Tag: lega - ultimi interventi
Togliamo le virgolette
Franco Labella - 10-10-2014
Se si vuole realizzare la "buona scuola" non si può ignorare la necessità di garantire l'acquisizione della competenze chiave di cittadinanza e di reintrodurre lo studio della Costituzione e delle discipline giuridico-economiche.
A scuola tra Invalsi e Expo
Francesco Di Lorenzo - 17-05-2014
Sulle prove Invalsi anche la Cgil-scuola ha preso posizione contro questo tipo di valutazione. Non lo aveva mai fatto apertamente, finora si era limitata a non essere esplicitamente favorevole. Intanto Aprea ritiene "che anche quei limitati casi di ammutinamento organizzato, per boicottare la somministrazione dei test, evidenziati dalla stampa siano inopportuni e censurabili". Sulla 'legalità le scuole riescono con dedizione e impegno a portare avanti il discorso coniugandolo in vario modo. Intanto la nuova tangentopoli milanese stride con tutto quello che si cerca di insegnare. Manca l'esempio che rafforza le conoscenze, anzi, la realtà le contraddice e le vanifica.
Con la scusa della continuità
Giuseppe Aragno - 31-01-2014
Non si fa più differenza tra sostanza e forma. Per esorcizzare l'idea del colpo di Stato, la parola d'ordine è minimizzare e, se possibile, ignorare le lacerazioni...
Si scrive scuola, si legge futuro
Giuseppe Aragno - 12-10-2013
"Si scrive scuola, si legge futuro". Questo slogan ha spinto ieri in piazza gli studenti delle superiori, mentre Lampedusa allineava sul molo nuove vittime di leggi razziali. Ovunque l'onda della protesta ha chiamato in causa il governo; nel mirino non solo Letta, ma Napolitano, "deus ex machina" di "larghe intese", inammissibili manomissioni della Costituzione e scorciatoie presidenzialiste.
Lo share è basso
Francesco Di Lorenzo - 16-06-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012


È francamente scandaloso che in provincia di Novara, precisamente a Borgomanero, ci sia ancora chi pensa di poter decidere i diritti dei bambini partendo dalle proprie idee. E l'idea (geniale) di genitori e docenti di un consiglio di Circolo del centro piemontese, sarebbe che essere cittadini italiani dia più diritto (degli altri) di frequentare la scuola dell'infanzia. Con il risultato che, per mancanza di posti, 30 bambini stranieri sono stati esclusi dall'accesso alla scuola....
Continuando con le idee geniali...
Dagli Stati Uniti arriva la notizia che con l'aiuto di Bill Gates (starebbe finanziando la ricerca) tra un po' di tempo saremo tutti contenti perché non si potrà barare sull'attenzione. Infatti, si sta escogitando un braccialetto che segnala l'interesse e il grado di concentrazione degli studenti. Tramite impulsi nervosi, e chissà cos'altro, alla fine un grafico ci saprà dire molto più dei test e dei monitoraggi vari. Naturalmente il passaggio successivo (già evidenziato) è quello che così si misurerà la qualità del docente e quindi il merito. L'equazione proposta è: più lo studente è attento, più il docente è bravo...
Sud e Nord: egoismo leghista o analfabetismo di ritorno?
Giuseppe Aragno - 07-09-2009
Dietro la cosiddetta "Questione settentrionale", così come la pongono Cota, Bricolo e Calderoli, c'è, deformato, il problema del "dualismo": è l'alfabeto della vicenda storica e della vita economica e politica del Paese. Il tono del dibattito, la debolezza delle analisi, l'insufficienza delle soluzioni, persino le timide e parziali risposte che provengono dal campo sedicente "democratico" dimostrano ampiamente che di questo si tratta: alfabeto. Manca, s'è perso, se n'è andato via assieme alla memoria storica e ci ha ridotti, come temeva Arfè, a un popolo di "senzastoria". Il testo che vi propongo con sincera umiltà - ricorrendo in parte a un link, perché è lungo e sarà il lettore a scegliere se proseguire - è certamente "datato" - uscì alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso su "Prospettiva Settanta", una rivista diretta da uno studioso di grande valore come Giuseppe Galasso, e non ha altra pretesa se non quella di tornare al tema centrale e irrisolto della nostra vita nazionale: la "questione meridionale". Per Cota e compagni potrebbe essere un primo strumento per porre rimedio a quello che appare un evidente e pericoloso "analfabetismo di ritorno".
Che fare? Si può fermare la Ministra?
Corrado Mauceri - 08-07-2009
Tutti i provvedimenti finora adottati dalla Ministra Gelmini e dagli Uffici periferici in attuazione dell'art. 64 DL n. 112/08 e dell'art. 4 DL n. 137/08 sono illegittimi. La Ministra ed i suoi uffici però procedono come se tutto fosse regolare e, purtroppo, nella più generale rassegnazione.
Tutti lamentano la gravità e l'illegittimità dei provvedimenti adottati dalla Gelmini, ma a tutt'oggi non si riesce a bloccarli né a promuovere un'azione unitaria per manifestare concretamente tale dissenso politico. Un tentativo promosso in tal senso nei giorni scorsi dall'Ass. Per la Scuola della Repubblica non è riuscito a concretizzarsi.
Quali iniziative si potrebbero concretamente prendere?
Stante l'illegittimità degli atti ministeriali, ci si può muovere anche a livello legale; ma è assolutamente prioritaria l'iniziativa politica unitaria. Bisogna ribadire ancora una volta che senza dubbio le iniziative legali devono essere promosse perchè possono aprire varchi e falle nell'operato del Ministero, ma bisogna avere la consapevolezza che se non c'è una forte iniziativa politica, l'azione legale non è sufficiente.
Un Governo, disinvolto e spregiudicato come questo, pronto a legiferare a colpi di decreti legge e voti di fiducia e con un'opposizione parlamentare innocua non può essere affrontato soltanto sul terreno legale; si è già visto con il termine per l'adozione dei regolamenti; l'art. 64 aveva previsto il termine di dodici mesi, il Governo non ha rispettato il termine; con un decreto legge ha dichiarato di essere nei termini!
Il Paese delle mani in tasca e delle tasche piene
Gianfranco Pignatelli - 28-04-2009
Ma chi ha detto che l'economia è algida? Noi, per esempio, abbiamo un ministro appassionato e fantasioso. Non solo per la sua finanza creativa ma anche per la comunicazione adottata, sempre varia e ad effetto. Un paio di tormentoni, però, lo contraddistinguono. Il primo: abbiamo il terzo debito pubblico del mondo pur non essendo la terza economia mondiale. Secondo: non metteremo le mani nelle tasche degli italiani. Il ministro lo ha ripetuto anche in occasione degli interventi pro-Abruzzo. Così gli italiani le mani nelle tasche se le sono messe da soli. E il governo? Con destrezza ha subito fatto da croupier, sia per i denari derivati dalla generosità individuale e sia per quelli provenienti dalla solidarietà internazionale e comunitaria. Un grande affare: nessun onere e tutti i benefici mediatici e politici. Si spende e si spande con le tasche altrui. Tutti i meriti al governo a costo zero.
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