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Gaza: schegge di proiettili per la gioia dei piccoli collezionisti
Métro news - 31-05-2006
Non potendo fermare i bombardamenti, i bambini giocano con le bombe e qualche volta muoiono

Dall'altodei suoi dieci anni, con un sorriso trionfante, Hossam Abou Hashish mostra orgoglioso il bottino, che conserva in camera sua: schegge di proiettili arrugginiti. E' quanto collezionano i bambini a Gaza. "Ho una collezione magnifica - afferma con occhi che brillano - ma non è la più bella del villaggio. Quella di mio zio è veramente eccezionale!". Tiene in mano un pezzo di metallo tutto storto, lungo quanto il suo avambraccio, le cui estremità sono taglienti come un rasoio. "Questa è la più grande che ho trovato, ma mio zio ne ha una grande così". aggiunge allargando al massimo le braccia.

Da due mesi l'esercito israeliano bombarda metodicamente le campagne che circondano i villaggi a nord della striscia di Gaza, soprattutto Umm Nasser, dove vive Hossam. Più di 51.000 proiettili da 155 mm dell'artiglieria israeliana si sono abbattuti nella zona, secondo un calcolo del quotidiano israeliano Haarez. Cadendo, i proiettili lanciano una pioggia di schegge taglienti e incandescenti sui tetti e le terrazze delle case che si trovano in prossimità dei campi.
Per i bambini di Umm Nasser, villaggio beduino di 6000 abitanti, collezionare schegge di proiettili è diventata una vera e propria attività. Così come per i piccoli Americani collezionare figurine con le foto dei loro campioni di baseball.
Ogni casa ha una riserva di schegge da mostrare; le infermiere di un ospedale locale le hanno utilizzate persino per disegnare in giardino la carta della Palestina.

"E' il nostro gioco preferito, qui, per strada - confida Mohammed Fares, collezionista di 12 anni - Cerchiamo di trovare i pezzi più belli e li scambiamo". E più la scheggia è grande, continua, più acquista valore tra i bambini della strada. Sa bene di cosa sta parlando, Mohammed, visto che lui stesso possiede pezzi rarissimi, i più pregiati e quindi i più cari: tre proiettili interi e intatti.
"Sono belli - si vanta Mohammed, che li ha dipinti di arancione blu e lo ha disposti come vasi in soggiorno. La gente viene qui solo per ammirarli" aggiunge.
Sua nonna, Fawziya, che sotto il velo ha occhi indeboliti e inespressivi a causa di una cataratta, vede le cose diversamente. "Che Dio li maledica! - brontola - Israele può tenerseli i suoi vasi. Ditegli piuttosto di finirla con i bombardamenti!"

Questo passatempo dei bambini di Gaza alle volte si fa pericoloso. Venerdì scorso, a Behit Lahia, tre adolescenti sono rimasti uccisi in seguito all'esplosione di un proiettile che volevano aggiungere alla loro collezione. Ma uno psichiatra di Medici senza frontiere pensa che, trasformando questi oggetti di morte in hobby, i bambini abbiano imparato a misurarsi con il pericolo.
"E' la loro unica forma di difesa. Si confrontano con il pericolo collezionando oggetti che rappresentano un rischio per loro", aggiunge questo medico la cui organizzazione cura i bambini traumatizzati dai bombardamenti.

C.L:
tradotto da frg

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