Esempi di sistemi di valutazione all'estero |
In
Inghilterra
In Inghilterra
valutano spietatamente, ma non con i
quizzoni. Una
squadra di
ispettori esperti, facenti parte di un
organismo di valutazione indipendente ti entra in classe per una settimana,
almeno una volta ogni quattro anni, guarda come spieghi l'inglese, la
matematica, le scienze (e prende appunti), guarda se i quaderni sono corretti
dall'insegnante, prendendone un tot dai più bravi, un tot tra i meno bravi e un
tot tra i così così (e prende appunti), ti controlla tutte le programmazioni (e
prende appunti). Però controlla anche tutti i documenti della scuola (e prende
appunti), le attività extrascolastiche, la conduzione e la leadership del
preside / direttore. Parlerà anche con i genitori e rileverà il loro livello di
soddisfazione, le loro critiche .....
Alla fine
rilascia una serie di reports sui singoli insegnanti (evidenziando lati deboli
e forti), ma anche sul Capo D'Istituto nonché sul Sistema-Scuola nel suo
complesso.
Si sono dati
casi in cui gli insegnanti tutti hanno avuto una valutazione più che buona
mentre il capo di istituto ed i governors (il
consiglio di amministrazione della scuola) l'hanno avuta pessima.
Questa
valutazione è pubblica, tutti hanno diritto ad accedervi (specie i genitori).
Gli insegnanti con una buona valutazione avranno più possibilità di fare
carriera. Gli insegnanti con una valutazione mediocre avranno un periodo di
tempo per colmare le loro lacune. Se non lo fanno saranno licenziati e dovranno
cercarsi un'altra scuola o cambiare lavoro.
Cose ambedue
possibili, perché qui i concorsi non esistono
(e ci si propone col proprio cv
scuola per scuola) e perché il mondo della scuola è comunque meno chiuso
ed è più facile passare dal lavoro di insegnante ad altri (per magari poi
tornare a fare gli insegnanti).
Un sistema con
alcuni pro e tanti contro: non ultimo
il fatto che quando arrivano gli ispettori OFSTED in tutta la scuola si palpa
un clima di terrore tra tutti gli insegnanti e tutti cercano di mettere su la
loro maschera migliore. Ho visto scene di isterismo e di pianti nei corridoi (è
questa la valutazione formativa?)
Però è una roba
seria. Non acquetta con poche fondamenta come il quizzone, pensato come
esigenza di compromesso tra la necessità di iniziare finalmente a valutare chi
valuta e l'incapacità di farlo fino in fondo. Per farlo fino in fondo, però,
occorre toccare altri (non pochi) tabù della scuola italiana.
matteo
matthew@dtn.ntl.com