breve di cronaca
Fermo dissenso
A.Na.Do.S.S. - 21-02-2004
Associazione Nazionale Docenti Specializzati e Specializzandi

COMUNICATO STAMPA

Precariato della scuola: ennesimo scempio prospettato dal DdL n. 2529.


Le stizzite reazioni ad un articolo sulla valorizzazione del titolo di specializzazione all’insegnamento, pubblicato sul Corriere della Sera lo scorso 5 Febbraio a firma del prof. Angelo Panebianco, sono considerate dai docenti precari specializzati e specializzandi come una triste conferma di quanto nel nostro Paese sia arduo discutere di formazione iniziale e di professionalità dei docenti.
Decenni di politiche scolastiche sul reclutamento degli insegnanti, che definire scellerate è solo eufemistico, incentrate su ogni sorta di sanatoria, su “concorsoni” abilitanti senza alcun limite alla designazione degli idonei e senza alcuna pretesa formativa, e addirittura su “concorsoni” a posti zero, hanno trasformato la nostra scuola in un “ufficio di collocamento” con centinaia di migliaia di insegnanti precari. E’ tristemente noto infatti che, anche se fossero disponibili le risorse finanziarie, in numerose discipline d’insegnamento per immettere in ruolo queste legioni di precari occorrerebbe attendere un’intera vita lavorativa, ovvero dai 20 ai 50 anni! L’arroganza e la strafottenza nel celare questa “vergogna”, senza mai porvi rimedio in modo radicale, sono tuttora alimentate e sostenute dalla più retrograda e controriformista politica di governo e di opposizione, nonché dall’atavica irresponsabilità dei sindacati della scuola, in cambio dei riprovevoli interessi di bottega: “accaparramento” di clientele elettorali e “pieno” di tessere sindacali.
Sebbene sia ribadito dalla recente legge delega sulla scuola che la formazione universitaria è l’unico canale di accesso all’insegnamento, al fine di evitare che si possa acquisire professionalità docente tramite percorsi casuali, duole constatare come l’innovativo principio di una formazione specifica per gli insegnanti, introdotto nel nostro Paese nel ’90 in ritardo di decenni rispetto agli altri paesi europei e concretizzatosi solo nel ‘99 mediante le S.S.I.S., sia calpestato dall’ennesimo “scempio” legislativo, con il consueto balletto in maschera degno del miglior gioco di prestigio. Il Disegno di Legge n. 2529 che la Commissione Istruzione del Senato si appresta a discutere e a ratificare, prevede le ennesime sanatorie ope legis, definite con creatività “disposizioni speciali”, che produrranno un unico risultato certo: trasformazione del cosiddetto “precariato storico” in “precariato geologico”, vanificazione del titolo di Specializzazione all’ Insegnamento ed inevitabile inasprimento dei conflitti tra le varie categorie di insegnanti precari. Il menzionato Ddl peraltro, in palese spregio alle plurime sentenze di TAR Lazio e Consiglio di Stato, assegna “a pioggia” agli insegnanti non specializzati un punteggio aggiuntivo, già giudicato “privo di basi logiche”, che azzererebbe il bonus previsto per i docenti specializzati, ai quali - unici fra tutte le categorie di abilitati - è stato già sottratto il punteggio di servizio maturato nel corso del biennio. Altresì, il DdL n. 2529 penalizza fortemente i docenti più meritevoli “livellando” nelle graduatorie permanenti la differenza di punteggio tra valutazioni eccellenti e mediocri nel conseguimento del voto di abilitazione; inoltre, così come la recente legge delega sulla scuola, esso persevera nel precludere ogni possibilità di accesso diretto ai ruoli per i docenti specializzati, nonostante i medesimi siano stati specificamente formati per esercitare la professione docente ed abbiano concorso e vinto per delle disponibilità di posti negli organici scolastici regionali, dal momento che i corsi S.S.I.S. sono a numero programmato “tenendo conto del fabbisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo” (Legge n. 264/99). Altro che “riequilibrio dei punteggi”!
Eludere la riforma strutturale del sistema di reclutamento dei docenti significa, in pratica, precludere per decenni l’immissione in ruolo ai docenti specializzati. Dulcis in fundo, si prospetta l’esclusione per almeno 2 anni degli attuali specializzandi anche dalle supplenze brevi.
La scrivente associazione esprime fermo dissenso rispetto ad una simile operazione di vessatoria delegittimazione degli sforzi e delle competenze acquisite e certificate durante le attività formative del biennio di specializzazione all’insegnamento, operazione suscettibile di censure sotto il profilo della legittimità costituzionale, dal momento che violerebbe diritti dei docenti specializzati sanciti dalle norme vigenti, nonché da decine di sentenze delle Giustizia Amministrativa. In particolare si chiede che la CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università, operi nel senso del rigore e degli interessi generali del Paese, respingendo ogni ipotesi di attivazione dei nuovi “corsi sanatoria”. Pertanto ci si appella a tutte le intelligenze che hanno a cuore le sorti della nostra scuola affinché nel nostro Paese finalmente si affermi una politica scolastica che valorizzi la formazione e la professionalità con riforme coerenti e compiute, avulse dalle becere logiche clientelari e che forniscano soluzioni efficaci alla piaga del precariato scolastico.

Pasquale Sasso Presidente A.Na.Do.S.S.

Segnalato da Lucia Zaninelli

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