logo didaweb
Cos'è il didaweb

Invia la tua esperienza
"Dialogare e conoscersi"  

^

Dalle scuole

 

ISLAM
Lettera di Pace

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kossovo

Scambi scolastici
con scuole serbe e con scuole albanesi

***********************************************

SOGGETTI PROPONENTI

Campagna Kossovo e Centro Studi Sereno Regis, in collaborazione con le scuole coinvolte nel progetto


Dati
relativi agli Enti proponenti:

Centro studi “Domenico Sereno Regis”, ONLUS iscritta al Registro Regionale del Volontariato (D.P.G. n. 1035/95 del 2/3/1995); sede: via Garibaldi, 13 – 10122 Torino Tel. 011/532824; Fax n. 011/5158000;
e-mail: regis@arpnet.it
indirizzo web: http://www.arpnet.it/regis ;
c.f. 97568420018

Campagna Kossovo per la Nonviolenza e la Riconciliazione, promossa da Agimi, Beati i costruttori di pace, Movimento internazionale della Riconciliazione, Pax Christi; sede: c/o Casa per la Pace, c.a. 8, 74023 Grottaglie (Ta) ; tel/fax: 099/5662252 e-mail: a.alba@areacom.it


PREMESSA

La Campagna Kossovo, attiva dal 1993, ha sostenuto e fatto conoscere la resistenza nonviolenta del popolo albanese del Kossovo, iniziata nei primi anni novanta, con l'intento di favorire la ricerca di soluzioni condivise e accettabili da parte di tutte le comunità presenti sul territorio; dopo la guerra del 1999 ha ripreso la sua attività con progetti volti a sostenere le ONG nel difficile lavoro di confronto, riconciliazione interetnica e protezione dei diritti umani per tutti gli abitanti dell'area.
In questa prospettiva ha proposto al Centro studi “Sereno Regis” di Torino la realizzazione del presente progetto di scambio tra scuole italiane, scuole serbe e scuole albanesi del Kossovo.


DURATA DEL PROGETTO:

Il progetto ha una durata biennale.


DESTINATARI

I destinatari primari sono i ragazzi delle scuole e gli insegnanti coinvolti nel progetto: classi italiane, classi serbe e classi kosovare-albanesi della scuola secondaria superiore.


FINALITA'

Educare alla pace, intesa come capacità di interagire positivamente rispettando le differenze e salvaguardando i bisogni umani fondamentali; Creare possibilità di contatto e dialogo con/tra studenti di popolazioni che hanno vissuto l'esperienza drammatica della guerra e tuttora vivono in condizioni di pesante diffidenza e rischio di conflitto armato; Proporre ai giovani un modello nonviolento di gestione dei conflitti; Creare un legame tra le classi e le scuole in grado di riprodursi ed ampliarsi autonomamente.


OBIETTIVI FORMATIVI

Collaborare ad un progetto complesso, che implica lo sviluppo di competenze di tipo cognitivo, emotivo, operativo; · Saper operare in ambito multidisciplinare ;· Diventare consapevoli della possibilità di produrre cambiamenti; · Sviluppare le capacità di decentramento e di empatia per comprendere contesti, culture, storie, esperienze diversi; · Acquisire competenze nell'analisi e nella trasformazione nonviolenta dei conflitti;

Comprendere i presupposti e le dinamiche dei processi di mediazione e riconciliazione.


CONTENUTI E FASI DEL PROGETTO
Fase di avvio del progetto (primo anno)


Nella prima fase del progetto, sono previste due attività parallele:

Con le classi: messa a punto del lavoro didattico e avvio dello scambio epistolare tra le classi. In questa fase sarà importante svolgere un lavoro che aiuti i ragazzi a comprendere la realtà del paese in cui la classe gemellata si situa, sia programmando una opportuna unità didattica multidisciplinare sull'area balcanica (storia-arte-letteratura…), sia utilizzando i dati che si potranno ricavare dallo scambio epistolare sul tipo di vita, le aspettative, la cultura, la mentalità dei giovani con i quali si è in corrispondenza. realizzazione di un percorso di formazione con i docenti sulla trasformazione nonviolenta dei conflitti e la mediazione tra pari.

Per la realizzazione di questa parte con i docenti serbi e kosovari-albanesi ci si potrà avvalere della collaborazione di ONG e formatori sul posto, mentre per i docenti italiani si organizzerà un seminario specifico, a cura del centro studi “D.Sereno Regis”

In questa fase sono previsti anche degli incontri periodici di valutazione con gli insegnanti italiani per verificare in itinere l'andamento degli scambi, le eventuali difficoltà riscontrate e le possibili variazioni da apportare al percorso.

Nell'ultima parte dell'anno scolastico può essere prevista una visita didattica delle classi italiane ai corrispondenti stranieri.


Seconda fase del progetto (secondo anno):

Percorso formativo sulla trasformazione nonviolenta dei conflitti, realizzato dagli insegnanti nelle classi.

Se leggiamo il giornale o semplicemente ci guardiamo attorno, ci rendiamo conto che anche in contesti “di pace” , in società per fortuna non attraversate dalla guerra, come la nostra, la paura , i pregiudizi verso i “diversi”, il disagio, soprattutto delle fasce giovanili, sono saliti in maniera preoccupante, e questo è indice anche del fatto che difficilmente si riescono ad affrontare i conflitti in maniera costruttiva.

La trasformazione nonviolenta dei conflitti propone una metodologia efficace basata sull'ascolto empatico dell'altro, sul riconoscimento delle dinamiche e dei comportamenti che fanno crescere la violenza nei conflitti e sulla conoscenza di modi alternativi per comunicare all'altro le proprie idee e bisogni.

Ciò è tanto più difficile in situazioni in cui nazionalismi e intolleranze di varia origine hanno prodotto profonda diffidenza reciproca, rottura del dialogo, impossibilità a ristabilire normali relazioni di convivenza, come è avvenuto nelle aree interessate dai gemellaggi.

Gli insegnanti, e di seguito i ragazzi, saranno accompagnati in questo percorso, le cui tappe principali sono:

Sviluppare la conoscenza di sé e dei propri valori di riferimento; prendere coscienza della propria storia ;

Imparare ad usare correttamente il proprio potere, sviluppare fiducia ed assertività;

Prendere coscienza della violenza intorno a sé; distinguere tra violenza e conflitto; diventare consapevoli delle proprie strategie e dei propri sentimenti nei conflitti;

Acquisire competenze nell'analisi dei conflitti; riconoscere le dinamiche che li incrementano o possono contenere violenza e distruttività;

Riconoscere che l'altro può avere un punto di vista e un modo di sentire diverso; sviluppare capacità di decentramento ed empatia;

Imparare ad ascoltare per comunicare meglio: ascolto attivo ed empatico.

Prendere coscienza dei vari modi per comunicare; imparare ad esprimere i messaggi in prima persona, a manifestare in modo adeguato sentimenti e bisogni, a formulare correttamente le richieste;

Sviluppare l'immaginazione e la creatività per trovare soluzioni alternative nei conflitti.
Conoscere le tecniche della mediazione tra pari. Anche in questa fase sono previsti degli incontri di valutazione, al fine di verificare l'andamento della formazione

Al termine del percorso le classi italiane coinvolte organizzeranno l'accoglienza delle classi con le quali sono gemellate, possibilmente nello stesso luogo e periodo dell'anno, in modo che le diverse scuole destinatarie del progetto abbiano la possibilità di incontrarsi e svolgere comuni attività.

A tale scopo sarà organizzato un workshop comune, della durata di tre giorni, che si terrà in Piemonte, durante il quale i ragazzi e gli insegnanti saranno ospitati presso una struttura in grado di garantire ospitalità e ambiente adeguati alle attività previste per l'incontro.

 
torna su
 
Per commenti  e/o suggerimenti: info@didaweb.net - Tutto il materiale è Copyright dell'associazione ALINET. È vietata la riproduzione anche parziale.