Dal Redattore Sociale - Disabilità a scuola: l’inclusione secondo il piano dell’Osservatorio nazionale

ROMA – Sostenere i percorsi di inclusione scolastica degli alunni con Bisogni educativi speciali e la formazione continua: sono questi i principali obiettivi indicati dall’Osservatorio nazionale nel Programma d’azione sulla disabilità, precisamente nella quinta linea d’intervento, dedicata a “Processi formativi ed inclusione scolastica”. A fronte di una legislazione avanzata in materia di integrazione scolastica, infatti, si registra tuttavia ancora, in Italia, un elevato tasso di abbandono scolastico da parte degli alunni con disabilità, che l’Osservatorio si propone di contrastare. Le azioni proposte riguardano due grandi ambiti: il percorso formativo scolastico e l’istruzione per gli adulti.

Istruzione scolastica. Introdurre nella legislazione corrente il concetto di “accomodamento ragionevole” (Accordo di Programma), già previsto nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità; ottimizzare i percorsi di formazione obbligatoria iniziale e in servizio prevista per gli insegnanti, sia curricolari che di sostegno, “sulle strategie educative appropriate a favorire l’apprendimento per gli alunni con disabilità e necessità educative speciali”; garantire la continuità didattica, cioè la permanenza dello stesso docente di sostegno accanto all’alunno per tutto il ciclo scolastico: sono alcune delle azioni suggerite dall’Osservatorio al governo. Si chiede poi di rendere accessibili gli istituti scolastici attraverso il progressivo abbattimento delle barriere architettoniche.

Istruzione per gli adulti. L’accesso ai percorsi di “educazione integrata permanente” e professionali da parte di adulti con disabilità sono attualmente soggetti alla “discrezionalità regionale”, mancando sia standard nazionali sia meccanismi di monitoraggio. Occorre quindi “garantire un sostegno quantitativamente e qualitativamente adeguato alle necessità educative individuali degli adulti con disabilità nei Ctp (Centri territoriali permanenti), nei corsi serali nei centri di formazione professionale, nei tirocini lavorativi e nei servizi socio-sanitari”.ì, definendo a livello nazionale gli standard relativi a tali percorsi. L’accesso alla formazione permanente dovrebbe essere inserito, secondo l’Osservatorio, tra i livelli essenziali di assistenza.

Altre questioni “calde”. Il programma non contiene alcun riferimento diretto ai “numeri dell’inclusione scolastica”: quanti siano cioè gli alunni con disabilità, quanti i docenti di sostegno e, in particolare, quale sia il rapporto numerico tra gli uni e gli altri. Così come non si fa alcun accenno alla questione del numero delle ore di sostegno assegnate, ridotte negli ultimi anni a causa dei tagli economici, né al problema delle certificazioni e del loro aggiornamento, che sta destando preoccupazione tra gli insegnanti e le famiglie. Tutte questioni che l’Osservatorio non ha mancato di sollevare in diverse occasioni e che molto probabilmente saranno discusse nel gruppo di lavoro dedicato, durante la Conferenza nazionale di Bologna. (cl)

Fonte: Redattore Sociale

10 luglio 2013

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