I trofei e la pietà
Fuoriregistro - 26-07-2003
"Giacché la misura della civiltà è il rapporto che si stabilisce tra vincitori e vinti, quel rispetto superiore che la forza può permettere e garantire. E, nell'insegnamento di Antigone, con il coraggio di coprire il volto dei morti e dei perdenti che, se potenti sono stati, il corpo senza vita rende alla fine umili."





I commenti


Quando si esibisce il nemico morto
di TAHAR BEN JELLOUN


L'orrore è senza parole e senza suoni. Viaggia nell'aria, si posa come un velo di vergogna su quei volti senza espressione: ombre di uomini, di resti umani. Come se dei cani affamati fossero in attesa dietro gli obiettivi per divorare queste carcasse bruciacchiate, che non somigliano più a niente, che sono stati i corpi di ragazzi viziati, che hanno abusato di tutto, del potere e del resto, ma che oggi sono un cumulo di cenere. E questa orrenda cenere è fonte di fierezza e soddisfazione per il presidente dello Stato più potente del mondo. Che tristezza.


Pietà l'è morta
di GIANNI MEREGHETTI


Pietà l’è morta è un canto scritto da Nuto Revelli sulla musica di ``Il ponte di Perati'' e ``Il ponte di Bassano'', ispirato dalla tragica esperienza del corpo di spedizione italiano in Russia. Ebbene mi sembra che anche oggi la pietà sia morta se si arriva a mostrare a tutto il mondo le foto dei corpi martoriati dei figli di Saddam Hussein. Sono stati degli assassini, dei tiranni, non hanno avuto il minimo rispetto della vita di tanti poveri irakeni, ma sono esseri umani e come tali, solo come tali, meritano la pietà che muove il cuore umano di fronte al mistero della morte.
Se un po’ di pietà albergasse nel nostro animo, ci sarebbe bisogno di meno guerre per ristabilire la pace, e la pietà è saper guardare l’altro per quello che è, anche se con tutta la sua vita vi è andato contro!




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