Disabili: riconoscimento internazionale per la normativa italiana

Di Rolando Alberto Borzetti - News - 05.10.2015

Redazione PMI

Riconoscimento internazionale per la "Legge Stanca", che prevede iniziative normative per consentire l'accesso dei disabili alle nuove tecnologie informatiche e per abbattere il digital divide, proprio nel "Anno Europeo per Disabili". Nel corso della "Conferenza internazionale sull'invecchiamento, la disabilità e l'autosufficienza", promossa a Washington dall'UE e dal Governo Federale Statunitense, infatti, il provvedimento promosso dal ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, è stato indicato alle delegazioni di diversi paesi del mondo presenti come una normativa esemplare per il superamento delle barriere digitali che limitano l'accessibilità delle categorie svantaggiate all'informatica e ad Internet.

Già votata all'unanimità dalla Camera dei Deputati, la "Legge Stanca" è in dirittura d'arrivo per l'approvazione definitiva al Senato ed i suoi contenuti sono stati illustrati in una relazione al consesso internazionale da Daniela Battisti, rappresentante del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie presso la Commissione Interministeriale per lo Sviluppo delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione.

"L'obiettivo primario della legge è di garantire il diritto di accesso dei disabili alle risorse informatiche e ai servizi telematici erogati dalla Pubblica Amministrazione e dai soggetti che erogano pubblici servizi, come le aziende private concessionarie di servizi pubblici, quelle di trasporto e di telecomunicazione", ha spiegato Daniela Battisti nel suo intervento, ricordando che "l'Italia è il primo Paese in Europa ad introdurre una legislazione che abbracci, in maniera così esaustiva, tutti gli aspetti legati all'accessibilità non solo dei siti web e dei servizi offerti on line, ma anche delle tecnologie hardware e software per le postazioni di lavoro e di telelavoro e delle copie digitali di strumenti didattici".

A riscuotere l'apprezzamento delle diverse delegazioni internazionali è stata non solo la parte "pubblica" delle disposizioni della legge, ma anche quella indirizzata ai privati. "Gli operatori privati, infatti, possono richiedere una verifica dell'accessibilità dei loro siti da sfruttare eventualmente per fini pubblicitari. La richiesta di certificazione viene rilasciata se tali siti rispondono a determinati requisiti e criteri che verranno stabiliti da un gruppo di esperti in un secondo momento", ha spiegato la rappresentante italiana.
 La legge ha un duplice impatto: uno di carattere sociale perché investe diversi aspetti della vita dei cittadini, dalla scuola al lavoro, dalla erogazione di informazioni e servizi alla formazione dei pubblici dipendenti; l'altro, di natura economica, poiché contribuisce all'aumento, già consistente - nel settore sono stati spesi circa 2 miliardi di euro nel 2002 - della spesa della P.A. centrale italiana nell'ICT.

Citando una ricorrente affermazione del ministro Stanca, Daniela Battisti ha sottolineato che "l'accesso all'informazione, alle tecnologie ed il loro pieno utilizzo deve divenire un diritto civile per i disabili e per la nostra società". Infine, ha ricordato che "così come è stata formulata, la legge tiene conto dell'evoluzione delle tecnologie informatiche ed è quindi flessibile, vale a dire facilmente adattabile agli sviluppi futuri dell'innovazione".

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