Questione di qualità...
Giuseppe Aragno - 12-02-2003
Mi capitano tra le mani e li trovo interessanti: documenti ufficiali, carte ministeriali. Vale la pena di parlarne. Senza troppe parole, asettico come posso, come chiedono i profeti della guerra alle ideologie. I profeti dell’ultima ideologia.
Bisticcio di parole, confusione mentale, paranoia?
Può darsi. La verità è che sono curioso: che diranno i “riformisti” vecchi e nuovi – mi chiedo – che penseranno i sostenitori contrapposti dei gemelli della riforma, i fautori di della Berlinguer & Moratti?
Grideranno allo scandalo, si segneranno contro l’eresia, scoveranno perniciose ideologie e pronunzieranno insieme - fatalmente ed inevitabilmente insieme - la scomunica solenne. E come, sbotteranno, contro le due riforme, contro il polo e contro l’Ulivo!?! Ma questo qui è davvero troppo fuoriregistro per essere normale e legale: questo è davvero anarchico - diranno - e di quelli pernciosi, come li sogna di notte Pisanu e li denuncia in Parlamento, per incastrarli in un blitz preventivo e smantellare la consueta associazione sovversiva.
Preventivo, certo: “si porta”, è alla moda. Preventiva è persino la guerra, per la quale mettiamo in preventivo l’errore delle “armi intelligenti”, sicché preventiviamo i morti che non si piangono l’undici settembre e possono morire ad ogni attacco aereo e preventivo.
L’ho presa per le lunghe. Mi scuso e vengo ai fatti che, tuttavia, meritavano un minimo di prologo, un’apertura che creasse il clima.
I fatti dunque, quel tanto di certo che sopravvive – si fa per dire - in questo pianeta strambo e malato di birbantismo anarchico e nostalgie marxiste; questo pianeta in cui c’è chi non si lascia normalizzare docilmente, non accetta di stare nel preventivo e prova a riconoscere ovunque sia possibile, anche dentro le disposizioni sulle voci di bilancio, le verità non dette, le menzogne spudorate e le falsificazioni metodiche e preventivate.
Con la nota protocollo n° 2721, datata 3 febbraio 2003, che reca all’oggetto le spese per il finanziamento amministrativo e didattico delle istituzioni scolastiche, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania comunica agli acquiescenti capi d’Istituto la rettifica dell’assegnazione dei fondi per contributi straordinari per il decorso 2002.
In soldoni – è proprio il caso di dirlo – l’ennesimo taglio dei viveri.
Taglio netto: da 3.712.887 euro a 1.998. 578. E questo per la Campania.
Perdita secca: 1.714.309 euro. Tre miliardi e trecentoventi milioni delle vecchie lire.
Di che stupirsi? Sono tempi difficili: ora bisogna mantenere anche gli alpini in Afganistan e prepararsi ad un nuovo capitolo della guerra infinita. Risparmiare, quindi, costi quel che costi.
E’ la logica del risparmio, che ha indotto il ministro dell’Economia e della Finanza, da cui dipende nella sostanza il MIUR – la Moratti è lì solo per la sperimentata arte della razionalizzazione delle aziende – a firmare il Decreto Ministeriale del 29 novembre u.s. che dispone la “riduzione delle risorse finanziarie assegnate agli Uffici Scolastici regionali per l’aggiornamento del personale scolastico”.
Meno soldi per la formazione e l’aggiornamento per il 2003 e meno soldi per il rimborso delle spese sostenute l’anno scorso: nozze coi fichi secchi, e chi ha speso più del preventivato ci rimetta del suo.
In fondo tutto andrebbe ordinariamente male, nel mondo dello smobbing e della coscienza critica da costruirsi con i TG di Rai uno, i Cucuzza di turno, i quiz e le splendide lezioni di millepiedismo seralmente offerte da Vespa a buon mercato, tutto bene, credetemi, se assieme a questi provvedimenti non mi capitassero ancora tra le mani circolari e note, che mi spingono di qua e di là tra la maschera ed il volto, mentre scopro sgomento che la mano destra risparmia e la sinistra scialacqua.
Ideologia, lo so, e della peggior specie. Sta di fatto, però, il 24 gennaio scorso la Circolare Ministeriale n° 9, firmata dal capo del Dipartimento per i servizi nel Territorio, Area della Parità Scolastica – chi è stato Berlinguer che l’ha creata? – ripartisce tra le scuole paritarie che “operando in rete hanno proposto progetti di formazione dei responsabili di direzione” 591.950 euro.
Nunc est bibendum! Finalmente, tagliando sulla spesa delle scuole per lo Stato, avremo dirigenti ben “formati” nelle scuole private. Quelle che, grazie a Berlinguer ed alla sfrenata fantasia che lo distingue, ora non sono più private, ma paritarie.
Paritarie per Berlinguer, foraggiate per la Moratti. Secondo le norme bipartisan che, con buona pace dei padri costituenti, valgono per il ministro di sinistra e per quello di destra. Ii rovescio di una medaglia, il meglio del riformismo: Martin Lutero ed il signor Calvino.
Soldi quindi ce ne sono ancora? Si direbbe di sì.
Il 3 febbraio, mentre si riducono le spese straordinarie delle scuole statali, il Dipartimento per i Servizi sul Territorio, Area della parità Scolastica – sempre quello, sempre la domanda: chi l’ha creato? – con la nota protocollo n° 302 – Dip – Segr. patrocina un “convegno per la presentazione del progetto Re.Qu.S., una rete per la qualità della Scuola”. Si terrà a Milano, il 17 febbraio, nell’auditorium dell’Assolombarda, per presentare un progetto che nasce “in attuazione del protocollo d’intesa MIUR – Confindustria” sottoscritto il 24 luglio 2002.
L’interesse – non quello economico, s’intende – è enorme. C’è il meglio della cultura scolastica e pedagogica del Paese: il presidente di Assolombarda, il Direttore regionale dell’Ufficio Scolastico regionale per la Lombardia – competere è il tema che tratteranno – c’è l’assessore alla Formazione, Cultura e… Lavoro della Regione Lombardia, il capo del Dipartimento che ha l’area per la parità scolastica – lo zero a zero tra pubblico e privato – che illustrerà con un dirigente della Confindustria il tema scolasticamente essenziale della partnership, ci sono i responsabili del Polo Qualità di Milano, Padova, Roma, Mantova, Vicenza e Napoli. Quello di Napoli – un preside credo – l’ho conosciuto negli anni novanta dirigente regionale della CGIL Scuola campana – accade anche questo, certo, e spiega molte cose – e ne sono contento: è salito in alto, prendendo, mi pare, la strada in discesa.
Vi starete chiedendo chi paga, dopo i tagli ed il risparmio adottato come stile di vita. Lo spiega con chiarezza il Direttore del Dipartimento che ha l’area della Parità – sempre quello e sempre la domanda di prima – il quale - serve dirlo? - partecipa al convegno. Lo spiega con parole inequivocabili: “le spese di missione sono a carico degli Uffici di provenienza e delle istituzioni scolastiche coinvolte”.
Con buona pace dei soldi spesi per l’aggiornamento che nessuno di noi vedrà mai più.


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