Mai stati così abili e così richiesti dalle aziende

SuperAbile INAIL del 15/01/2024

È sempre più alto l'interesse delle aziende digitali e tecnologiche verso le competenze delle persone neuro atipiche.
Riviste specializzate propongono uno stralcio dell'inchiesta di apertura di Carlotta Jesi sul numero di Vita in distribuzione in queste settimane:  “Serviva un film campione d'incassi per scoprire che le persone con fragilità hanno competenze specifiche utili e necessarie ad affrontare le sfide del nostro tempo? – si chiede l’autrice dell’articolo- Bisognerebbe chiederlo alla Barbie Stramba del blockbuster estivo diretto da Greta Gerwig: è lei, diversa da tutte le altre Barbie nell'aspetto, nel comportamento e soprattutto nel modo di pensare e di ragionare, l'unica a intuire perché il mondo perfetto di Barbiland all'improvviso va in tilt ed è lei l'unica a indicare una soluzione possibile al problema. 
La bambola di Barbie Stramba sta andando a ruba sia tra i bambini sia tra gli adulti e un hashtag virale su TikTok, #wiredbarbie, celebra la sua diversità cognitiva come una risorsa. 
Il film della Mattel certamente non serviva a Sam Altman, amministratore delegato di OpenAi, l'organizzazione non profit di ricerca sull'intelligenza artificiale che ha fondato insieme ad Elon Musk. Nel febbraio del 2022 Altman ha investito un milione di dollari (circa 950mila euro) su Mentra, una startup creata da tre persone nello spettro autistico con l'obiettivo di usare l'intelligenza artificiale per aiutare le grandi aziende che operano nel settore dell'information technology ad assumere dipendenti dislessici, con deficit dell'attenzione e iperattività o con sindrome di Asperger. 
Altman è il 'papà' di Chat Gpt (Generative Pretrained Transformer), l'applicazione di intelligenza artificiale generativa più famosa al mondo con oltre 100 milioni di utenti, e conosce bene sia le potenzialità dell'Artificial intelligence-Ai (intelligenza artificiale) sia la preoccupante mancanza di talenti che servono per lavorarci. 
Se da un lato, infatti, Price Waterhouse Cooper (PwC) definisce l'intelligenza artificiale un game changer capace di generare oltre 15 trilioni di dollari per l'economia mondiale entro il 2030, dall'altro Manpower avverte che nel mondo oggi manca il 78% dei talenti tecnologici di cui l'Ai ha bisogno ed Eurostat denuncia che nel 2021 più del 60% delle aziende europee ha avuto difficoltà a trovare personale con competenze tecnologiche adeguate. Perché cercarlo tra le persone con neuro diversità? Attenzione al dettaglio, capacità di mantenere un'alta concentrazione per lunghi periodi anche su attività ripetitive, precisione e attitudine alla risoluzione dei problemi.  
I primi a pensare che diversità e tecnologia avanzata potessero essere i termini di un'equazione piuttosto che una contraddizione sono stati due ex agenti del Mossad, l'intelligence israeliana. E’ il 2013 quando lanciano Ro'im Rachok ('Sguardo sul futuro' in italiano), un programma basato su questa scommessa: può una caratteristica comune a molte persone con diversità -- pensare per immagini, integrando tanti frammenti in un tutto e dunque notando anche piccolissimi dettagli -- esserci utile per proteggere i confini dello Stato nel complicato scenario geopolitico del Medio Oriente? Il risultato è la Unit 9900: un'unità speciale delle Forze di difesa israeliane, formata da persone nello spettro, che ha il compito di analizzare le immagini in alta risoluzione inviate in tempo reale dai satelliti in cerca di oggetti o movimenti sospetti. Per la maggior parte delle persone neuro tipiche studiare ogni millimetro di una stessa immagine da diverse angolature sarebbe un lavoro noiosissimo, difficilissimo e troppo ripetitivo da sopportare. Per i ragazzi della Unit 9900, invece, è il contrario: un mestiere per cui sono portati, in cui sono considerati utili e capaci, e che consente una socializzazione di cui hanno bisogno per lavorare sulle fragilità relazionali che spesso sono un altro aspetto comune della neuro diversità. 
Prima della sua esistenza l'unico modo in cui i neuro diversi potevano partecipare al servizio militare che in Israele è obbligatorio per tutti i ragazzi e le ragazze sopra i 18 anni e che è un importante collante sociale era in qualità di volontari o di aiutanti di ufficio. Ora invece operano sul campo”.
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