breve di cronaca
Forum Sociale Mondiale
Carta - 27-01-2005
Benvenuti a Porto Alegre

L'altro mondo possibile è bello [anche] perché è vario. Portebbe essere questa la massima con la quale si apre il quinto Forum sociale mondiale che torna a Porto Alegre, dal 26 al 31 gennaio, ma molto diverso dal passato nella forma e nei contenuti. Centomila le presenze previste, provenienti dai cinque continenti e da oltre sessanta paesi.
Il Forum 2005 a differenza delle precedenti edizioni si spalma sull'intera città e si allargano anche gli assi tematici che diventano undici. Accanto a ciascuno asse-tematico, indichiamo qui di seguito anche il luogo della sua sede:

1] Affermazione e difesa dei Beni comuni della terra e dei popoli come alternativa alla mercificazione e al controllo delle transnazionali [Rótula da avenida Beira-Rio com Aureliano de Figueiredo Pinto];
2] Arte e creazione: culture della resistenza [Cais do Porto];
3] Comunicazione: pratiche contro-egemoniche, diritti e alternative [Praça Seca, ao lado da Usina do Gasômetro];
4] Difesa delle diversità, pluralità e identità [Cais do Porto];
5] Diritti umani e dignità per un mondo giusto e ugualitario [Acesso pelo parque Marinha do Brasil ou pela avenida Beira-Rio, após a ponte da avenida Ipiranga, sentido centro/bairro];
6] Sovranità economica per e dei popoli contro il capitalismo neoliberista [Parque Marinha do Brasil];
7] Etica, visione cosmica e spiritualità; resistenze e sfide per un nuovo mondo [Acesso pelo Parque Marinha do Brasil ou pela avenida Beira-Rio, depois da ponte da avenida Ipiranga, sentido centro/bairro];
8] Lotte sociali e alternative democratiche contro il dominio neoliberista [Entre a rótula da Aureliano de Figueiredo Pinto e o Anfiteatro Pôr-do-Sol];
9] Pace e smilitarizzazione. Lotta alla guerra, al libero commercio e al debito [Avenida Beira-Rio, próximo ao Anfiteatro Pôr do Sol];
10] Autonomia di pensiero riappropriazione e socializzazione della conoscenza [dei saperi] e delle tecnologie [Cais do Porto];
11] Verso la costruzione di un ordine democratico internazionale e integrazione dei popoli [Em frente ao Anfiteatro Pôr-do-Sol].


Crtical Mass

Se qualcuno pensa che tra le primarie vinte in Puglia da Nichi Vendola e il Forum sociale mondiale che si sta aprendo a Porto Alegre non vi sia alcun nesso, quel qualcuno sbaglia di grosso. Presi come siamo dallo spingi-spingi della poliitca nazionale, rischiamo di perdere di vista quel che si trova un po' oltre il nostro naso. E non dico questo in omaggio all'antica abitudine di aprire il dibattito all'attivo di sezione con "la situazione internazionale" e di concluderla con "il quartiere". Da allora, i tempi sono assai cambiati, e quel che era inter-nazionale è ora divenuto - semplicemente - globale.
A questo punto, si cita la guerra, come prova suprema della globalizzazione. Invece, citerò la resistibile ascesa e successiva rovina di quel che fu chiamato "Ulivo mondiale". Erano gli anni di Bill Clinton, dei governi socialisti in Francia e Germania, e dell'entusiasmo con cui il governo D'Alema partecipava al nuovo ordine mondiale, ad esempio bombardando Belgrado. Quella prospettiva è fallita, come spiegò tempo fa su Liberazione Piero Sansonetti. Così che la "modernità" di un liberismo ordinato dall'alto, grazie a una casta di mandarini-politici legittimati da campagne di marketing elettorale e da un sistema di alleanze con i poteri economici e finanziari disponibili a moderare i loro appetiti, appare ormai, agli occhi dei più, una ideologia con la faccia coperta di rughe.
Qualcuno è in grado, ad esempio, di spiegare dove stia la modernità di scelte, come quelle fiorentine e toscane, di privatizzare la gestione degli acquedotti, scavare choilometri di tunnel ferroviario sotto la città per accelerare di un quarto d'ora la percorrenza dei treni ad alta velocità, di costruire un mega-inceneritore a ridosso di un quartiere senza porsi il problema del riciclo e della minore produzione di rifiuti, o di incrostare di parcheggi e zone commerciali le mura della Fortezza da Basso?
Parlo della Toscana, perché è la regione che, nel senso comune di sinistra, viene percepita come un'isola di civiltà nell'oceano della privatizzazione di tutto ciò che è sociale. E in buona misura lo è. Ma cosa succede? Che il restare aggrappati a quella "modernità" insensata, che è anche un sistema di potere complesso, fatto di enti locali, banche, consigli d'ammministrazione, ecc., rende molto difficile anche solo aprire spiragli al nuovo vento. E dispiace che questa resistenza prenda il volto di Claudio Martini, presidente toscano molto aperto e consapevole del bivio in cui siamo.
Il Corriere della Sera, qualche giorno fa, dopo aver a suo tempo spiegato che la candidata alternativa a Leonardo Domenici, a Firenze, ovvero Ornella De Zordo, era il frutto dello "snobismo" dei "professori", ha scritto un'intera pagina per mostrare come a inceneritore, Tav, privatizzazioni e "grandi opere", si contrapponga una visione radicalmente diversa della città e del territorio, visione che conta su aggregati sociali molto vasti, anche in una regione che sembrava riassumersi in due sole lettere: Ds.
Diciamo così: da una parte, com'è noto, i mutamenti della società tendono a scaricarsi sugli andamenti elettorali con uno scarto di qualche anno, e oggi si stanno raccogliendo i frutti di una elaborazione culturale e sperimentazione pratica iniziate una decina d'anni fa; dall'altra, che quel che chiamiamo "movimento" non è che una infinita pluralità di reti della società civile, che semplicemente usano tutte le opportunità, anche istituzionali, per creare un genere di politica del tutto nuovo, del quale si può con approssimazione dire che si fonda sulla partecipazione diretta e, appunto, su un orizzonte globale.
In questi giorni divampa il dibattito - diciamo così - sulle "primarie". Il successo di Nichi, in Puglia, ha molto sorpreso soprattutto chi non aveva la minima idea del fatto che in Puglia, come in Toscana e ovunque, quelle reti di cittadinanza attiva si erano da tempo messe in moto. Quelle reti in Puglia hanno individuato in una persona, Nichi appunto, e in una votazione, le primarie, l'occasione di rompere, come dice Franco Cassano, il monopolio dei partiti su decisioni come le candidature. Altrove, quelle reti approfittano di altre occasioni. Così, bisogna evitare la mania, tipica della politica che si fa attraverso i media, di concentrare tutta l'attenzione su un punto solo, per dimenticarselo subito dopo, perché un altro giocattolo ha attirato l'attenzione. Le primarie in Puglia [o magari a Venezia, per decidere che è Gianfranco Bettin il solo candidato ragionevole per la città] vanno insieme a - chissà - una candidatura alternativa in Toscana, alla maniera di quella di Ornella De Zordo a Firenze, o alla legge d'iniziativa popolare, sempre in Toscana, sugli acquedotti.
Certo, i mezzi hanno da essere coerenti con i fini, e tutte queste esperienze hanno in comune una vasta partecipazione "dal basso", ma quel ne costituisce la base necessaria è che le reti sociali abbiano messo in comune proposte e pratiche oltre la "modernità". Perciò il mio giornale, Carta, si è gettato nell'avventura del "cantiere" che abbiamo intitolato "Fuori programma" [e la cui prima tappa è stata domenica 16 gennaio, a Roma]: non perché pensiamo che il centrosinistra, nel suo insieme, possa "rappresentare" quest'altra narrazione del vivere sociale, ma perché crediamo, guardando la questione dal lato opposto, che il movimento abbia raggiunto la massa critica [la "critical mass", direbbero i ciclisti ribelli] per invadere le molte crepe nel muro della politica. Almeno, val la pena tentare.
Ma il Forum sociale mondiale? Andiamo lì, come sempre, per assorbire idee e umori e colori, per conoscere gente che come noi, in Cile o in Indonesia, si industria a smontare la "modernità", nella sua faccia benevola, quella del fu "Ulivo mondiale", e soprattutto nella sua faccia feroce, quella della cosca vincente, George Bush e i suoi eserciti. Pierluigi Bersani, liberista con accento emiliano, dice che anche i Ds sono interessati a "quel che uscirà dal Social forum di Porto Alegre". Bene, lo aspettiamo. Se verrà, magari scoprirà da dove spuntano i voti di Nichi Vendola.

Pierluigi Sullo

Notizie minuto per minuto da Porto Alegre: http://ww2.carta.org/notizieinmovimento/

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