La Settima Commissione
Precarius - 22-01-2004
I primi pareri sul decreto legislativo della riforma







E’ lecito chiedersi circa l’inettitudine di cui siamo accreditati presso gli ufficio ministeriali.
Il Governo continua a sostituirsi alle famiglie nella scelta della lingua straniera.
Si continua a spacciare l’insegnamento della L2 nella primaria come una conquista dell’attuale maggioranza, mentre è insegnamento generalizzato dal 1985, curricolare, dalle classi seconde alle quinte, dal 1991.
L’inglese in prima, da quest’anno scolastico, costituisce un’enorme sperimentazione non deliberata dai singoli collegi.la normativa esistente infatti non la prevede.
La potenziale normativa futura, la Legge delega n.53, prevede l’insegnamento di una lingua comunitaria a scelta…
Restringere perentoriamente o dilatare all’infinito la valenza delle famiglie nelle scelte scolastiche particolari confonderà sempre più l’ambito decisionale generale della scuola.
Il Ministro Moratti, assente giustificata nel dibattimento, si fa sostituire dal Sottosegretario Aprea.
Troppo grave l’assenza di numerosi relatori dell’opposizione, ma anche della maggioranza.
Leggendo la discussione sopra riportata , che deve necessariamente essere tecnica, si nota qualcosa di curioso. Quasi un timore a mostrarsi troppo liberisti,una sorta di ritirata strategica di facciata. Ma le abrogazioni presenti nel decreti restano, a meno di ripensamenti profondi, con tutto il loro carico di responsabilità.
A chi muove delle critiche si evitano con attenzione, in stile regressus in infinitum, argomentazioni sui modelli pedagogici e didattici o sulle dottrine di riferimento della riforma. Bertagna dice pubblicamente che nella Legge, la n. 53, del tutore/docente, non si parla.Quasi a voler prendere le distanze dal decreto attuativo, da una figura che, intuitivamente, creerà problematiche enormi nella scuola.

Ranieli della maggioranza di Governo (Udc), chiede modifiche importanti all’attuale testo del decreto legislativo. La sinistra presente alla discussione, oltre a chiedere il ritiro della Circolare (da considerarsi illeggittima) sulle iscrizioni A.S. 2004/2005, è compatta nell’avversare sotto ogni profilo l’attuale impostazione del decreto attuativo, ne negano prima di ogni cosa l’applicabilità per deficienza di finanziamento. La collaborazione può esserci solo nell’ipotesi di modifiche sostanziali al testo in esame, con opportuni finanziamenti al seguito.
Dalle parole conclusive dell’Aprea si intuisce che qualcosa cambierà nel testo che presenteranno mercoledì (sempre in VII commissione) per il parere non vincolante per il governo, ma non aspettiamoci troppo.
Come far giungere al Governo la totale contrarietà all’impianto organizzativo, pedagogico, didattico della Legge 53, la preoccupazione per il peggiorativo decreto legislativo in discussione?
Possibile che il confronto con i docenti, interrotto dalla fuga da Foligno, dalle porte chiuse degli Stati Generali, si possa riaprire solo grazie alla Consulta?

Non ci si può fermare a laboriose incertezze.
Organismi istituzionali (per esempio il CNPI), sindacati, associazioni, gruppi di studio, coordinamenti di docenti precari e di cittadini, hanno depositato pareri fortemente negativi, pregnanti, su questa riforma dell’istruzione.Non si parlava solo di tempo pieno. Che fine hanno fatto le centinaia di pagine depositate?Cartelle destinate a rimpinguare gli acari…
Nella discussione in Commissione, vi è stato evidentemente un isolamento pregresso delle unità percettive, perché dei pareri in questione, interessantissimi, non esiste traccia…



interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Alba Sasso    - 22-01-2004
Una risposta assai deludente quella data dal governo ieri in Settima Commissione rispetto al decreto legislativo. Soprattutto, una risposta tutta tecnica, fornita evidentemente per prevenire la possibilità di ricorsi amministrativi, e che dimostra una sola cosa: vale a dire che questa riforma viene fatta unicamente per risparmiare sugli organici e che secondo questo governo la scuola diventa rigorosa solo se inizia a selezionare, a dividere e a bocciare fin dalla più tenera età.


 rosanna fabozzi    - 26-01-2004
Purtroppo la Riforma si è tramutata ( o meglio è sempre stata ) un "gioco" politico. Questo governo si è appropriato di spunti, progetti già partiti precedentemente o su indicazioni europee che non possono essere disattese. Il problema è che le risposte legislative portano ad un impianto di pura facciata. Come si può sostenere che l'inglese deve essere più largamente conosciuto e parlato se di fatto viene portato ad un'ora e mezza la settimana nel curricolo della scuola media? Come si può diminuire il curricolo di storia e geografia e sostenere una scuola di qualità? Insegno da oramai venti anni e so quanto tempo è necessario per far comprendere sia le nozioni fondamentali sia quelle da ritenersi un ampliamento del sapere. In classe inoltre abbiamo alunni portatori di Handicap, stranieri che non comprendono neppure una parola di italiano. Grazie a questo Governo abbiamo subito l'annullamento totale dei distacchi di colleghi per l'alfabetizzazione degli stranieri ed io non ho più il distacco ottenuto con il precedente governo per il supporto informatico su 30 classi. Come si può sostenere che si vuole diffondere la conoscenza e l'uso dell'informatica ? Ho smesso da tempo di credere alle favole! I tagli apportati alla scuola pubblica erano da tempo sotto gli occhi di tutti ! .... a vantaggio della scuola privata.
Gli scioperi organizzati in questi anni ... sono stati organizzati male e non hanno portato alla ribalta la problematica al cospetto della opinione pubblica. Sono un'insegnante e sono madre di un ragazzo che cadrà in pieno nella riforma Moratti alla Scuola Media. Questa riforma non mi soddisfa in nessun caso
Devo iscrivere mio figlio in un Collegio in Svizzera ? Purtroppo non ho queste risorse finanziarie
Come insegnante mi aspetto già di stabilire sempre più in basso il livello degli obiettivi didattici. Perchè non viene detto che nelle scuole "cattoliche private" ci sono famiglie che chiedono il "buono scuola" anche se sono miliardarie (basta non denunciare il proprio reddito - specie se si è imprenditori, liberi professionisti o comunque nella possibilità d'essere evasori fiscali)? La naturale conseguenza di questa riforma sarà una Scuola Pubblica sempre più "parcheggio" con "laboratori di strafanicci" e Scuole private sempre più attrezzate e d'elite. Eppure è da tempo che questa linea politica era chiara
Chi si sta svegliando solo ora o era ingenuo o era inconsapevole. Non c'è che tentare la strenua resistenza e fare barricate. Gli insegnanti non vengono ascoltati, occorre che si mobilitino gli amministratori comunali e regionali, le famiglie e i "possibili elettori"