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Rivolta per la pace, dopo le scuole è la volta delle università
L'Unità - 25-03-2003
Sesto giorno di guerra, ancora il popolo pacifista non cede. Magari ci sono più momenti di riflessione che mobilitazione. In ogni caso si punta molto sull’organizzazione delle grandi manifestazioni previste per sabato 29.

Il Collettivo Studenti di Giurisprudenza in Lotta dell’Università di Napoli, invita studenti, docenti, ricercatori e lavoratori della facoltà di Giurisprudenza a partecipare e discutere insieme sulla guerra in Irak, e organizzare le prossime mobilitazioni da portare avanti in facoltà.

Nella più grande università italiana, La Sapienza di Roma, i docenti della Facoltà di lettere hanno attuato lo sciopero della didattica. Per non danneggiare gli studenti sono stati garantiti gli esami in programma oggi.

“La guerra è stata iniziata, contro la costituzione e il volere della quasi totalità degli uomini e delle donne del nostro pianeta”, partendo da questo assunto gli studenti invitano a sospendere l'attività didattica e a partecipare ad una giornata di riflessione al complesso Universitario di Monte Sant'Angelo. Per tutto il giorno informazione, approfondimento, musica e creatività.

Forte la presa di posizione che è uscita dall’Assemblea straordinaria dell’Azione Cattolica della Diocesi di Palermo. L’Azione Cattolica esprime il “dolore e lo sdegno per l'inizio di una guerra foriera di distruzione, di sofferenze e anche di morte per molti innocenti”. Ribadisce la condanna per questa guerra e “auspica che cessino subito i combattimenti e i bombardamenti, nonché ogni altra forma di violenza”. Identica forte condanna anche per tutte le altre guerre dimenticate e l’utilizzo del terrorismo “azioni vili ed esecrabili che coinvolgono e spezzano vite innocenti”.

La delegazione italiana che è rientrata dal Kurdistan turco ha riferito oggi, nella sala delle Bandiere del Campidoglio di Roma, delle terribili e proibitive condizioni di vita dei kurdi in Turchia, in particolare in questi giorni di guerra.

A Pomezia, grosso centro della provincia romana, alle 18 ci sarà una fiaccolata indetta dai partiti del centrosinistra e dal mondo associazionistico locale. Il corteo partirà dalla pizza del comune e si concluderà in Piazza San Benedetto.

Alle 15 a Reggio Emilia nuova forma di protesta. Corteo con musica, spettacoli ed altro, fino allo stadio Giglio, per protestare contro una guerra assurda. La manifestazione proseguirà fino al mattino.


A Bari alle 18 gli studenti medi si sono dati appuntamento al Palazzo Ateneo per discutere e organizzare le prossime iniziative.

Mentre a Viareggio, in un incontro pubblico verrà chiesto agli amministratori pubblici della Versilia di assumere impegni concreti contro la guerra. L’assemblea si terrà nei locali della Croce Verde.

Il comune di Perugia ha organizzato nell’atrio del palazzo Comunale, un presidio con la possibilità di seguire gli sviluppi della crisi irachena con i collegamenti alle varie televisioni e con internet. La postazione è aperta dalle 11 alle 22. Questa sera, alle 20,30 il coordinamento umbro per la pace si riunirà per discutere e programmare altre iniziative per dire “No alla guerra”.

Il Coordinamento “Pace da tutti i balconi” invita e raccomanda tutti a non listare a lutto le bandiere arcobaleno. Importante, ancora più di prima che le bandiere siano esposte per aumentare la visibilità della protesta.

"Fuori la guerra dalla spesa", con questo slogan il Centro Nuovo Modello di Sviluppo/Rete Lilliput fornisce indicazioni sui prodotti da boicottare. Tra le aziende da boicottare, oltre alla Esso –massicciamente presente sulla rete stradale e autostradale italiana- si ricordano anche le altre compagnie petrolifere presenti in Italia: Texaco, Amoco e Chevron.

Il Forum per la pace di Porto Torres, oltre ad esporre la bandiera e partecipare alle manifestazioni, ha realizzato, oltre ad una veglia di preghiera, una raccolta di pensieri e disegni dei bambini sul tema “Vi racconto la mia pace”.

Questo in Italia. Sul piano internazionale, una nuova manifestazione contro la guerra a San Francisco, questa volta nei quartieri finanziari della città della California, ci sono stati 140 arresti.

Marco Fiorletta

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