La mozione di Giaveno
Docenti scuole Valsangone - 17-02-2004

Al Presidente del Consiglio
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato
Al Ministro Letizia Moratti
Alla VII Commissione Permanente Cultura, Scienza e Istruzione
All'onorevole Adornato Presidente VII Commissione
All'onorevole Grignaffini Capogruppo Ds VII Commissione
All'onorevole Violante Capogruppo Ds alla Camera
Al Senatore Angius Capogruppo Ds al Senato
All'onorevole Vito Capogruppo FI alla Camera
Al Senatore Schifani Capogruppo FI al Senato
All'onorevole Anedda Capogruppo An alla Camera
Al Senatore Nania Capogruppo An al Senato
All'onorevole Ce' Capogruppo Lega Nord alla Camera
Al Senatore Moro Capogruppo Lega Nord al Senato
All'onorevole Castagnetti Capogruppo Margherita alla Camera
Al Senatore Bordon Capogruppo Margherita al Senato
All'onorevole Boato Capogruppo G. Misto alla Camera
Al Senatore Cesare Capogruppo G. Misto al Senato


All'onorevole Cossutta Comunisti Italiani
All'onorevole Pecoraro Scanio Verdi
Al Senatore Boco Capogruppo Verdi al Senato
All'onorevole Moroni Vicepresidente Partito Socialista
All'onorevole Mastella Segretario Udeur
All'onorevole Boselli Segretario Socialisti Italiani
All'onorevole La Malfa Segretario Repubblicani
All'onorevole Giordano Capogruppo Rifondazione Comunista
All'onorevole Bertinotti Segretario Rifondazione Comunista
All'onorevole Volonte' Capogruppo Ud calla Camera

Al Presidente Della Regione Piemonte
Al Presidente della Provincia di Torino
Al Sindaco del Comune di Giaveno
Al Sindaco del Comune di Coazze
Al Sindaco del Comune di Valgioie

Ai Sindacati: Cgil Scuola, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Cobas, Gilda



MOZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA

Il Collegio Docenti della del 1° Circolo Didattico di Giaveno (To), vista la legge delega n. 53/03 ed il primo decreto attuativo sulla riforma della scuola

ESPRIME

con preoccupazione, le seguenti valutazioni :

1. il metodo seguito dal M.I.U.R., prima, durante e dopo l'approvazione della Legge e del decreto, non ha cercato, come sarebbe stato auspicabile e costruttivo, alcun confronto con docenti e dirigenti che operano nella scuola sui nodi cruciali e sui contenuti della Riforma. In questo modo le scelte operative sono state vissute come imposizioni e non hanno quindi facilitano un clima di condivisione degli obiettivi e rendono ora estremamente difficile la collaborazione per la concreta realizzazione di quanto previsto dalla Legge n. 53/2003.

Questo metodo antidemocratico non ci appartiene e non appartiene allo spirito ed ai principi della scuola.

2. Il ritorno all'insegnante unico, anacronistica figura di tuttologo superata da un'esperienza modulare di quindici anni, che riteniamo positiva, proficua e più adeguata nella scuola delle nuove generazioni, potrebbe apparire come un tentativo di riproporre modelli di organizzazione didattica superati da anni di positiva esperienza di condivisione della responsabilità educativa, collegialità, contitolarità e corresponsabilità educativa di un gruppo di alunni realizzata da un team di docenti.

La figura del docente tutor crea inoltre una pericolosa gerarchizzazione di funzioni tra i docenti elementari operanti nelle classi, prospettando una divisione tra insegnanti tutor e insegnanti "altri", nella prospettiva di una gerarchia nei ruoli che lede la dignità dei docenti che hanno pari diritti e doveri, sono contitolari allo stesso livello sulle classi e sono, infine, assunti con lo stesso contratto di lavoro.

3. La riduzione dell'orario annuale complessivo delle attività didattiche non consente di raggiungere gli obiettivi enunciati nella Legge delega di "promuovere adeguate competenze culturali e di fornire un livello accettabile di istruzione e di formazione", ostacola la trasmissione dei contenuti proposti dalle Indicazioni dei Piani di Studio per le singole discipline e contrasta con l'obiettivo di "valorizzare le eccellenze e di ridurre il disagio scolastico e sociale". Per realizzare tutto ciò e per attuare efficaci attività di recupero serve più tempo-scuola, non di meno.

4. La riduzione del tempo scuola per gli alunni e l'introduzione delle ore opzionali, che annullano trent'anni di valida ricerca ed attività delle scuole a tempo pieno e prolungato, deprivano un servizio da sempre ritenuto di elevata qualità culturale, didattica e formativa, minano l'unitarietà del gruppo classe e non garantiscono pari opportunità formative per tutti gli alunni.

5. L'estromissione del tempo mensa dalle attività educative e didattiche fa del momento-mensa un mero servizio e non più un momento educativo e di condivisione.

6. L'iscrizione anticipata nella scuola dell'infanzia e nella scuola elementare non rispetta le funzioni di una scuola che ha raggiunto livelli di eccellenza nel nostro Paese, attribuendole un ruolo prevalentemente assistenziale, dimenticandone il carattere pedagogico, snaturandone il modello educativo: alla base di tale provvedimento sembra esistere una logica del tutto estranea alla scienza psicopedagogica moderna, sostituita da una filosofia di velocizzazione aziendalistica che non tiene conto né del livello di maturazione delle personalità degli alunni, né dei loro reali bisogni sociali e personali, né dei tempi degli apprendimenti.

7. La cancellazione dell'obbligo scolastico sancito dall'art. 34 della Costituzione e la sua sostituzione con il "diritto-dovere all'istruzione e alla formazione per almeno dodici anni" nel concreto prefigura esiti assai diversi per i diversi cittadini, intaccando importanti principi costituzionali (l'uguaglianza, le pari opportunità, il diritto all'istruzione per tutti, l'obbligo scolastico).

Il Collegio Docenti

ribadisce la disponibilità a proseguire nel proprio compito progettuale per garantire qualità e ricchezza degli interventi educativi e didattici nelle proprie scuole, ma, per le ragioni su esposte,

ESPRIME

netto dissenso alle modifiche peggiorative del servizio scolastico che vuole introdurre la citata Legge ed il suo decreto applicativo.

CHIEDE

§ l'immediata apertura di uno spazio di confronto e dibattito sulla Riforma

§ il ritiro del primo decreto attuativo

§ la salvaguardia della piena contitolarità fra docenti del team

§ la difesa dei Programmi dell'85 della scuola elementare e degli Orientamenti della scuola dell'infanzia

INVITA

tutte le forze professionali, sindacali e politiche a partecipare ad un dibattito al fine di elaborare proposte di modifica dei documenti legislativi che incidano sui reali problemi della scuola italiana, che migliorino la possibilità di espressione delle capacità professionali dei docenti, che qualifichino dal punto di vista culturale e strutturale, che facilitino il dialogo tra i diversi segmenti del nostro sistema scolastico nazionale.

RIBADISCE

la necessità di valorizzare ed attrezzare la scuola pubblica perché continui ad essere in grado di accogliere tutti i bambini e le bambine, garantendo pari opportunità, e di formarli ad essere cittadini democratici.


Giaveno, 11 febbraio 2004

Mozione approvata con

- 83 voti a favore
- 1 voto contrario
- 0 astenuti



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