A Roma l’assistenza scolastica fornita dagli operatori agli studenti con disabilità è a rischio?

SuperAbile INAIL del 01/11/2023

ROMA. I tagli per i servizi alla disabilità sono sempre dietro l’angolo. Se da un lato si grida alla vera inclusione,- come si legge in un blog di un noto quotidiano nazionale- poi dall’altro si fa davvero di tutto per eluderla e discriminare anche firmando atti ufficiali.
E ancora: Gli uffici di uno dei più grandi municipi di Roma hanno comunicato riduzioni delle ore per 495 bambini  a partire dal mese di ottobre. 
La prima domanda - si legge ancora - è come sia possibile che i fondi su una sola città non arrivino solo a un Municipio o ad alcuni di essi. Siamo in Europa e poi non riusciamo a essere omogenei sui servizi agli alunni con disabilità della medesima città? Già solo questo andrebbe indagato e capito. Quella degli operatori scolastici è una problematica ciclica, che potrebbe coinvolgere anche altri territori di Roma, anche se ad oggi la comunicazione dei tagli è stata fatta solo su un quartiere, quello  di Roma nord. Non bastano le voragini sulle competenze, le diatribe sulle ore, - precisano dal blog - le inefficienze sulle coperture, gli scaricabarile sulla disabilità motoria e la gestione di alunni in sedia a rotelle completamente non autosufficienti. Non basta il grandissimo dilemma e il mare di problemi che scaturiscono sull’igiene a scuola, sulla necessità del   cambio e del bagno per alunni che non possono avere neanche minime autonomie. Ci voleva un bel taglio del già scarso servizio per intere categorie di destinatari. 

E a seguire: Noi genitori dobbiamo essere temprati a sentir parlare dei bisogni fisiologici di figli grandi in carrozzina come fosse il limbo, dove il dirigente Caronte traghetta le nostre istanze e i puntuali problemi, rifiuti, eccezioni perché gli operatori non bastano, le ore non bastano, il personale non basta. Cosa vogliamo fare se non tagliare un po’ di più? Le guerriglie politiche spesso strumentali rispetto alle esigenze reali, il braccio di ferro tra fazioni e movimenti, partiti e comitati rappresentano scontri e difese che a mio avviso non dovrebbero esistere su certi temi.

E sul diritto allo studio si legge che: i diritti degli alunni con disabilità non dovrebbero più essere messi in discussione, perché non fornire assistenza a un disabile che da solo non può bere, che da solo può farsi male o farne al prossimo, che non può recarsi in bagno, che non può esprimersi liberamente, non è un togliere ore di babysitter, ma  violare il diritto umano fondamentale della dignità individuale. Lasciare un alunno senza gli strumenti necessari alla sua inclusione a scuola e nel contesto sociale è infliggere una pena pesantissima ad un innocente che paga i costi di un sistema fallendo.

Una riduzione drastica- riporta il blog- di cui ora sono al corrente tutti, anche in Campidoglio. Le consulte disabili di Regione e Comune, oltre a quelle municipali, hanno diffuso una nota molto dura: “Per far fronte alla mancanza di risorse dedicate – attaccano – si prevede una riduzione standardizzata delle ore, senza adeguata motivazione rispetto alle singole tipologie di disabilità. Siamo fermamente contrarie a tale ipotesi, che andrebbe a nuocere pesantemente sui diritti dei bambini a cui la vita ha già tolto molto. I principi e i diritti sanciti dalla delibera dell’assemblea capitolina n. 20 del 2022 che regolamenta il servizio Oepac non possono essere disattesi, perché sono a tutela di tutti i bambini con disabilità. Esprimiamo preliminarmente piena contrarietà a qualsiasi ipotesi di modifica”.
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