Non dormiremo un'ora in più
Mirco Pieralisi - 21-11-2005
Sciopero generale. Noi invece dovremmo dormire un'ora in più? Saremo in piazza il 25 novembre!

Non ho bisogno di ricordare cosa taglia il governo con la finanziaria. Lo dicono già i sindacati confederali nei loro manifesti per lo sciopero. Non ho bisogno di ricordare come si traducono i tagli nelle scuole, dalle cattedre che saltano alla carta igenica portata da casa.

Davvero basta che ci venga dato L'AUMEEEENTO di stipendio per sentirci altro da milioni di persone che sciopereranno, compresi coloro che sono già pieni di trattenute in busta paga per le lotte contrattuali di categoria? (Pensate, noi risparmiamo, i metalmeccanici faranno ANCHE questo sciopero).

La decisione di tirar fuori la scuola dallo sciopero e dalle manifestazioni (perchè di questo si tratta: andare a lavorare, il 3% un'ora più tardi), è anche moralmente disgustosa: lo era già un mese fa, quando leggemmo la notizia dello scioperino di un'ora. Oggi, dopo che il nostro portafoglio si gonfia di quanto ci è dovuto, più meno che più se vogliamo essere precisi, la decisione confederale assume i contorni di una beffa. Qui non si tratta di essere iscritti o no a questo o a quel sindacato. Si tratta di scegliere se essere assenti o essere insieme ad altre persone che, come noi, subiscono la legge finanziaria e che saranno nelle piazze italiane il 25 novembre. Non è necessario fare la lista della spesa delle ragioni per cui la scuola dovrebbe essere in piazza. La stessa lotta contro la riforma Moratti continua e continuerà anche dopo lo sciopero (e dopo le elezioni, comunque). Oggi lo sciopero è contro una politica economica (oggi di questo governo), contro la demolizione dello stato sociale, contro la filosofia che sta alla base di riforme come quella della scuola. Pensiamoci un po': venerdì, se dovessimo rispondere alla domanda "perchè voi non fate sciopero?"
Già, quale sarebbe la risposta? Quale? Non ne vale la pena? Costa Troppo? Non serve? Forza, troviamone una migliore, una qualsiasi. Impossibile? Be', allora diamo un segnale forte e chiaro: lo sciopero deve essere generale davvero. Invece di svegliarci un'ora dopo svegliamoci prima, per andare in piazza, magari con i genitori e gli studenti delle nostre scuole.

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