Virginia - ultimi interventi
Virginia Mariani - 15-02-2011
Appoggio pienamente la manifestazione del 13.
Anche perchè non ce la faccio più a vivere in un Paese che butta tutto in caciara...
Cosa c'entrano i puritani nella nostra indignazione, in un Paese a prevalenza cattolica poi! Questa è mistificazione, ...
Virginia Mariani - 06-10-2010
poniamoci con moltissima attenzione e senso critico nell'osservare e interpretare i cambiamenti in atto da qualche tempo nel nostro Paese, prestiamo 'ascolto' al modo in cui vengono usate le parole e il linguaggio, al modo in cui la nostra Storia si sta ripetendo sebbene in forme differenti (ma in fondo neanche tanto), al modo in cui la libertà, la democrazia, i diritti umani e civili sono soffocati dalla plastica degli interessi personali o lobbistici. Perché soltanto a distanza di tempo, quando è troppo tardi, dobbiamo riuscire a prenderne coscienza? Certo l'ispirazione nonviolenta ci indica che ci sono modi e modi di dire e fare le cose, ma prima di tutto c'è il pensarle.
Virginia - 23-07-2010
Salve!
Sono Virginia Mariani, docente di Lettere nella SS I grado di Mottola (TA) e come lo scorso anno vengo a voi con alcune considerazioni nonché domande e proposte anche a nome dei/lle miei/e colleghi/e sulle Prove Invalsi.
onweb
Virginia Mariani - 13-07-2010
Si moltiplicano a scuola i progetti, da quelli d'Istituto ai cosiddetti PON, fra cui anche quelli correlati alla legalità e ai Diritti Umani, ma chissà perché una conferenza sulla laicità nella scuola non è percepita come importante in questo percorso di formazione e informazione. Così è stato per la maggiorparte delle persone (amministratori, dirigenti, docenti) invitate dalla comunità battista di Mottola alla conferenza con il prof. Nicola Panatelo, presidente dell'Associazione "XXXI Ottobre", su "La laicità in Italia: il caso scuola" svoltasi sabato 26 giugno 2010. L'incontro è stato particolarmente interessante e illuminante ...
Virginia - 13-04-2010
Ci siamo: possiamo adottare testi nuovi e per i prossimi 6 anni stare in tutta tranquillità...

Ma quali i criteri di adozione?
Il testo graficamente più chiaro?
Quello con più approfondimenti?
Quello più leggero?
Quello meno costoso?
Quello essenziale o quello completo?
Virginia - 30-03-2010
D. In che senso, ci sono Moratti in altre parti del mondo?

R. C'è di peggio: ci sono persone di grande abilità e perfino intelligenza che suggeriscono ai Berlusconi, alle Moratti e ai Bush junior che cosa debbono fare.


D. E che cosa suggeriscono?

R. Suggeriscono di smantellare l'apparato pubblico dell'istruzione e della ricerca, ridurre l'istruzione da obbligo, garantito dalle leggi, a un fatto privato, regolato da scelte delle famiglie. Milton Friedman, non l'ultimo arrivato, Nobel per l'economia nel 1976, lo sostiene da mezzo secolo. E' restato a lungo isolato. Ma dagli anni Novanta ha trovato alleati nei gruppi dirigenti dell'economia e, in parte, della politica di vari paesi. Ho ricordato prima lo sforzo eroico di paesi in via di sviluppo per accrescere i livelli di istruzione dei loro popoli. Ma la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale contraddicono consapevolmente questi sforzi. Lo ha denunziato Joseph Stiglitz. Una denunzia preziosa: Stiglitz ha avuto anche lui il nobel per l'economia nel 2001. In più dal 1997 è stato chief economist e vicepresidente della Banca mondiale, finché nel 2002 non è stato costretto ad andarsene per queste sue denunce.


D. Quali denunce?

R. Stiglitz dall'interno ha potuto documentare che la Banca Mondiale chiede ai paesi più poveri di bloccare i loro stanziamenti per l'istruzione di base e per l'alfabetizzazione degli adulti se vogliono accedere ai prestiti e al sostegno della Banca. Dollari contro de alfabetizzazione, dollari contro ignoranza. Quest'idea piace a molti gruppi industriali e finanziari, in Usa e anche in Europa. Per fortuna non a tutti. L'idea che l'istruzione garantita dallo Stato sia, come dice Friedman, una "industria socialista" non convince interamente i potentati, anche se non sanno liberarsi del fascino dell'idea lanciata nel 1955 alla riunione della Fondazione Gorbacëv a New York, l'idea di una società dei "cinque quinti": un quinto di ricchi e, se vogliono, colti, che si pagano le scuole e università di alto livello, tre quinti di consumatori a basso reddito e basso livello di istruzione, un quinto di barboni residuali, un profondo sottosuolo nel quale i tre quinti possono essere ricacciati se non rispettano le regole del gioco. A settembre 2003 si è svolto negli Usa un altro seminario internazionale di cervelloni economico-finanziari. Era stata invitata anche Emilia Ferreiro, grande esperta dei problemi di alfabetizzazione primaria. Mesi dopo, in un altro (più modesto!) seminario a Roma organizzato da Clotilde Pontecorvo, Emilia ha raccontato che nel seminario dei cervelloni è stato rinnovato il pianto sugli insegnanti che sono troppi e costano troppo ed è stato avanzato il programma di sostituire agli insegnanti i computer e le tecnologie della comunicazione: insegniamo ai ragazzini, alla massa dei ragazzini, via computer e telecomunicazioni, quel che secondo costoro i computer possono insegnare e cacciamo via gli insegnanti. Chi può e vuole di più, si scelga gli insegnanti e se li paghi. Il resto, l'istruzione seria per tutti, per costoro è "socialismo (negli Usa) o "comunismo" (per il nostro sempre sorridente Berlusconi). Non la Moratti, non Berlusconi: questa è la sfida che abbiamo dinanzi, in Italia e nel mondo. E un pezzo importante della sfida è evitare il luddismo e piegare l'uso delle tecnologie alle esigenze di una scuola critica e democratica.
Virginia Mariani - 11-03-2010
... "comportamento", perchè mi pare non sia più "condotta".

In TV in questi giorni i Tg hanno evidenziato che se ne sono registrati troppi di 5 in condotta (come dicono loro).
Virginia Mariani - 06-01-2010
"Volto insanguinato"
"Volto sofferente"
"Sono miracolato!"
...Non è che niente niente
il Messia è ritornato?!
Virginia Mariani - 21-11-2009
Dice che è nostra tradizione
e guai a quelle persone
che provano soltanto a dire
che si deve certo abolire.

Che per molti sia di tortura
simbolo e di morte sicura
a noi poco importa perché
"se andiamo là libertà non c'è!"
Virginia Mariani - 04-11-2009
Sulla proposta d'introdurre un'ora di religione islamica nella scuola pubblica lanciata da Adolfo Urso, vice ministro e Presidente della Fondazione che fa capo a Gianfranco Fini, si continua a parlare anche in trasmissioni televisive che non mancano di trasmettere interviste e servizi in cui regnano sovrani assoluti i pregiudizi e i falsi ideali.
Non soltanto ancora una volta con questo annuncio si ripropone il grande falso politico-religioso che "religione cattolica" equivalga a Cristianesimo, ma non si affronta assolutamente il vero problema: l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro ed è laica. Non è per questo che da anni stiamo combattendo con "missioni di pace", così come si dice, per istituire la democrazia lì dove domina la teocrazia? E non è per questo che in questi giorni si riparla di "posto fisso" ?
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