Autonomia ed autoritarismo
Corrado Mauceri, Comitato Scuola della Repubblica - 04-09-2004
L'autonomia è un'infrazione disciplinare (parola della Moratti)

Nei giorni scorsi la stampa ha dato notizia di una nota riservata del Ministero del 30.06 con cui si attribuisce ai direttori generali degli uffici scolastici regionali il compito di vigilare per l'integrale applicazione dei provvedimenti attuativi della Legge Moratti e, se del caso, di adottare "interventi adeguati anche di carattere disciplinare".

A parte il tono minaccioso ed intimidatorio questa nota ripropone ancora una volta il rapporto tra autonomia e ruolo del Ministero, tenuto conto peraltro della "costituzionalizzazione" dell'autonomia delle istituzioni scolastiche.

Al di là di tutte le discussioni che si possono fare è fuor di dubbio che tale "costituzionalizzazione" rappresenta un limite non solo per le competenze legislative delle Regioni, ma anche per la competenza legislativa statale; Stato e Regione nell'esercizio del loro potere legislativo devono rispettare l'ambito riservato all'autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche.

E' vero che l'autonomia deve svolgersi nell'ambito delle "norme generali" dello Stato, ma queste norme generali devono definire gli ordinamenti, gli obiettivi del processo formativo ai diversi livelli, non possono stabilire come si deve organizzare l'attività didattica per realizzare tali obiettivi, non possono stabilire come devono deliberare gli organi i collegiali della scuola, e quindi non possono tra l'altro stabilire che nell'ambito della funzione docente si debba individuare un docente con funzioni tutoriali; una tale scelta attiene all'esecizio dell'autonomia le cui modalità spettano solo ed esclusivamente ai collegi docenti.

Una legge dello Stato (ma anche delle Regioni) che intervenga in merito all'esercizio dell'autonomia didattica ed organizzativia, si deve pertanto ritenere illegittima per violazione dell'art. 117 delle Costituzione.

Il Ministero nella citata nota ricorda che la legge Moratti "è legge dello Stato e deve essere osservata" è il caso , però, di ricordare al Ministro che la Costituzione è la legge fondamentale dello Stato e deve essere osservata da tutti ed in primo luogo dal Ministero.

Ciò premesso, è evidente che quando nella scuola gli organi collegiali nell'esercizio della loro autonomia, ritengono di non designare il tutor, non disapplicano le leggi dello Stato, ma interpretano ed applicano in modo coerente con i principi costituzionali una legge che, se applicata nel senso prospettato dal Ministro, sarebbe incostituzionale.

Premesso, difatti, che ogni istituzione scolastica deve organizzare la propria attività didattica nel modo che ritiene più opportuno e più efficace e che, peraltro, nessun docente può essere espropriato delle prerogative connesse con la funzione docente, le disposizioni contenute nel Dl:vo n. 59/04 per quanto concerne il tutor possono avere soltanto un valore indicativo, ma non efficacia vincolante.

Legittimamente, quindi, gli organi collegiali, a fronte di disposizioni che potrebbero essere lesive dell'autonomia scolastica e della funzione docente, possono deliberare senza alcun vincolo nel modo ritenuto più opportuno.

Il Ministero minaccia sanzione disciplinari; è un'infrazione disciplinare adoperarsi per ricondurre nell'ambito dei principi costituzionali disposizioni nel metodo e nel merito di dubbia legittimità costituzionale? L'autonomia scolastica è diventata un'infrazione disciplinare?


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 Uil Scuola    - 05-09-2004
A seguito della diffusione della nota a firma del capo dipartimento del MIUR diffusa il 30 giugno 2004 inerente a pressioni da esercitarsi a carico del personale docente del ciclo primario dell'istruzione ai fini della attuazione della riforma nell'a. 2004/2005 la UIL-Scuola sostiene la totale illegittimità di ogni intervento intimidatorio e coercitivo avverso la professionalità dei docenti e la funzione da essi svolta nella scuola , che si sostanzia in esercizio di autonomia individuale e collegiale di particolare importanza rispetto a contesti educativi in cui dovrebbero sempre prevalere atteggiamenti ispirati al confronto, alla discussione ed al rispetto delle diverse posizioni.

La UIL-Scuola fa presente che esistono precise competenze e responsabilità di pertinenza del collegio dei docenti, sancita da leggi dello stato, tra cui la stessa legge 53/03 e dai decreti attuativi, in merito a definizione di criteri organizzativi, didattici ed educativi, mentre il Contratto Collettivo Nazionale di lavoro definisce in maniera puntuale precisa tutti gli aspetti connessi agli obblighi di servizio degli insegnanti.

Lo stesso contratto prevede strumenti di tutela dei diritti anche in riferimento a comportamenti illegittimi dei dirigenti scolastici.

Denunciando tali rischi di illegittimità la Uil-Scuola si impegna ad affiancare il personale nella denuncia e nel contrasto in tutte le sedi in cui dovessero verificarsi episodi intimidatori, a danno degli interessi dei diritti e delle prerogative dei docenti.

La UIL-Scuola invita il ministro ad aprire un vero confronto con il mondo della scuola e con il sindacato ed invita tutti i docenti ad una azione unitaria di contrasto di azioni intimidatorie e di interferenze nel lavoro di alto profilo culturale e professionale dei docenti.