Qualcuno, da sinistra, ritiene di essere stato schiaffeggiato dai recenti comportamenti dei cosiddetti compagni che hanno provocato la crisi.
Leggo, non posso fare altro, leggo e ascolto, certamente non entro in meccanismi più intimi e sottili, mi limito, come tutti, a partire da dati di fatto o per lo meno di cronaca.
Franco Turigliatto, oggi "
imputato" e forse escluso dal partito (anzi, dalla "
comunità del Prc", come la
diretta di Repubblica riporta) , qualche giorno fa, annunciava che non avrebbe partecipato al voto sulle comunicazioni di D'Alema. Sulle cronache giravano notizie relative alla sua dimissione dal Senato. "
Sono contrario alla guerra in Afghanistan e al raddoppio della base di Vicenza'" , sono parole sue, a detta dell'agenzia
Ansa di due giorni fa.
In accordo con Fini, già a gennaio D'Alema
chiedeva l'accordo della maggioranza, che in politica estera deve essere autosufficiente, cioè senza sbavature.
Ai primi di febbraio gli ambasciatori di Usa, Regno Unito, Canada, Australia, Paesi Bassi e Romania constatavano, e di nuovo su
Repubblica "
che, con l'aiuto dell'Italia, la comunità internazionale ha potuto avviare un processo di stabilizzazione e di ricostruzione che ha migliorato le condizioni di vita di milioni di Afghani. I passi in avanti sono innegabili. Per la prima volta da decenni, gli Afghani possono realisticamente aspettarsi un governo rappresentativo, un futuro economico migliore, servizi sanitari più efficenti e un sistema di istruzione aperto sia agli uomini che alle donne.".
Poco tempo prima, su
Peacereporter, qualcuno si domandava "
quanti ospedali, scuole e orfanotrofi si potrebbero aprire in Afghanistan con le decine di milioni di euro spesi per pagare gli stipendi dei nostri soldati e i pieni di benzina dei nostri blindati? " e ricordava le parole della parlamentare afghana Malalai Joya, poco tempo fa a Montecitorio: "
Gli Stati Uniti hanno abbattuto un regime criminale solo per sostituirlo con un altro regime criminale. La comunità internazionale deve smetterla di sostenere quei signori della guerra che per vent'anni hanno bombardato le nostre case, ucciso la nostra gente, calpestato i nostri diritti e rovinato le nostre vite, e che ora siedono al Governo e in Parlamento".
Mi chiedo che cosa avrei fatto al posto di Turigliatto.