breve di cronaca
Lettera aperta alla signora Letizia Brichetto Moratti
da Retescuole - 12-04-2005
Gentile Ministra Moratti,

Lei ha certo i mezzi per constatare che la Sua proposta di riforma incontra la forte opposizione della maggior parte di chi nella scuola vive e lavora.
Il risultato delle ultime elezioni regionali ha reso ancora più evidente che la maggioranza dei cittadini italiani non pare soddisfatta dell'insieme delle proposte di riforma del Governo, tra le quali quella della scuola ha un rilievo indubbiamente particolare.
Dunque, Lei non potrà non convenire che l'insoddisfazione nei confronti di essa travalica i confini del mondo della scuola.

Tentiamo di comprendere le ragioni di tanto disagio.
Se, come Lei dice, Signora Ministra, la scuola è malata tanto da necessitare delle Sue meditate attenzioni, e se la Riforma che porta il Suo nome è, come Lei spiega accuratamente, la cura adatta per ridare colore e vita alla povera paziente, domandiamoci insieme per quale oscuro motivo tanti insegnanti, e poi tanti ragazzi, e poi tanti genitori e infine in generale tanti cittadini continuano a manifestare pubblicamente la loro preoccupazione e contrarietà?

Una spiegazione, forse, possiamo trarla, rimanendo nel clima scolastico, proprio dalla letteratura tradizionale del nostro Paese.

Così come capitò, infatti, al burattino Pinocchio, di trovarsi in punto di morte circondato da un consesso di eruditi, ci tocca di sentir riecheggiare ancor oggi, per la scuola, il medesimo responso degli esperti:
«S'ella non fosse morta, forse vivrebbe ancor...».
Non è tanto lo stato della scuola pubblica, dunque, che ci preoccupa. Basterebbe ascoltare e valorizzare le voci che in questi anni si sono levate in sua difesa per farla ritornare in salute.
Chi ci preoccupa, Signora Ministra, sono i dottori. Le cure che Lei ci somministra generano mali peggiori delle malattie, e non vale il tentativo (sconfortante) del Presidente del Consiglio di rigettarne le cause sullo stesso paziente ("Le scuole medie superiori sono uno dei centri dei poteri forti in mano alla sinistra", ha detto a Ballarò...).

Con i vostri sistemi eravate minoranza nella scuola. Ora siete minoranza nel paese.
Le chiediamo: ritiri le bozze presentate ed i decreti già approvati.
Abbia maggior rispetto della nostra Costituzione e non si ostini.
Farà solo del bene alla scuola tutta e, finalmente, Le saremo grati.

Rete Scuole



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 Grazia Perrone    - 12-04-2005
Segnalo da Tuttoscuola Focus n. 98/194

Dopo le elezioni. La scuola secondaria è un (contro)potere forte?

Ha suscitato una certa sorpresa il fatto che nell’elenco dei "poteri forti" che si contrappongono alle politiche governative, enunciato dal presidente Berlusconi in un’intervista a "Panorama" e nel talk show "Ballarò" di commento all’esito delle elezioni, egli abbia riservato il primo posto alla scuola secondaria, prima ancora che alla "magistratura politicizzata".

Il presidente non è sceso in dettagli, ma conoscendone l’abitudine a ricorrere massicciamente ai sondaggi d’opinione, c’è da ritenere che egli non abbia collocato a caso la scuola in cima all’elenco dei soggetti ostili al suo Governo. E’ possibile che la riforma Moratti abbia suscitato ansie, timori, resistenze, come già era accaduto nella scorsa legislatura alla riforma Berlinguer. Ma finora ad essere investite dalle novità introdotte dalla legge n. 53/2003 sono state la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado (solo per il primo anno). E invece il presidente Berlusconi ha parlato di scuola secondaria, anzi più precisamente di "scuola superiore". Perché?

Non è da escludere che anche qui c’entrino i sondaggi (si sa, per esempio, che la grande maggioranza degli insegnanti degli istituti professionali teme la regionalizzazione, come segnalato da un’indagine ISFOL), ma è possibile che il premier abbia tenuto presente la forte ostilità di larga parte dei sindacati e delle associazioni professionali alla riforma, soprattutto sul tema della scelta precoce tra il sistema dei licei e quello dell’istruzione e formazione professionale.

Intanto la senatrice della Margherita Albertina Soliani, capogruppo della Commissione Istruzione, ha chiesto in un'interrogazione urgente che "il Ministro Moratti si dissoci pubblicamente dalle affermazioni rilasciate a Panorama e a Ballarò dal Presidente Berlusconi", ritenendole "accuse gravissime a carico dell'intero settore della pubblica istruzione, dalla scuola all'università".