Lettera a Babbo Natale
Arturo Ghinelli - 23-12-2005
Caro Babbo Natale,
l'anno scorso ho scritto a tua moglie, ma quest'anno ho pensato di scrivere direttamente a te, prima che anche tu sia travolto dalle polemiche e magari venga messa ai voti, al Consiglio dei Ministri, la tua stessa esistenza.
Già quest'anno ho letto che in una scuola italiana i genitori hanno protestato perché la maestra aveva detto ai bambini della sua classe che tu non esisti.
Io credo in te. Anzi giurerei di averti visto l'altro giorno al Parco Ferrari: avevi la barba bianca e tenevi per mano una bambina piccola a cui stavi parlando. Sono stati questi particolari che mi hanno fatto pensare: non può essere che lui!
Del resto anch'io faccio il maestro, ma non mi sono mai sognato di mettere in dubbio la tua esistenza; anzi...al contrario sono stati i miei scolari che l'hanno scorso mi hanno detto "Ma insomma, Arturo, credi ancora a Babbo Natale? Non sai che non esiste?" Come si usa dire in questi casi....non ci sono più i bambini di una volta.
Quando erano in prima elementare però avevano accettato di scriverti. Lo testimonia il fatto che sono stati l'ultima classe di cui "La Gazzetta di Modena" ha pubblicato le lettere a Babbo Natale.
Perché ti scrivo? Per lo stesso motivo per cui ti scrivono tutti i bambini del mondo: per esprimere dei desideri che solo tu puoi realizzare.
Forse, tra pochi anni, mi toccherà di andare in pensione e perciò non potrò più occuparmi di bambini. Sono molto preoccupato per i bambini d'oggi e perciò mi rivolgo a te.
Babbo Natale, ti prego, fa in modo che i bambini si sentano dire dei "NO" dai genitori,si sentano presi per mano e aiutati a crescere, perché senza mani si spaventano davanti al baratro delle scelte e per superarlo si credono onnipotenti.
Quando saranno cresciuti avranno un'autorità a cui ribellarsi. Sarà il segno che avranno imparato ad andare senza mani. Questo è il naturale ciclo della vita, l'abbiamo fatto tutti. E' così che siamo diventati grandi.
Per imparare ad andare in bicicletta prima ti serve la mano del papà che ti regga, altrimenti cadi, poi il papà molla la presa e vai da solo, tenendo ben salde le tue mani sul manubrio. Infine, quando sei proprio esperto, puoi persino andare senza mani.
Certo a guidare in questo modo la tua corsa, ti potrà capitare di cadere, ma questo ti aiuterà a scegliere se e quando farlo ancora. Hai voluto la bicicletta, allora pedala!
Caro Babbo Natale, scusa se ti ho disturbato con tutto il da fare che avrai in questi giorni, ma ci tenevo proprio a esprimerti il mio desiderio.
Se riuscirai ad esaudirlo, ne trarrai vantaggio anche tu: vedrai nelle letterine torneranno ad esserci i bellissimi desideri tipici dei bambini e non le scimmiottature di adulti mancati.
Buon Natale, Babbo.

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