Ridere sul concorsone

 

 

E' proprio vero: qualsiasi avvenimento può generare intelligenza e anche

"dal letame possono nascere fiori", come affermava De André. Eccone un

esempio, l'autore è un docente di Bologna.

Alberto Biuso

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DIALOGO DI UN VENDITORE DI CONCORSI E DI UN PASSEGGERE

(INEDITO LEOPARDIANO SULLA SCUOLA)

 

 

VENDITORE   Concorsi, concorsi nuovi; stipendi nuovi. Bisognano, Signore,

concorsi?

PASSEGGERE   Concorsi per la scuola nuova?

VENDITORE   Sì, Signore.

PASSEGGERE   Credete che sarà migliore questa scuola nuova?

VENDITORE   Oh Illustrissimo, sì, certo.

PASSEGGERE   Migliore di quella passata?

VENDITORE   Più, più assai.

PASSEGGERE   E i più bravi insegnanti guadagneranno di più?

VENDITORE   Cotesto si sa.

PASSEGGERE   Le confesso, caro amico, che anch’io nutro interesse per

questi stipendi nuovi, considerata la mia grama vita di maestro...

VENDITORE   Allora, Illustrissimo, Ella potrà comprare da me un bel bando

di concorso e per pochi denari in aggiunta (solo trenta) un prezioso

libriccino contenente i segreti della sua preparazione individuale e cinque

prove che nemmeno Minerva riuscirebbe a superare senza l’ausilio del

“magico correttore” accluso al detto libriccino.

PASSEGGERE   Ma come fa Ella ad essere così esperto di concorsi?

VENDITORE   Eh, caro Signore, a Roma abbiamo da tempo fondato la

Consorteria dei Maestri Tutori in casa del conte Luigi Berlinghieri; sa...

quel gran barone di nobile prosapia sarda... Lo conosce, nevvero? Noi altri

consorti, da lui guidati, educhiamo e guidiamo la nuova generazione,

provvediamo ai suoi maestri, curiamo con scrupolo a dividere gli insegnanti

meritevoli dai non meritevoli.

PASSEGGERE   E lei crede che cotesto concorso raggiunga lo scopo?

VENDITORE   Lo credo sì, naturalmente.

PASSEGGERE   Mi sia così amico da spiegarlo anche a me.

VENDITORE   Intanto Ella dovrà “certificare”... Non rimanga sorpreso da

questa parola nuova: ogni consorteria ha le sue, con cui gli adepti si

riconoscono e si capiscono. Le dicevo che Ella dovrà “attestare”...

PASSEGGERE Un’altra parola dei Maestri Tutori?

VENDITORE   Mi lasci dire, La prego. Ella dovrà esibire i suoi meriti, i

suoi titoli: a quanti incontri accademici ha partecipato, a quante feste in

onore dei Principi ha assistito, quanti encomi alla Scuola Nuova ha

stilato.

PASSEGGERE   Qui, purtroppo, mi sento poco titolato. Nella mia vita di

maestro ho pensato che bastasse starmene a leggere buoni libri, indurre i

miei discepoli giovanetti ad amarli, confortarli nelle difficoltà. Dovrei

tornare indietro a fare una vita diversa...

VENDITORE   Lo credo cotesto, purtroppo. Ma, caro Signore, non s’abbatta,

perché i titoli sono solo un quarto del concorso. Un altro quarto, per

magnanima benevolenza del nostro gran barone, consiste nello scegliere la

risposta giusta fra due sbagliate a cento domande che Le verranno proposte.

PASSEGGERE   Non credo d’aver ben capito...

VENDITORE   Se, ad esempio, il grande Torquato Tasso sia morto in Sant’

Onofrio di vecchiezza, di dolore, o d’asma bronchiale.

PASSEGGERE   Ma è così importante?

VENDITORE   Come, Signore? Il sicuro accertamento dei fatti è il fondamento

di qualsiasi serio progresso delle scienze!

PASSEGGERE   Ah... Credevo, nella mia ingenuità, che fosse più importante

capire come visse o perché la sua poesia ci tocca ancora...

VENDITORE   Bazzecole queste! Romanticherie ultramontane! Ben più

importante ricordare in qual anno preciso e con qual illuminato decreto il

Conte Berlinghieri abbia incamminato noi tutti verso la Scuola Nuova.

PASSEGGERE   Anche di questo dovrei sapere?

VENDITORE   ...E scegliere fra due sbagliati l’anno preciso di quel

decreto, come Paride scelse la bella Venere fra due dee rachitiche al suo

confronto.

PASSEGGERE   Mi sa purtroppo che anche su questo quarto del concorso non

sia molto ferrato... E la metà restante? Mi dica, infine, in che cosa

consiste?

VENDITORE   Accogliere nelle sue classi alcuni illustri rappresentanti

della Consorteria dei Maestri Tutori che verranno a giudicare con serena

severità se Ella sa intrattenere i discepoli nelle arti del Trivio e del

Quadrivio, se li sa giudicare con tassonomica esattezza, se sa loro

attribuire i giusti premi e le giuste punizioni.

PASSEGGERE   Ma dovranno rimanere almeno un mese...

VENDITORE   Lei sottovaluta la perspicacia e la lungimiranza dei mie

consorti. Conoscono la scuola anche senza frequentarla troppo spesso e

troppo a lungo, come gli dei che passano la più parte del tempo a libare

ambrosia sull’Olimpo e basta loro gettare uno sguardo giù nel mondo per

comprendere le umane bagatelle.

PASSEGGERE   Questo è dunque il concorso? Se così è, ho il sospetto che non

lo vincerò, e la mia vita sarà destinata a rimanere grama assai...

VENDITORE   Provi comunque, caro Signore...

PASSEGGERE   Mi pareva che la riconoscenza dei miei discepoli per quel che

ho fatto per loro fosse un attestato sufficiente.

VENDITORE   Ancora queste romanticherie? Prenda dunque questo bando e tenti

la sorte!

PASSEGGERE   Lo farò. Mi dia dunque il testo del concorso e quel prezioso

libriccino. Ecco i trenta denari.

VENDITORE   Grazie, Illustrissimo, a rivederla. Concorsi, concorsi nuovi;

stipendi nuovi.

 

 

NOTA REDAZIONALE

 

Questo prezioso inedito leopardiano è stato rinvenuto fra gli Autografi

Napoletani conservati nella Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” in

Napoli da Alessandro Castellari, docente a Bologna, che, diversamente dal

nostro Passeggere, non farà il concorso per gli Insegnanti Super.