L'ultima occasione che abbiamo
Giovanni Cocchi - 20-10-2012
PERCHE' RIGUARDA TUTTI, MAESTRI COMPRESI

Da un lato c'è la La Legge di stabilità che prevede:
1. che i prof passino da 18 a 24 ore
2. che, perché ciò sia possibile, i Contratti diventino carta straccia

Dall'altro, in alcuni (?) maestri ci potrebbero essere due reazioni di riflesso:
1. finalmente i prof lavoreranno quanto noi
2. che hanno fatto loro, quando era la scuola elementare sotto attacco?

Proverò ad argomentare con l'aiuto di due conti.

I maestri (dati a.s. 2008/09) sono 240.500 + circa 30.000 precari; fanno 22 ore di insegnamento + 2 di programmazione.

I prof programmano a casa da soli: se ora facessero 24 ore di insegnamento perché i maestri dovrebbero farne solo 22?

E' del tutto logico ipotizzare che il passo successivo sarà quello di portare a 24 ore di insegnamento anche i maestri, passando le due ore di programmazione a "cattedra".

Cosa succederebbe?

Se le ore di insegnamento passassero da 22 a 24, ci sarebbe un taglio di 20.000 maestri, pari a due terzi del precariato (2 ore x 240.500 insegnanti= 481.000 ore: 24 ore= 20.000 cattedre in meno).

Se le ore passassero a 24, con l'aggiunta di religione e qualche altro aggiustamento (nella migliore delle ipotesi, col ritorno dello specialista d'inglese?), considerando che vengono concessi organici per 28 ore, il maestro unico (e la fine della collegialitá) buttato dalla porta rientrerebbe dalla finestra.

Insomma, la situazione è esattamente la stessa di quando hanno tagliato tempo pieno, compresenze, ridotto "i moduli" e quant'altro, assieme alla marea di posti di lavoro. Allora, sulle prime linee del fronte, scarseggiarono i prof. Speriamo che oggi non scarseggino i maestri. "Dividi et impera". Se si vuole provare a ribaltare la situazione, il fronte deve essere unico: insegnati (tutti), genitori e studenti.

Probabilmente è l'ultima occasione che abbiamo.
interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Mario Di Bari    - 21-10-2012
Io, maestro, non ho mai pensato che finalmente quelli delle superiori lavoreranno quanto noi... queste riflessioni, più che un invito alla lotta assieme, mi sembrano polemiche e, soprattutto, non rispondono alla seconda domanda che l'autore si pone. Ma non ne voglio fare io di polemiche, la scuola è sotto attacco per cercare solo di risparmiare ora e subito, senza un progetto, senza un futuro. Le divisioni sono create con la paura, con le separazioni, sullo stile divide et impera. Già ci hanno separato dalla gente comune che vive di luoghi comuni sugli insegnanti, smettiamola di dividerci far di noi, e cerchiamo di far fronte comune soprattutto per informare sulla realtà delle cose. La scuola è allo sfascio e tutti devono sapere che non si ha futuro con la sola politica del taglio...

 stefanodestefano    - 21-10-2012
La retorica dell'ultima spiaggia fa sempre breccia. E invece ci fregheranno anche questa volta, basta leggere l'intervista del sottosegretario Rossi Doria a Repubblica.it di oggi, 21 ottobre. Sembra inverosimile, ma invece si sono fatti due conti e, verosimilmente, hanno già deciso che le 24 o più ore ce le faranno fare dal 2015. Visto che tecnica eh? Tutti a scaldarsi, flash mob, pronunciamenti, e poi? Flop! Così intanto passa ex Aprea, blocco scatti e blocco contratti, e tutti zitti, perché abbiamo fermato le 24 ore. Loro, già lo sapevano.

 Roberto Sconocchini    - 22-10-2012
"I maestri (dati a.s. 2008/09) sono 240.500 + circa 30.000 precari; fanno 22 ore di insegnamento + 2 di programmazione.
I prof programmano a casa da soli: se ora facessero 24 ore di insegnamento perché i maestri dovrebbero farne solo 22?"
Le due ore di programmazione dei maestri sono a livello di team. Cosa che non ha nulla a che vedere con la programmazione individuale che, ovviamente, anche i maestri svolgono a casa da soli, ben oltre le 24 ore complessive.

 Maria Ignazia Massa    - 22-10-2012
Sono ormai in pensione, ma mi chiedo quante classi dovrebbe avere, per esempio, un professore di francese delle Scuole Medie per una cattedra di 24 ore: immagino 12 classi, ovvero circa 300 studenti. E' possibile interagire e stabilire relazioni umane con un numero così elevato di persone? 300 studenti hanno 600 genitori, con cui stabilire un rapporto di collaborazione per lo studio e per la formazione dei ragazzi. Mi sembrache anche il volontariato non basti più a soddisfare tali richieste. Mi limito a questa osservazione perché ho notato che tutti i rilievi insistono solo sul solo lavoro di correzione di compiti e preparazione quotidiana e costante, ma credo proprio che l'interazione e le relazioni personali non siano scindibili dall'insegnamento.

 Maestrafranca    - 22-10-2012
Da qualche anno , ormai, per ovviare alla carenza cronica di organico assegnato ai plessi, io ed i miei colleghi lavoriamo col monte ore 23+1. Con l'ora in più che ognuno mette a disposizione, riusciamo ad organizzare dei laboratori e a sdoppiare le pluriclassi offrendo maggiori momenti di approfondimento o di recupero. Nessuno ha considerato se le ore fossero funzionali o aggiuntive all'insegnamento, ci è sembrata la soluzione più opportuna per i ragazzi.

 Claudia Alessandrini    - 22-10-2012
In molte scuole le ore frontali del maestro sono passate da 22 a 24 su decisione dei dirigenti senza che si facessero battaglie di sorta. Perchè non proviamo finalmente a considerare tutti i docenti, dall'infanzia alla secondaria di secondo grado, ugualmente importanti e significativi all'interno dell'intero processo educativo? Siete pronti, insegnanti della secondaria, ad una battaglia di questo tipo? Noi siamo qui, non ci tiriamo indietro nelle lotte che interessano l'intera categoria e non chiediamo la luna, chiediamo solo che almeno uno dei due parametri (o l'orario o la retribuzione) sia unico, dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di secondo grado.

 Lara Giunta    - 22-10-2012
Alla maestrafranca è mai sorto il dubbio che fa più danni ai ragazzi decidendo di ovviare alla carenza cronica d'organico, che puntando i piedi per terra e pretendendo il rispetto delle regole e dei contratti? Accettando scelte inique e aribitrarie, dà una mano a governi decisi a distruggere la scuola pubblica per fare gli interessi di quella privata. Ciò detto, non so se è un caso, ma a me pare che l'articolo di Cocchi sia fatto apposta per irritare i docenti della primaria e favorire spaccature. Sono convinta però che gli insegnanti, che sono per lo più anche genitori, lo capiranno. Ora non si tratta di fare una battaglia corporativa, ma di difendere il futuro dei nostri ragazzi, perciò si sta uniti. Per le divisioni e le polemiche il tempo non mancherà.

 Ins. Vittoria Mazzarella    - 23-10-2012
Il lavoro dei docenti non si esurisce nelle sole 24 ore di servizio. Ci sono le verifiche da correggere per ogni classe e per ogni disciplina, le lezioni da preparare per il giorno dopo e poichè le discipline sono diverse occorre del tempo e poi ci sono le relazioni e tutta la parte teorica, registro personale compreso e le Unità di apprendimento da preparare, trascrivere e stampare mese per mese, materia per materia ed i vari collegamenti interdisciplinari. e le riunioni con i genitori, i corsi di aggiornamento che non mancano mai, i collegi ecc... ecc.....ecc.......
A conti fatti sono più di otto ore di lavoro al giorno comprese moltissime domeniche trascorse a correggere verifiche.
Ma si può vivere solo per lavorare? Abbiamo anche noi una famiglia, dei figli che siamo costretti a trascurare per uno stipendio da fame che non ci consente neanche di arrivare alla fine del mese.