Occidente, e sempre piu' estranea si va
facendo a mano a mano che passono gli anni (...).
Per noi, parlare con i giovani e' sempre piu' difficile. Lo percepiamo come
un dovere, ed insieme come un rischio: il rischio di apparire anacronistici,
di non essere ascoltati. Dobbiamo essere ascoltati: al di sopra delle nostre
esperienze individuali, siamo stati collettivamente testimoni di un evento
fondamentale ed inaspettato, fondamentale appunto perche' inaspettato, non
previsto da nessuno. E' avvenuto contro ogni previsione; e' avvenuto in
Europa; incredibilmente, e' avvenuto che un intero popolo civile, appena
uscito dalla fervida fioritura culturale di Weimar, seguisse un istrione la
cui figura oggi muove al riso; eppure Adolf Hitler e' stato obbedito ed
osannato fino alla catastrofe. E' avvenuto, quindi puo' accadere di nuovo:
questo e' il nocciolo di quanto abbiamo da dire.


 


Immagine da : http://www.tobiarava.com/



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