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Fumata nera
Repubblica.it - 21-05-2005
Pubblico impiego, nell'incontro tra governo e parti sociali - Berlusconi smentisce la mediazione siglata da Siniscalco

Statali, "mobilitazione generale"

Sul taglio Irap in arrivo un decreto - Sul taglio fiscale il ministro dell'economia annuncia provvedimento urgente

Sindacati insoddisfatti, lunedì decideranno la data della protesta


Il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco lo ha definito un incontro "interessante e costruttivo", ma i sindacati lo bocciano senza appello, giudicandolo insoddisfacente e si preparano allo sciopero generale. Il vertice di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi tra governo e sindacati si è concluso con una fumata nera, senza decisioni sui due principali punti all'ordine del giorno: taglio dell'Irap e rinnovo contrattuale del pubblico impiego.

Secondo Cgil, Cisl e Uil è stato un confonto "insoddisfacente" nel corso del quale non sono mancate "scene kafkiane", con il risultato che "si rischia di ripartire da zero". Un pericolo che Cgil, Cisl e Uil sperano di scongiurare attraverso la mobilitazione di tutti i lavoratori, prologo a uno sciopero generale le cui modalità verrano fissate lunedì prossimo.

Irap. Siniscalco ai rappresentanti di Confindustria, Confecommercio, Cgil, Cisl e Uil ha annunciato che "ci sarà in tempi urgenti, entro giugno, un decreto legge sull'Irap, per ridurre l'imposta e per dare certezza ai contribuenti, per il pagamento dell'imposta nei tempi dovuti", spiegando inoltre che "il decreto legge e la finanziaria rappresentano un unicum".

Copertura da trovare. Nell'incontro con le parti sociali Berlusconi ha ribadito in via ufficiale il suo no all'ipotesi di una patrimoniale sulle rendite finanziarie avanzata nei giorni scorsi dal ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, ma il governo non avrebbe ancora individuato dove trovare i fondi per garantire il taglio dell'Irap sul costo del lavoro. "Se ci sono coperture migliori e più efficienti di quelle che ho prospettato io, ben vengano - ha spiegato il ministro Alemanno commentando la bocciatura della sua proposta - Voglio vedere quali sono".

Lo sbarramento dei sindacati. La copertura comunque, è il paletto fissato dai sindacati, non deve andare a discapito dei lavoratori. "Abbiamo detto al governo che l'esclusione del costo del lavoro dall'imponibile Irap deve essere coperto, le mancate entrate devono essere compensate senza farle ricadere sulle spalle dei cittadini e se si taglia l'Irap ci sarà un problema per la sanità", ha riferito il segretario della Cisl Savino Pezzotta.

Tutela del reddito. Inoltre, ha stigmatizzato Pezzotta, "fra i provvedimenti annunciati dal governo mancano del tutto quelli relativi alla tutela del reddito per quel che riguarda sia il salario che le pensioni". Ma i sindacati al tavolo con il governo hanno contestato anche i tempi degli interventi. "Arrivano tardi - ha commentato il leader della Cgil Guglielmo Epifani - siamo stati inascoltati da anni e anni, ci vorrebbe un cambiamento forte di politica economica che necessiterebbe di un arco di tempo pari almeno ad un'intera legislatura".

Il contratto degli statali. Ma il nodo forse più spinoso che il vertice di Palazzo Chigi non ha contribuito a sciogliere è quello relativo al rinnovo contrattuale del pubblico impiego. Epifani e Pezzotta hanno riferito che Berlusconi nel corso dell'incontro ha spiegato che i ministri che nei giorni scorsi avevano siglato un intesa con i sindacati stabilendo un aumento medio pari a 100 euro non avevano alcun mandato a trattare, ma solo un mandato esplorativo. Una precisazione che secondo Epifani avrebbe dato vita a "una scena kafkiana", con Siniscalco e gli altri colleghi che ascoltavano ammutoliti e a testa bassa le parole del premier. In un secondo momento Berlusconi ha poi chiarito che in realtà il ministro dell'economia aveva una delega a trattare, ma non a chiudere a quella cifra.

Appuntamento a giovedì. Governo e sindacati si rivedranno il 26 maggio, ma, ha messo in guardia Pezzotta "se quella proposta che ci aveva fatto Siniscalco, e che noi avevamo accettato, non esiste più, vuol dire che si riparte dall'inizio". "Noi - ha proseguito il segretario della Cisl - avevamo accettato quella proposta, un aumento del 5,01%, che per i lavoratori contrattualizzati, tenendo dunque fuori ad esempio i magistrati, dava una media di 98 euro, non di 111 come dice Berlusconi. Ma se quella mediazione non esiste più, si riparte da altri parametri: non è che ora si parte da quella cifra per scendere ancora sotto".

"Incontro insoddisfacente". I sindacati, dopo essersi confrontati al termine dell'incontro, nell'annunciare la mobilitazione in vista di un immenente sciopreo generale, hanno diffuso una nota nella quale ribadiscono il "giudizio negativo sull'incontro avuto a Palazzo Chigi, in particolare per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego". "E' stato un incontro insoddisfacente - ha ribadito Pezzotta - Il governo ci ha illustrato solo i titoli delle sue proposte su Irap, cuneo fiscale, crescita dimensionale delle imprese e interventi sul credito. Abbiamo chiesto, quindi, che ci venga dato un documento scritto e dettagliato. Le parole restano parole".

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