Nadia Gallico Spano Madre Costituente
Antonella Restelli - 05-03-2016
IL VIDEO DELL'INTERVISTA


Ho incontrato Nadia Gallico Spano il 13 marzo 2005 nella sua casa di Roma, a meno di un anno dalla sua morte, avvenuta nel gennaio del 2006. Ci accolse nel suo salottino sul giardino con grande cortesia e benevolenza. Quando iniziammo a parlare mi accorsi subito di una lucidità di pensiero incredibile e cercai di non perdere neanche una parola di quello che mi stava raccontando. E' difficile spiegare la sensazione di essere seduti di fronte alla Storia del nostro Paese. Lei non ci mise mai in imbarazzo. Prima di iniziare a registrare volle solo sapere le domande che le avrei rivolto, perché fin da "quando era diventata parlamentare si fidava poco dei giornalisti e soprattutto di quello che avrebbero poi pubblicato, per questo - mi disse - pretendeva sempre di leggere il pezzo prima della sua pubblicazione". Con me fu molto gentile parlammo una decina di minuti dell'impostazione dell'intervista e poi iniziammo a registrare senza problemi. Di Nadia Gallico Spano come delle altre 21 donne costituenti esiste una scarsa bibliografia, il suo libro "Mabruk. Ricordi di un'inguaribile ottimista" non era ancora finito e la mia scaletta si basava più che altro sulla curiosità personale e su poche notizie trovate in rete. Parlammo soprattutto di Costituzione e delle Lotte per i Diritti delle Donne, argomento che le interessava e la coinvolgeva ancora molto.
Nadia Gallico Spano è una delle ventuno donne elette all'Assemblea Costituente, parlamentare del PCI. Ha partecipato alla fondazione dell'UDI, Unione Donne Italiane, e del settimanale Noi Donne, che diresse sino al 1945. Mi piace chiamarla Madre Costituente, perché è anche grazie a lei se noi oggi, bambine, ragazze, donne, abbiamo fatto un passo in avanti nella società e possiamo godere di quei diritti che durante il fascismo e nel primo dopoguerra, le donne, in tutto e per tutto subalterne agli uomini, non potevano neanche sognare.
"Pesavamo ogni parola, ogni virgola perché quello che stavamo scrivendo doveva servire anche per il futuro.. e sapevamo che per noi donne era un'occasione da non perdere". Ora lei come le altre resistenti, donne, staffette, partigiane, ex deportate, antifasciste hanno lasciato a noi la staffetta del futuro "c'è ancora molto da fare..".
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