Alessandro M. Fusco - 04-04-2004 |
San Severo, lì 13/02/2004 La delegazione locale dell’Associazione è profondamente indignata dall’atteggiamento subdolo assunto da taluni professori del Liceo Scientifico sanseverese. A nostro parere, così facendo si ammazzano due volte quei poveri morti delle foibe. Compito degli insegnanti di storia dovrebbe essere quello di indicare i fatti storici oggettivamente e poi dare una propria interpretazione(https://www.didaweb.net/fuoriregistro/documenti/fusco2.htm) Purtroppo certi professori ideologizzati e dogmatici non lo hanno ancora capito. Negli articoli apparsi sui giornali, professori impegnati sembra che parlino a nome della scuola, quando invece parlano a titolo personale, non essendo investiti di alcuna carica che rappresenta un organo deliberante dell’ente. Per esprimere le volontà del liceo dovrebbero inviare un comunicato in cui si riportano per stralcio e virgolettate le parole scritte sul verbale del Consiglio d’Istituto (debitamente firmato, datato, protocollato, depositato e autenticato). Secondo l’ADES Foggia questi professori hanno impedito che si svolgesse la Giornata della Memoria dell’Esodo nei locali della scuola, come già previsto in diverse sedute del Consiglio d’Istituto tenutesi dal novembre 2003, grazie all’interessamento del Delegato ADES ( https://www.didaweb.net/fuoriregistro/documenti/fusco1.htm ) e dei rappresentanti d’Istituto (non pervenuta alla redazione - ndr), ma a causa della militanza politica di tali professori, solo tre quinte (rispetto a tutti gli alunni della scuola, come previsto) hanno partecipato ad un incontro di due ore in cui si parlava, oltre che di foibe, anche di shoha ebraica, gulag e bombe atomiche. In questa occasione si è avuta la faccia tosta di proporre la tesi giustificazionista delle foibe: secondo il compagno De Pasquale “i morti delle foibe furono uccisi solo in conseguenza della politica antislava portata avanti dal Fascismo” e non seguendo un progetto studiato nei minimi particolari per conquistare alla Jugoslavia titina le terre d’Italia fino al Tagliamento. L’insegnante in questione, che ha propinato agli studenti anche un brano tratto dal lavoro della Commissione Maresca (condannata nelle sue conclusioni da tutti gli esuli), ha proseguito negli attacchi verso l’ospite Fusco osservando che scrivere nella dispensa distribuita dallo stesso ai ragazzi “Non ci può essere una politica forte italiana nei Balcani se non c’è la coscienza di un interesse vitale del nostro Paese verso quell’area” equivaleva ad usare “vecchi stereotipi del linguaggio fascisti”; purtroppo l’illustre professore ometteva di leggere la fine del periodo che diceva testualmente: “Nessun nostro Governo potrà avere la forza e l’autorità internazionale per contribuire all’avvenire della Bosnia o del Kossovo, malgrado l’imponente impegno militare e finanziario che l’Italia ha oggi in quei paesi, se non c’è un’opinione pubblica Italiana attenta, preparata e non distratta, che si occupi di quei problemi non solo occasionalmente quando succede qualche tragedia eccezionale. Nella storia i tabù non dovrebbero esistere, ogni censura è un grave danno per tutti i cittadini, perché preclude la comprensione di quello che succede o è successo in periodi precedenti in contesti analoghi”. Oltre al De Pasquale, anche il professor Petruccelli ha avuto l’ardire di affermare che la “storia è soggettiva, quindi ognuno può dire quel che gli pare e raccontarla a modo suo”; al che il delegato ADES ha risposto davanti ai ragazzi presenti che “la storia è racconta dai fatti ed in quanto tale dovrebbe essere oggettiva, solo le interpretazioni possono essere soggettive“. Con ciò non si vuole affermare che va riscritta la Storia, bensì che andrebbero riscritti i manuali di storia in uso nelle scuole italiane. Il riscontro a questo lo si è avuto quando il delegato ADES per Foggia in chiusura della mattinata del 10 febbraio al Liceo, ha detto ai professori “raccontate la storia, ma raccontatela tutta” ( https://www.didaweb.net/fuoriregistro/documenti/fusco3.htm ) e la platea dei ragazzi delle tre quinte presenti è esplosa in un applauso spontaneo. Alessandro Marco Fusco Delegato provinciale ADES Foggia |
Giuseppe Barile - 19-12-2008 |
"Non vogliono che gli italiani riflettano sulla fragilità delle fondamenta sulle quali è stata fondata la Repubblica nata dalla resistenza” beh.... signor Fusco... non mi pare che questa sia correttamente una frase " rispettosa della realtà e OGGETTIVITà della storia"... parlare di fragilità della repubblica nata dalla resistenza mi sembra, purtroppo per lei, quasi un rammarico che Mussolini sia stato strappato alla guida (va... definiamola così per intenderci) dell'Italia. Sembra quasi che lei, evidentemente accecato dalla sua fazione politica, cerchi in ogni modo di "non giustificare" la vittoria di un popolo oppresso da un dittatore.. La repubblica è un valore troppo importante per noi, anche se non potremo mai cogliere il suo significato in pieno, che abbiamo conquistato con le morti di tanti che hanno avuto il coraggio di ribellarsi e di combattere un regime dittatoriale. Quindi a mio avviso lei ha bisogno di una rilettura basilare della storia, e se non lo sa, della medotologia della storia. Guardi, può bastare una garzantina... ma se vuole parlare di STORIA e postare articoli "azzardati" non è necessaria una pseudo carica pseudo politica, ma una formazione ben più ampia. E non parliamo di 20 libri o conferenze "guidate e scontate". Specialmente se si parla di VALORI insostituibili e indiscutibili, quali: DEMOCRAZIA E LIBERTà. Sono sicuramente daccordo sul fatto di menzionare ogni aneddoto della storia ma attenzione all' identità politica. E' questo che fa male alla nostra società e cioè pazzi o autocoscienti di essere pazzi che credono che oggi si possa parlare ancora di "fascisti" o di "comunisti che mangiano i bambini". Insomma parliamo di ogni aneddoto della storia, ovvio, ma non parliamone in merito alla natura politica o ideologica. In merito alle dichiarazioni dei suddetti professori nel caso del primo "De Pasquale": beh è il compito di un professore far analizzare le fonti qualsiasi esse siano. Non credo che il prof in questione abbia in qualche modo fuorviato da quello che era il senso del dibattito. Nel caso del secondo "Petruccelli" : beh qui non mi trovo daccordo.. la storia non è soggettiva.. ma la storia signor Fusco non è nemmeno costatazione dei fatti. La storia è qualcosa di molto più complesso: cause, effetti, società, ideologia, sentimenti, conseguenze. non sono solo fatti. Concludo dicendo quindi che secondo il mio punto di vista, lei signor Fusco, ha sollevato solamente un cumulo di sabbia nel deserto.. Intendendo ciò con il fatto che lei sta navigando in un oceano di fatti e critiche che si protrae ormai da sessant'anni circa. Siamo nell'anno 2008, e la nostra società ha ben altri problemi.. abbiamo sviluppato armi di distruzione di massa, le nostre risosre sono agli sgoccioli, viviamo su una mappa di RIsiko dove nessuno ha il coraggio di fare una mossa in nome di trattati che nascondono profonde ipocrisie. Parlare di "compagno De Pasquale" o di "compare Bertinotti", da anche un certo fastidio. Io non condivido il suo modo di porsi e non credo che possa fare bene a studenti che si stanno formando per rendere migliore questo paese. Ora uso io un pò di sarcasmo : " è forse di destra lei??". Giuseppe Barile |