breve di cronaca
Le scelte e le colpe sono individuali
Repubblica - 28-03-2005
Brutto anzi bruttissimo, nella polemica (una delle mille) che infuoca la campagna elettorale, non è l´errore dell´Unità, che lo ha già ammesso chiedendo scusa. È l´idea che quell´errore ha innescato, l´idea implacabile, insaziabile, che le colpe dei padri ricadano sui figli, nella catena eterna della violenza ideologica. Se anche uno Storace (padre, nonno, zio, cognato) si fosse macchiato della ripugnante persecuzione fascista degli ebrei, questo Storace qui ha il diritto di non esserne macchiato. I saluti romani e altre fascistissime prepotenze sì, sono cose sue ed è giusto che ne risponda. Ma solo queste: perché le scelte e le colpe sono individuali, non familiari o genealogiche o etniche, e la scena politica italiana già trabocca di queste stupidità tribali (vedasi lo stupido, volgare insistere del premier su "figli nipoti e nipotini di Stalin") e non può permettersi questo pessimo uso della memoria, usata come clava contro i vivi, contro i figli, contro "gli eredi" di questa o quella porcheria.

L´antifascismo è alimento e cultura della nostra democrazia, e se la destra italiana antifascista non è mai stata (a partire dal suo capo, che disprezza e diserta il 25 aprile) di questo si parli, questo le si rinfacci. Si lascino perdere le polemiche su figli e nipoti: l´idea del sangue che trasmette tare e vizi innati è razzista, e di estrema destra.

Michele Serra
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