ilaria ricciotti - 06-09-2003 |
I contrordini sono tanti, tutti iniqui e discordanti. Che si vuol fare, spero l'abbiamo tutti capito, sconquassare, seminare discordia, rendere tutto dfifficile e proibito. Col grosso pollicione poi abbassato, la scuola diventerà un campo minato. Un campo dove è difficile districarsi, senza soldi, prima promessi , poi sostituiti da pesanti sassi. Ora ciò che conviene è cercare un posto nelle scuole private, scuole che hanno tanti soldi e sono state privilegiate. La scuola pubblica istituzionale, non piace per la sua democraticità, che può agli alunni far molto male. Ci vuole una scuola amorfa e sciatta, dove gli operatori ubbidiscano e gli alunni assomiglino ad una ciabatta. Una scuola dove ogni ordine dall'alto sia rispettato, seguito da un contrordine, che anch'esso deve essere digerito e applicato. Come si deve operare in una scuola come questa, è tutto da da definire..., dato che essa è un rompicapo estivo sfasciatesta. Perciò, su coraggio cerchiamo di salvare la nostra scuola pubblica, prima che venga fatta (appositamente?) naufragare. Prima che vengano riproposti i grembiluli neri, prima che si scrivano libri, dove i fatti riportati non siano più quelli veri. Il contrordine perciò che dobbiamo seguire è... quello di farci sentire, di farci sentite, di farci sentire. |
Grazia Perrone - 07-09-2003 |
Da sito GILDA (6 settembre 2003) - La scuola elementare è nel caos - La nostra cara, "vecchia", scuola elementare sta, lentamente, precipitando nel caos più totale. Era fin troppo facile prevedere che il "balletto" estivo delle circolari ministeriali avrebbe causato incomprensioni interpretative. Specie tra coloro i quali - ovvero la maggioranza dei/le maestri/e - durante le vacanze estive "staccano la spina" dai problemi quotidiani connessi all'esercizio della professione docente. Un "mestiere" bellissimo ... se soltanto ci lasciassero lavorare in pace. Le richieste di spiegazioni e di chiarimenti che mi giungono sono tantissime ragione per la quale - senza alcuna pretesa di scientificità - cercherò di rispondere a quelle più comuni. 1) Nonostante quanto dichiarato da alcuni dirigenti scolastici non è stata formulata alcuna circolare che autorizza l'iscrizione anticipata alla scuola materna di minori di età inferiore ai tre anni. L'unica deroga concessa riguarda gli alunni che compiranno sei anni il 28 febbraio 2004 che hanno avuto la possibilità (ma i termini per le iscrizioni sono abbondantemente scaduti ed il "gradimento" degli utenti non è stato esaltante) di iscriversi alla classe prima. La legge delega n. 53/03 prevede - è vero - la facoltà, per i genitori, di iscrivere i/le bimbi/e alla scuola dell'infanzia a partire dai due anni e mezzo ma subordina questa possibilità al concretarsi di alcune imprescindibili condizioni, giuridiche, economiche e politiche. Che sono chiaramente esplicitate nella già citata legge delega e che, nell'ordine di formulazione, sono: copertura finanziaria, emanazione dei decreti attuativi da sottoporre al parere del CNPI e delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato e intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni per quanto attiene la programmazione (ed il finanziamento) degli interventi di adeguamento delle strutture scolastiche in ordine alle mutate esigenze di "un'utenza" non autosufficiente. Che necessita, dunque, di strutture ad hoc e personale adeguatamente formato e preparato. Pertanto, qualsiasi iscrizione di minori al di sotto dei tre anni (specie in quelle istituzioni scolastiche in cui vi è una lista di attesa di minori di un'età pari, o superiore, ai tre anni rimasta inevasa) costituisce un illecito penalmente perseguibile. Da denunciare alle, competenti, autorità giudiziarie. 2) Non vi è alcun obbligo - da parte delle istituzioni scolastiche autonome - di aderire al progetto di una sperimentazione "fantasma". Né, tantomeno, la mancata adesione alla ... "sperimentazione che non c'è" può essere motivo sufficiente per la perdita dei requisiti previsti dalla legge per accedere finanziamenti (pari al 50% della cifra totale stanziata) per la realizzazione delle attività aggiuntive previste dai P.O.F. poiché tale finanziamento è riservato a tutte le scuole elementari (in virtù della legge 440/97: supporto dell'autonomia scolastica) ed è chiaramente indicato nel raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento, delle conoscenze e delle abilità necessarie allo sviluppo delle competenze di alfabetizzazione informatica e di una lingua comunitaria, di cui sia al Dm 61 del 22 luglio 2003 sia alla Cm n. 69 del 29 agosto 2003. Circolare, quest'ultima, che - limitatamente all'alfabetizzazione informatica - delega alla libera determinazione collegiale la facoltà (o meno), sulla base delle dotazioni materiali disponibili e delle competenze informatiche dei docenti, di dare un avvio immediato o graduale a tale alfabetizzazione. 3) Molti dirigenti cercano di "forzare i tempi della riforma" invitando i Collegi ad esprimersi in merito alla CM n. 62 del 22 luglio 2003 "dimenticando" di comunicare che - questa circolare - è stata, parzialmente, smentita dallo stesso MIUR con la C.M. n. 68 dell'otto agosto che - come mi segnala una collega - il MIUR ha "dimenticato" di pubblicare nel sito ufficiale del ministero ma che i lettori possono leggere a margine di questa nota. (gp) Dipartimento peri i Servizi nel Territorio Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione Circolare Ministeriale 8 agosto 2003, n. 68 Prot. n. 2131 - DIP. Segr. Oggetto: Decreto ministeriale 61 del 22 luglio 2003 e Circolare di accompagnamento n. 62 di pari data In relazione a quesiti in ordine all'esatto ambito di applicazione del progetto nazionale di innovazione di cui al D.M. n. 61 del 22.07.2003 e alla Circolare di accompagnamento n. 62 di pari data, si precisa che, come previsto espressamente dal D.M. n. 61 sopra citato, il progetto suddetto si limita ai contenuti delineati nelle Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati relativi alle prime due classi della scuola primaria. Conseguentemente i capoversi 5-6-7 del paragrafo "contenuti del provvedimento", di cui alla menzionata circolare n. 62 si intendono come non formulati, in quanto non rientranti negli obiettivi del progetto nazionale suddetto. IL CAPO DIPARTIMENTO Pasquale Capo |