breve di cronaca
OGGI A SCUOLA
Cgilscuola - 20-03-2003
No alla guerra.
La scuola sciopera contro la guerra e per un mondo di Pace
Comunicato stampa di Enrico Panini

Oggi 20 marzo nella scuola sciopero generale contro la guerra.

Le modalità decise dai sindacati scuola Cgil, Cisl e Uil prevedono che lo sciopero, che coinvolge ata, docenti e dirigenti scolastici, sia effettuato all’ultima ora del turno di funzionamento antimeridiano o, in caso di attività protratta per l’intera giornata, del turno di funzionamento pomeridiano.

I sindacati scuola hanno altresì deciso che lo sciopero generale dell’intera giornata, già proclamato per Lunedì 24 marzo, rappresenterà un’occasione straordinaria e particolarmente importante, assieme alle iniziative già in corso, per un ulteriore fermo no alla guerra, tema che animerà tutti i cortei e le decine di comizi conclusivi delle diverse manifestazioni previste per la mattinata.

Inoltre, a sostegno di una decisa iniziativa per la pace e contro la guerra i sindacati scuola hanno dato indicazione ai lavoratori della scuola affinché, da subito, si organizzino in tutte le classi iniziative didattiche che collochino al centro i temi del rifiuto della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, e della pace, come modalità di relazione fra le persone.


Roma, 20 marzo 2003



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 ilaria ricciotti    - 21-03-2003
Quanti docenti italiani attiveranno con i loro alunni iniziative per farli riflettere sull'importanza della PACE nel mondo? Quanti al contrario riterranno più opportuno andare avanti con il programma e svolgere le attività preventivate? Nella mia scuola domani, 22/'03/'03, per un'ora i ragazzi comunicheranno agli altri ( Studenti, Professori, Dirigente, Assessore alla cultura del Comune) le loro riflessioni. Naturalmente ciò non sarà obbligatorio in quanto non siamo riusciti a coinvolgere tutti gli insegnanti, anche se si avrà una settimana intera per svolgere lavori atti a far esprimere gli alunni ed allestire una mostra delle attività aperta al pubblico.

 Gianni Mereghetti    - 22-03-2003
Rispondere a questa guerra ingiusta con uno sciopero a mio parere è stato un grave errore! Io non l'ho fatto, giovedì mattina sono entrato in scuola e non perché sono a favore della guerra, bensì perché sono certo che si contribuisce alla costruzione della pace, stando in rapporto con i “miei” studenti, aiutandoli a capire le ragioni di questa guerra ingiusta e facendomi aiutare da loro ad approfondirle.
La violenza di queta guerra, come del resto la violenza quotidiana dell'inimicizia e dell'indifferenza, io l'ho combattuta e cerco di combatterla così, assumendomi la responsabilità di educare alla pace.

 ilaria ricciotti    - 22-03-2003
Ricordo a tutti gli operatori scolastici che il 24 Marzo 2003 non sarà indetto uno sciopero solamente per difendere i nostri diritti, ma per esprimere il nostro sentito NO alla guerra. Quindi, secondo me, non manifestare pubblicamente il nostro dissenso, pacificamente, significa non esternare agli altri con chiarezza le nostre opinioni, non gridarle al mondo, così come hanno fatto e stanno facendo milioni di persone.

 ilaria ricciotti    - 22-03-2003
Oggi. 22 marzo 2003 a scuola in molti ci siamo sentiti vicini. Abbiamo sperimentato che anche nelle quattro mura scolastiche è possibile respirare aria di Pace, tra tutti coloro che vi abitano. abbiamo pensato a chi è più sfortunato di noi, abbiamo discusso, ci siamo confrontati... tutti. Abbiamo vissuto un'ora in cui, seduti per terra, partivano da un centro ideale ,( rappresentato da un alunno che suonava la chitarra o da un insegnante che coordinava le varie attività) tanti raggi equidistanti tra loro, tutti importanti, tutti diversi, tutti ascoltati e rispettati dagli altri con dignità.
La nostra scuola oggi si è sentita unita a tutti gli uomini del pianeta che reclamano la Pace tra i popoli.
Vi invierò presto ciò che i ragazzi hanno detto o scritto :
pur essendo ancora piccoli, dimostrano di essere dei giudici imparziali che amano la pace, la libertà e la vita e voglio costruire il loro futuro, senza che altri glielo propinino già confezionato .