breve di cronaca
La devolution del centrodestra e la scuola separatista di Bossi e della Moratti
Alba Sasso - 20-04-2003
E’ infine passata alla Camera la “devolution” del governo Berlusconi: dietro questo progetto ci è dato di scorgere il vecchio disegno nordista della Lega, la quale, divenuta forza di governo, ed essendo stata per questo obbligata ad abbandonare ogni velleità secessionista, non ha evidentemente rinunciato a mettere in campo, e a pretendere di attribuirle dignità politica, l’idea di “paese a due velocità” e la concezione del Mezzogiorno come “palla al piede” da scaricare.

Quello che il centrodestra ci propone è un modello di stato in cui rischiano, per esempio, di strutturarsi venti sistemi scolastici diversi, uno per ogni regione, ciascuno finanziato e sostenuto dalle capacità economiche di ogni singola regione.

Attraverso la strada della regionalizzazione dei servizi viene messa così in discussione l’impalcatura dello Stato sociale, di quel sistema di regole che garantisce a tutte le cittadine e a tutti i cittadini pari opportunità nell’accesso e nella fruizione dei diritti universali, primo fra tutti quello all’istruzione.

Per non parlare poi dei modelli culturali poveri, svuotati di senso e di contenuto, che la scuola separatista di Bossi e della Moratti proporrà alle studentesse e agli studenti: modelli culturali chiusi, incapaci di accogliere l’idea della diversità come ricchezza, indisponibili a quell’apertura al confronto e al dialogo che sola può produrre crescita ideale e materiale.

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 ilaria ricciotti    - 16-04-2003
No. Io proprio non ci sto ad una scuola separatista, ma ad una scuola unita che venga ben guidata, giudicata e vista.

No. Io proprio non ci sto a questo modo di fare:
cancellare, cancellare, cancellare.

Che cosa? La Costituzione italiana,
che ogni giorno viene modificata o accorciata come fosse una sottana.

Ma noi che in essa crediamo e l'abbiamo sempre rispettata e difesa,
non possiamo accettare che da qualcuno essa venga ripudiata, stralciata ed offesa.

E' una vergogna ciò che sta accadendo:
venti diverse scuole o sanità volute da un "talento".

Da uno che si considera progressista,
poi nei fatti dimostra di avere annebbiata la vista.

Per questo si dovrà comperare lui gli occchiali o siamo noi a non capire il "genio"?
Questo dubbio lo hanno ancora in molti, persino Cornelio.

Una cosa è certa e su cui i fatti parlano chiaramente,
la gente è stanca di sentir parlare e veder agire in modo indecoroso certa gente.

Gente che si considera fiera, altezzosa, forte e spartana,
ma, che se la studi a fondo ed indaghi, vieni a scoprire
che cambia ogni volta campana.

Per questo essa vuole attuare il trasformismo ad ogni costo,
in un'Italia che deve stringere la cinghia e ridurre la spesa fino all'osso.

No. Io non ci sto a questa logica di palazzo,
perchè l'Italia è una ed indivisibile, e ancora non è diventata uno straccio.