La sentenza Aprea
Francesco di Lorenzo - 02-07-2016
La professoressa Valentina Aprea, già sottosegretaria all'Istruzione durante la gestione ministeriale di Letizia Moratti, ed oggi assessore, sempre all'istruzione, alla regione Lombardia, ha emanato una sentenza. (Il popolo non aspettava altro!).
Ha detto che l'istruzione professionale 'deve essere considerata chiusa'. Il ragionamento sottostante non può essere che questo: poiché per lei tutto ha un inizio e una fine, ha deciso che è arrivato il momento di considerare finiti gli istituti professionali. Ma attenzione, non tutti, così sarebbe sarebbe troppo semplice. Per lei sono finiti solo quelli statali. Non si conoscono bene i motivi di una tale affermazione, né sono state esplicitate le ragioni a dovere, ma si possono intuire.
Far uscire fuori dal sistema dell'istruzione gli istituti professionali statali è sempre stato un pallino dei governi di destra. Fin dagli albori della nostra patria, ogni volta che questa parte politica ha governato, il problema si è riproposto. Spesso, nel passato, era stato solo uno spauracchio agitato a mo' di vessillo. Poi non succedeva niente. Ultimamente la signora Moratti, invece, riuscì nell'intento. Ma la cosa durò poco perché appena dopo, Giuseppe Fioroni, ministro dell'Istruzione dal 2006 al 2008, li reintegrò nel sistema nazionale.
E in tutto questo il centro-sinistra che fa? Dov'è? Idealmente da sempre è stato contrario a scorporare gli istituti professionali statali da tutte le altre scuole del Paese. Fattivamente, però, negli ultimi anni nessun suo esponente ha mai fatto dichiarazioni in questo senso, nessuno ha mai contrapposto a idee dichiaratamente di destra qualcosa di serio e di programmatico. Alcuni, ma pochissimi, hanno indicato qualche pannicello caldo che, in definitiva, non ha fatto che rafforzare la posizione di quelli che vogliono scorporare i professionali dall'istruzione, portarli verso il ministero del lavoro, affidare la loro gestione alle regioni (oppure direttamente ai privati), svalutarne la portata, dequalificarne il percorso. Per loro, lì all'Istruzione, è più comodo avere a che fare solo con i licei (vi ricordate la Moratti?) e lasciare che chi deve lavorare, chi si forma professionalmente, chi impara un mestiere, sia semplicemente meno informato, un po' stupido, un po' trattato da deficiente, insomma un inferiore. Che poi, se una tale proposta la fa un esponente del centro-destra, ci sta. Che invece diventi patrimonio culturale anche del sottosegretario attuale del ministero del lavoro, Luigi Bobba, dovrebbe fare un po' più scandalo (se fosse pronunciabile ancora questa parola). Ma nessuno si scandalizza più di niente. Poi, se in Europa siamo il paese che ha meno diplomati e con questa grande idea ne avremo ancora meno, che ci vuoi fare? potremo sempre consolarci con un Salvini qualsiasi o una Meloni d'annata, che ci coprono le spalle dicendoci 'chi se ne frega dell'Unione?'.
Il problema vero è che, invece, la delega della legge 107 che si sta preparando su questo tema, a meno di clamorose smentite, dovrebbe essere in linea con le idee dell'assessore Aprea. Facendo in modo di ricordare a tutti che le tanto sbandierate riforme di Renzi, non sono altro che quelle antiche ma riciclate di Berlusconi. Però, tutti fanno finta di non saperlo.
E mentre tutto ciò accade, gli insegnanti hanno altro da fare. I più sono in vacanza, gli altri sono impegnanti in dispute furiose tra bonus e meritocrazia.
Addio scuola!
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 Massimo Favaro    - 11-07-2016
Ricordo a tutti i lettori di questo sito, che in provincia di Trento (la famosa provincia autonoma di Trento dove tutto funziona al meglio e la scuola provincializzata è il non plus ultra), gli istituti professionali sono stati cancellati già 4 anni fa e passati armi e bagagli alla formazione professionale, gestita in parte dalla provincia stessa e in parte dai privati (ACLI, ecc.), ma ovviamente finanziata in toto dalla provincia. Faccio notare che la provincia di Trento è governata da decenni dal centro sinistra, con il PD partito di maggioranza relativa, che non ha mai sollevato la benché minima questione. Non a caso la gestione della scuola in provincia di Trento è sempre stata portata ad esempio da tutti governi di centro destra ed è largamente imitata dalla regione Lombardia. E questa è solo una delle tante nefandezze perpetrate ai danni della scuola pubblica dalla provincia autonoma di Trento.