Bullismo, il Garante dell'Infanzia del Lazio: "Sportelli di ascolto per i ragazzi"
ROMA. “La legge della Regione Lazio per il contrasto al bullismo tratta vari aspetti. Non voglio parlare di quello punitivo, mi interessa l’aspetto diffusivo e preventivo. Quello
diffusivo, e l’incontro di oggi ne è un esempio, serve a spiegare ai ragazzi come utilizzare internet e come farlo diventare una risorsa e non un problema. E preventivo, perché questi sono
dei momenti in cui si possono lanciare anche dei protocolli d’intesa con le varie associazioni per degli sportelli affinché questi ragazzi possano avere dei punti di riferimento cui
rivolgersi nei casi di bisogno”. Lo ha detto all’agenzia Dire il garante dell’Infanzia della Regione Lazio, Jacopo Marzetti, a margine del primo incontro dell’iniziativa "No
al bullismo", organizzata dalla XX Prefettura della Diocesi di Roma e che ha preso il via questo pomeriggio nel teatro della parrocchia di San Gabriele, al Tuscolano.
CATIZONE: SOLIDARIETÀ TRA RAGAZZI FONDAMENTALE IN LOTTA A FENOMENO.
“Il contrasto al fenomeno del bullismo è importantissimo e anche l’ultimo caso di cronaca, in cui è stato messo in luce grazie alla denuncia e all’aiuto di un ragazzino 13enne
affetto dalla sindrome di Down, dimostra quanto la solidarietà tra coetanei sia importante per combattere questo fenomeno. Dietro il bullismo c’è una fragilità, sia del bullo che di chi
subisce questi atti continui di violenza e di prevaricazione, e quindi è importante che il contesto sociale in cui queste fragilità si incontrano e si scontrano sia messo in luce ed
evidenziato”. Lo ha detto all’agenzia Dire l’avvocato Andrea Catizone, a margine del primo incontro dell’iniziativa ‘No al bullismo’, organizzata dalla XX
Prefettura della Diocesi di Roma e che ha preso il via questo pomeriggio nel teatro della parrocchia di San Gabriele, al Tuscolano. Per Catizone “è inutile dire quanto sia importante il ruolo
della scuola, quanto siano importanti i genitori e quanto siano importanti tutti i centri educativi: anche i centri sportivi o i luoghi in cui si svolgono le attività ludiche dei ragazzi devono
vigilare affinché i rapporti siano rapporti paritari in cui le diversità e le specificità di ciascun ragazzo e ragazza vengano rispettate e messe in evidenza”.
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