Facciamo due conti
Giovanni Cocchi, Bruno Moretto - 04-12-2013
La Gelmini ha tolto dal 2008 due anni di scuola a tutti gli alunni e ora il Ministro Carrozza vuole tagliare un altro anno di scuola superiore.

Come è noto la "riforma Gelmini" è consistita essenzialmente in una diminuzione delle ore di lezione per tutti i gradi scolastici.
Alle elementari si è passati da 32-33 ore a 27, cioè -5x33 settimane x 5 anni=- 825 ore.
Alle medie da 33 a 30, cioè -3x33 settimane x 3 anni= - 297
Alle superiori c'è stato un taglio medio di almeno 4 ore settimanali x33 settimanex5anni= - 660 ore
Ora il Ministro sostiene il Progetto sperimentale del liceo a 4 anni (invece di 5) che comporterebbe un taglio di altre 627 ore.

Sommando le ore (825+297+660+627= 2409 ore) e dividendole per 30 ore settimanali si ottengono -80 settimane, cioè due anni e mezzo in meno di scuola, d'istruzione, di formazione, di socializzazione, di costruzione di sé, di professionalità, di chance per il futuro e chi più ne ha più ne metta.

L'alunno potrà forse rifarsi con le scuole serali o l'educazione adulta? No, eliminate per sempre anche quelle (alla faccia di chi dice che "occorre studiare tutta la vita").

E' stato recentemente reso noto il rapporto OCSE Piaac che dà un quadro drammatico delle "competenze chiave ritenute fondamentali per vivere" ovvero di quelle in campo comunicativo e matematico della popolazione italiana 16-64 anni.
Il 44% della popolazione attiva italiana possiede al massimo la licenza media, l'11% quella elementare (fonte OECD 2013).
Si pensa di affrontare questa emergenza che ci penalizza nella competizione internazionale riducendo ancor di più il numero delle ore di lezione per gli alunni e continuando a non fare nulla per gli analfabeti di ritorno?

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 Flora Villani    - 08-12-2013
Il piano è chiarissimo.

 Gian Paolo Trevisani    - 08-12-2013
Leggendo questo articolo mi è venuta un'idea che modestamente ritengo geniale perché con la classica fava si prendono due, ma anche tre bei piccioni. Anziché mandare a scuola i ragazzi, con grave dispendio e sperpero di denaro pubblico, potremmo chiudere le scuole e vendere loro il diploma. Otterremmo così almeno tre tra molti vantaggi:
1) Raccoglieremmo un bel po' di quattrini
2) Faremmo un grande risparmio grazie alla chiusura delle scuole.
3) Gli studenti farebbero salti di gioia (perché si sa che l'opinione degli studenti, e non quella dei loro genitori che li costringono a venire a scuola, è fondamentale) allo stesso modo di quando la mattina manca un insegnante e hanno ora buca perché non capiscono che vengono deprivati di un loro sacrosanto diritto.