Superando - Lombardia: la "Buona scuola" partirà con 4.650 studenti in meno? Ledha: "Pronte lettere di diffida"

ROMA - "Già al primo giorno del prossimo anno scolastico in Lombardia potrebbero mancare all'appello 4.650 studenti. Sono i bambini e i ragazzi con disabilità sensoriale delle scuole di ogni ordine e grado e i giovani con disabilità che frequentano le scuole superiori. Nonostante l'allarme lanciato da più di un anno dalle associazioni delle persone con disabilità, né il Governo, né la Regione Lombardia, né le vecchie e nuove Province, né la Città Metropolitana di Milano hanno trovato il modo di garantire il diritto allo studio a questi bambini e ragazzi, che rischiano di restare privi dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza educativa e trasporto. Una condizione che li costringerebbe a restare a casa o a ridurre di molto la frequenza scolastica". A denunciare la situazione è la Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità. L'organizzazione ha diffuso un articolato appello in cui denuncia "la grave mancanza di responsabilità delle persone che oggi ricoprono importanti incarichi istituzionali" e si mette "al fianco delle migliaia di famiglie che vorranno rivolgersi alla magistratura per vedere rispettato il diritto dei loro figli di andare a scuola, come tutti gli altri alunni e studenti. Abbiamo predisposto le lettere/diffida da inviare alle Province e a Città Metropolitana di Milano - spiega Donatella Morra, referente Ledha scuola - con cui le famiglie potranno chiedere l'attivazione di questi servizi. Qualora il servizio non venisse attivato sarà possibile procedere con un ricorso in tribunale".

Ledha chiede un appuntamento urgente ai vertici delle istituzioni coinvolte: Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Daniele Bosone presidente dell'Unione Province Lombarde e Giuliano Pisapia Sindaco della Città Metropolitana di Milano. Parallelamente, Ledha ha chiesto alla Fish - Federazione Italiana Superamento Handicap - di continuare ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio e il Ministro dell'Istruzione per risolvere la questione.

A oggi nessun ente pubblico (Comuni, Province o Città Metropolitana di Milano) accetta ufficialmente le domande di attivazione di questi servizi per il prossimo anno scolastico, non avendo approvato nessun atto amministrativo che ne preveda l'organizzazione. Inoltre non c'è nessun capitolo di bilancio che stanzi le risorse necessarie. Risultato: se qualcosa non cambierà nei prossimi giorni, quei bambini e quei ragazzi saranno costretti a rimanere a casa o a frequentare con un orario ridotto.

"Si tratta di servizi che la legge 104 del 1992 prevede come diritti esigibili e gratuiti, che devono essere garantiti, indipendentemente dai problemi gestionali o economici degli enti pubblici - spiega Donatella Morra -. Per questo motivo Ledha, tramite le sue associazioni, ha iniziato una campagna di informazione a tutte le famiglie coinvolte, offrendo il supporto necessario per rivolgersi alla magistratura nel caso le istituzioni continuino a non trovare una soluzione a questo problema".

Paradossale la situazione a Milano, come riferisce Ledha. "Il Comune (sindaco Giuliano Pisapia) ha avvisato con una lettera le famiglie che non potrà più sostenere il servizio di trasporto e assistenza educativa nelle scuole superiori perché di competenza della Città Metropolitana. Le stesse famiglie, però, hanno ricevuto un'altra comunicazione da parte della Città Metropolitana (sindaco Giuliano Pisapia) che le informa che gli uffici non riceveranno neanche le domande di attivazione del servizio perché nessuno ha attribuito loro questa competenza".

(8 giugno 2015)

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