breve di cronaca
Moratti: una riforma necessaria
il Messaggero - 06-07-2005
Moratti: cambiare fa paura ma la riforma è necessaria


PECHINO - «Il cambiamento fa paura ma intervenire sulle criticità è fondamentale, perchè quella dell'istruzione è un'area su cui il Paese si gioca il futuro». Il ministro Letizia Moratti sottolinea il senso delle riforme avviate e conferma che il principale obiettivo dell'ultimo anno di legislatura sarà proprio il completamento della riforma scolastica. Riforme, quelle avviate dalla Moratti, che hanno suscitato numerose proteste, ma a queste il ministro risponde ricordando la figura e le parole di Marco Biagi: «Biagi diceva - ha sottolineato Moratti a margine della missione in Cina per l'avvio di nuovi accordi nel campo della ricerca scientifica - che il cambiamento nel nostro Paese è sempre difficile e che a volte si pagano prezzi altissimi. E' stato profeta». La Moratti ribadisce il proprio «no» a «posizioni preconcette dettate da ideologie politiche o di categoria», rimarcando la «disponibilità al dialogo».
«Ho cercato, in questi anni - ha affermato il ministro - di lavorare sui punti di criticità per i quali era necessario avviare una politica nuova: la scuola sicuramente aveva bisogno di una riforma. Per l'università, a riforma appena avviata, era invece urgente intervenire su altri aspetti: dal sistema di finanziamento ai criteri di qualità. Per quanto riguarda invece la ricerca il punto debole era rappresentato dal declino degli investimenti pubblici, la mancanza di strategie e di dimensione internazionale oltre alla scarsa presenza privata».

Ma ad un anno dal termine della legislatura quali sono gli obiettivi principali sui quali concentrarsi? «Innanzitutto - ha risposto il ministro - completare la riforma della scuola: abbiamo già approvato i primi decreti attuativi ed ora ne mancano due; intendo rispettare i termini della delega, ovvero entro ottobre». Secondo obiettivo, ha proseguito, è il «completamento del disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari e la questione del reclutamento dei docenti con la previsione di un concorso nazionale per evitare derive localistiche che non premiano il merito». Il terzo obiettivo, ha proseguito il ministro, riguarda la ricerca, «con il lancio di dieci progetti strategici in collaborazione con le imprese e Confindustria».


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