gp - 08-05-2004 |
Il 15 maggio sarà pure un "successo" - come dice Bonezzi - ma gli insegnanti sono un po' perplessi ... diciamo così. |
Giuseppe Aragno - 08-05-2004 |
Caro Bonezzi, va bene: tutti in piazza il 15. Ma come? Te ne sarai dimenticato, ma il sabato, in Italia, gli insegnanti che lavorano sono tantissimi. Io, per esempio, che, iscritto alla Cgil - lo so, dovrei dire... iscritto ancora - sarò costretto a chiedere aiuto ai Cobas ed a scioperare con loro. Tutti in piazza, Bonezzi? Va bene, ma per dimostrare alla Cgil - ti rubo le parole - che "ha sbagliato a non esporsi contro la riforma e spingerla ad andare oltre". Indurla a chiedere, per farti un esempio concreto, che con l'abrogazione della riforma Moratti, si domandi l'abrogazione del finanziamento pubblico alle scuole private - ora si dice paritarie - disposto sotto qualsiasi forma: diretta (soldi alle scuole) e indiretta (soldi alle famiglie che scelgono la scuola privata). In quanto ai collegi, credimi: si sentirebbero molto meno soli se sapessero che non ci sono trattative sulla progressione di carriera. Tutti in piazza il 15, Bonezzi, va bene così. Va bene davvero? |
Anna Tempestini - 08-05-2004 |
Quintali di carta (o di banda) consumati a lamentarci che i partiti e i sindacati non chiedevano il ritiro della legge Moratti... Finalmente lo chiedono apertamente....e noi via a lamentarci e a sospettare che qualcuno stia trattando di progressione di carriera (notoriamente noi insegnanti invece aspiriamo a una ... regressione di carriera...) Su con la vita, gente |
Giuseppe Aragno - 08-05-2004 |
Uno dice: il 15 a Roma, se non fosse per quelle anime pie dei Cobas, ci potrebbero andare solo Panini, i genitori e gli insegnanti... romani, ma c'è quello che risponde va bene così. Uno dice ancora: non vai da nessuna parte se con i soldi dello Stato paghi le scuole private. Silenzio: va bene anche questo... e non state a rompere con la Costituzione! E va benissimo, lo sanno tutti , anche il nostro stipendio. I sindacati, perciò, possono trattare tranquillamente di carriera. Con chi? Ma con la Moratti naturalmente, il ministro che Bonezzi vorrebbe... abrogare! Che dire? I quintali di carta (o di banda) consumati non sono bastati sinora ad evitarci tonnellate di sciocchezze. Su con la vita? Certo. Ma i piedi per terra è meglio tenerli. |
Anna Tempestini - 08-05-2004 |
Gli insegnanti del tempo pieno il sabato non lavorano, idem per molti genitori (e questi sono gran parte del movimento), poi ci sono le ferie, le sostituzioni dei colleghi, e i permessi sindacali.... Volere è potere. Quanto al resto...certo c'è sempre "un altro problema", ma intanto margherita,e gli altri, specialmente i ds (dalemiani compresi, almeno finchè il partito è quello) hanno chiesto il ritiro della legge Moratti.... Quando verrà il momento...carta canta, no???? |
ilaria ricciotti - 08-05-2004 |
Chi vuole veramente che il decreto controriforma sulla scuola venga eliminato? Da certi interventi non si evince. Chiarezza, onestà ed unità. Sono questi tre requisiti, a mio avviso che ci permetteranno di dimenticare un brutto spaccato di "innovazione scolastica" ed anche di cancellarlo, considerandolo un brutto ricordo che ha attanagliato molti cuori. |
Giuseppe Aragno - 09-05-2004 |
Ho capito e chiudo: tutti a Roma il 15 significa gli insegnanti del tempo pieno scortati da masse di genitori. Per chi non lo sapesse, sono la nuova e più agguerrita categoria organizzata dalla cgil scuola. Seguono a ruota i lavoratori del volere, che, com'è noto, sono da sempre vicini al... potere. Anna Tempestini non lo dice, ma è dirigente sindacale a tempo pieno: Cgil, funzione pubblica, Toscana. Lo so. Le carte cantano. E' una vita che cantano. |
Anna Tempestini - 09-05-2004 |
temo proprio sia un caso di omonimia, per la cronaca. |
Roberto Ferraris - 10-05-2004 |
Se ad Aragno proprio non va bene nulla, ci provi lui ad organizzare qualcosa di diverso. Ma che non sia l'ennesima manifestazione flop indetta dall'ennesimo coordinamento fantomatico! Non ci interessa percorrere la strada della sconfitta, con l'unica certezza di essere rimasti NOI, DURI E PURI. Qua è in gioco la sorte della scuola italiana, a cui tutti noi teniamo strenuamente. E' per questo che ogni9 pezzo di movimento che la salvaguardi va costruito unitariamente, e questo signiifca con mille sforzi, perchè di mille anime è fatto questo movimento. Ci interessa convolgere ogni volta qualcuno in più di quei colleghi e di quei genitori che, se informati di ciò che sta succedendo, possono unirsi a noi, anche se non avvezzi alle piazze e alla politica (di questo si tratta!!!) E non dimentichiamo che nella scuola lavorano 250.000 tra bidelli, tecnici e amministrativi: la lotta deve coinvolgere anche loro... |
Maria Grasso - 10-05-2004 |
Ci vuole davvero una bella faccia tosta caro Ferraris a comportarsi come fate voi della Cgil. E non dire pure tu che si tratta di omonimia per favore perché a te non ti crede nessuno. Perché non rispondi alle obiezioni di Aragno invece di fare lo spiritoso sui mosci e sugli impuri dei quali ti proclami campione? Vuoi provare a rispondere? Uno: come fai a negare che senza lo sciopero tecnico dei cobas gli iscritti alla cgil che sabato lavorano non possono partecipare alla manifestazione alla quale Bonezzi ci invita a partecipare in massa? Due: non è vero che il nostro stipendio fa schifo e che, prima di contrattare la progessione di carriera, il sindacato dovrebbe lottare per farcene avere uno più dignitoso? Tre: tu pensi che sia giusto finanziare con risorse della collettività le famiglie che vogliono mandare i figli alle scuole paritarie (cioé private)? Quattro: se davvero tu e la tua organizzazione pensate che questo ministro vuole distruggere la scuola dello Stato con una riforma incostituzionale, perché gli date legittimità continuando a trattare? |
ilaria ricciotti - 10-05-2004 |
Mi sembra che certi toni siano troppo forti ed inopportuni, data la situazione. Prego la redazione di provvedere. La rivista che mi ha permesso di esplicitare i miei pensieri, sta diventando a mio avviso un campo di battaglia. Questo non mi piace. Peccato! |
Vittorio Delmoro - 11-05-2004 |
Che fuoriregistro diventi un campo di battaglia non è certo un fatto negativo; anzi : molto meglio questo tipo di battaglia, che la piattezza degli interventi senza alcun commento. La battaglia (che poi battaglia non è, ma confronto sincero) è ricchezza e quindi foriera di crescita e non pericolosa. In questo dibattito, per quanto aspro, personale e controverso, ci sono idee che servono a tutti coloro che leggono : non bisogna mai aver paura del confronto, caso mai dell'unanimismo. Quindi, magari continuasse questo dibattito! Quanto a me, non avrei mai pensato che la CGIL (i dirigenti CGIL) fosse così invisa a docenti di varia estrazione; ma cosa avete mai combinato, voi dirigenti CGIL (che fra l'altro io neppure conosco), per attirarvi addosso tali critiche? Lo so, la politica pre morattiana non è stata proprio un bel vedere, ma da tre anni mi pareva aveste riconquistato tutte le posizioni (compresa la mia); che aveste capito errori ed omissioni; che vi foste rimessi sulla strada giusta diventando la più grossa (e credibile) organizzazione di massa ad affiancare il movimento. Eppure pare che non basti (forse non basta mai) e venite visti con diffidenza. Se questo è frutto della tanto denunciata logica frazionista e minoritaria, per la quale va bene solo ciò che dice la mia organizzazione, lo capisco, anche se non lo approvo. Se invece si volesse tentare di espellere dal movimento, come si tentò contro i buonsensisti (io fra questi), anche la CGIL, ebbene l'operazione, oltre che sbagliata, sarebbe pure perdente, la già citata sindrome Tafazzi. Stare vigili, dunque, va bene; prestare attenzione anche a questioni che sembrano cavilli, va bene, come sostiene anche Anna Pizzuti; denunciare eventuali tentativi trasformisti, se si scorgono, va benissimo; opporsi solo perché fino a tre anni fa si diceva e si faceva diversamente, non va affatto bene. Benvenuti nel movimento antimoratti la Margherita, la CISL, i buonsensisti e chiunque altro abbia anche cambiato opinione : più si è, meglio è. Mettersi sul cancelletto e chiedere di esibire la tessera di appartenenza per entrare, non va affatto bene. Dunque uniti a Roma e oltre Roma, ma all'interno di un dibattito che più ricco è, meglio è. |
ilaria ricciotti - 11-05-2004 |
Dibattito sì, purchè non vengano offese persone e dette un sacco di baggianate che alimentano una strategia della tensione e della confusione. |