Libera lettura critica contro il revisionismo di stato
Stefano Borgarelli - 30-12-2002
Sì alla revisione storica, no al revisionismo, no alla censura

I docenti dell'ITIS "Volterra" di San Donà di Piave (VE) firmatari del presente documento, intendono manifestare la loro forte preoccupazione e il loro fermo dissenso, in merito alla risoluzione approvata dalla Commissione Cultura della Camera, con cui si sollecita l'esecutivo a controllare l'insegnamento della storia nella scuola italiana. Non si ritengono pacificati dalle dichiarazioni del Ministro per i rapporti col Parlamento - che pur saggiamente, ha dichiarato "irricevibile" per il governo tale risoluzione - perché leggono la vicenda come passo ulteriore, e più alto, su una strada aperta dalla Regione Lazio, quando nell’ottobre 2000 quest'ultima aveva deciso di costituire una commissione di "esperti" per valutare l’"imparzialità" dei manuali di storia in uso nelle scuole. La scelta di sollevare la questione dei testi di storia (faziosi o meno, poco o molto "obiettivi" ecc.), nelle forme decise oggi dalla Commissione Cultura della Camera, appare con tutta evidenza pretestuosa. Perché si comincia controllando i libri, si continua controllando le persone. Se il governo intendesse assumere la tutela dell'insegnamento della storia, si metterebbe nella condizione - come ha notato lo storico Massimo Salvadori su "Repubblica", 12/12/02 - di "assicurarsi che gli insegnanti obbediscano al ruolo loro assegnato. Quindi dal controllo sui contenuti dell'insegnamento discendono inevitabilmente le commissioni di censura e di controllo sugli insegnanti." Questa prospettiva liberticida fa una cosa sola con la tendenza evidente a ignorare l'opinione degli insegnanti - autonoma da quella espressa nei libri, qualsiasi essa sia! - in questioni così nevralgiche per la formazione dell'identità collettiva dei cittadini, com'è quella dell'insegnamento della storia. Anche in questa vicenda, vale il giudizio dato a suo tempo dallo storico Enzo Collotti in un'intervista, a proposito dell'iniziativa della Regione Lazio: "L'aspetto più inquietante di questa discussione mi pare sia quello di avere ignorato totalmente l’esistenza degli insegnanti. Ciò si può interpretare in vari modi: come ignoranza del ruolo che essi svolgono nella scuola e come sopravvalutazione invece della parte dei manuali della didattica; o come nostalgia di un pensiero unico da imporre in primo luogo agli insegnanti attraverso il libro di testo. In ogni caso il ruolo ad essi assegnato si configura come un ruolo passivo, quasi che essi non avessero né la capacità di operare la scelta dei testi né quella di usare, integrare e criticare i testi stessi."
I docenti firmatari di questo documento ritengono che in una società democratica, l’unica istanza abilitata a dare una valutazione dei libri di testo, o di qualsiasi altro prodotto letterario, o documentario, è costituita dalla libera lettura critica. Ogni interferenza del potere politico altro non è che censura e non può non avere, quali che ne fossero le intenzioni, una valenza intimidatoria. Ritengono altresì un dovere, civile e politico, dare una risposta energica alla permanente volontà antidemocratica di controllo sugli strumenti della didattica da essi liberamente scelti. Un dovere di tutti, ma in primo luogo di quei docenti che vogliano tutelare non il semplice "posto di lavoro", ma il loro specifico ruolo professionale, ribadendo il carattere costituzionale della libertà d'insegnamento, a prescindere dalle maggioranze di governo al potere.
San Donà di Piave (VE), 21 dicembre 2002

I docenti firmatari del documento:

Stefano Borgarelli, Massimo Mucci, Marisa Andreetta, Irene Sandre, Claudio Lucarini, Rossella Romualdi, Marta Zanin, Brunello Fogagnoli, Mario Pasini, Marianoemi De Luca, Claudia Zanetti, Carmen Dalmonte, Maria Teresa Costantini, Margherita Di Luca, Giuseppina Di Tizio, Monica Pettenò, Paola Turchi, Roberto Carrer, M. Carmen Granzotto, Eugenia Iovane, Paolo Montevecchi, Silvia Zirti, Nicoletta Cerisola, Giuseppe Fusco, Caterina Giunta, Arrigo Vidotto, Patrizia Zangirolami, Isabella Velludo, Roberto Simionato, Franca Gressini, Anna Sepulcri, Beniamino Bortelli, Rino Zanchettin, Laura Cerasi, Gianfranco Chinellato, Erica Boatto, Morena De Poli, Pietro Sinico, Beatrice Hitthaler, Silvano Geromin, Lucia De Faveri, Andrea Paladin, Romano Salvatore, Renzo Trevisan, Massimo Bortolotti, Claudio Paveggio, Maximo Marcassa, Emanuela Gentil, Orsolina Valeri, Gabriella Trevisan, Lucia De Faveri.




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