CHIMICA O PEDAGOGIA?

Di Rolando Alberto Borzetti - - 05.12.2008

No alla droga per i bimbi “vivaci e disattenti”
Si alla mobilitazione pedagogica del pensiero


Abbiamo seguito con grande attenzione e preoccupazione la denuncia, riguardante i rischi legati all’introduzione del Ritalin nelle farmacie italiane (e quindi nelle scuole ), apparsa in tre articoli della Gazzetta di Modena ( in data 4, 7 e 11 Marzo 2001) a firma di C. Valgimigli. Condividiamo la sua analisi critica (condivisa in E. Romagna, purtroppo, solo da pochi altri suoi colleghi) e, allo scopo di stimolare l’inizio di un dibattito pedagogico-scientifico sull’argomento, accettiamo l’invito al confronto, poiché riteniamo importante, in qualità di insegnanti che quotidianamente interagiscono con bambini “estremamente vivaci” e che hanno difficoltà di attenzione, spiegare le ragioni pedagogiche e scientifiche della nostra ferma opposizione all’uso di farmaci che alterino pericolosamente la chimica del cervello, quando esiste una efficace pratica ( La pratica pedagogica della Gestione Mentale elaborata da Antoine de La Garanderie ), pochissimo conosciuta in Italia, in grado di contribuire al superamento di tali difficoltà. (Bocchini - Taracchini)

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