Nuove leggi per la disabilità, ecco cosa cambierà a partire dal 2025
SuperAbile INAIL del 30/12/2023
ROMA. Il Consiglio dei ministri ha approvato il 3 novembre 2023,- come si apprende dalla stampa- in esame preliminare, due decreti legislativi di attuazione della legge 22 dicembre 2021, n. 227 con la quale il Parlamento aveva delegato il governo alla revisione e al riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilità per garantire ai diversamente abili il riconoscimento della propria condizione e dei suoi diritti civili e sociali, compresi il diritto alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione. Questi decreti introducono importanti cambiamenti nella normativa relativa alla disabilità in Italia. Dal 2025, sarà completamente rivoluzionato lo scenario normativo di riferimento, attraverso il quale, fino a oggi, sono state tutelate le persone con disabilità.
Il primo decreto riguarda la definizione della condizione di disabilità, la valutazione di base, l’accomodamento ragionevole e la valutazione multidimensionale per
l’elaborazione del Progetto di vita individuale personalizzato e partecipato. L’introduzione del Progetto di vita, per valutare le disabilità e garantire una presa in carico completa
della persona, dal punto di vista sanitario, socio sanitario e sociale consentirà di superare le estreme frammentazioni di prestazioni, servizi e misure e la riforma del sistema di valutazione
dell’invalidità civile. Appare fondamentale per semplificare e sburocratizzare gli attuali percorsi complessi ed eliminare le ripetute visite di controllo e per ottenere certificati e visite
mediche in tempi più accettabili. Per le prestazioni legate all’invalidità civile, sono previste tabelle medico-legali, ma queste verranno aggiornate per tener conto del funzionamento
complessivo della persona anziché solo della patologia. Il decreto legislativo introduce il concetto di "accomodamento ragionevole" che è una soluzione residuale applicabile in situazioni in cui un
diritto civile e sociale non può essere immediatamente esercitato in pieno senza oneri sproporzionati. Questo concetto non sostituisce né limita il diritto al pieno accesso ai servizi e supporti
previsti dalla legge.
Il decreto modifica, inoltre, l’articolo 3 della legge n. 104/1992, utilizzando il concetto di "persona con disabilità" come base per i diritti e le prestazioni, sostituendo le parole legate
all'"handicap" con riferimenti alla "condizione di disabilità".
Un principio di fondamentale importanza che viene, infine, introdotto è il principio di non regressione, che mira a garantire la salvaguardia dei diritti precedentemente acquisiti dalle persone con
disabilità.
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