breve di cronaca
Università, o si cambia o si cambia
La Gazzetta del Sud - 12-11-2002
URGONO “CORREZIONI” PER FRONTEGGIARE L'INSOSTENIBILE EMERGENZA FINANZIARIA

L'accorato appello di Piero Tosi, presidente della Conferenza dei rettori

ROMA – Se la Finanziaria non verrà modificata «non vi sarebbe la possibilità di gestire gli Atenei nel rispetto della loro missione». Il “grido di dolore”, trasmesso al presidente del Consiglio con una lettera di Piero Tosi, presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) e rettore dell'Università di Siena dal 1994, prosegue annunciando che gli atenei italiani sono ormai a un «livello di emergenza finanziaria tale da non consentire il mantenimento dei servizi essenziali al loro funzionamento». E spiegando che: «Nessuna estrema misura amministrativa, che comunque rischierebbe di essere lesiva dei diritti dei componenti delle comunità universitarie, servirebbe se la legge Finanziaria non fosse adeguatamente modificata». Nella sua lettera Tosi ricorda al presidente del Consiglio che «abbiamo già condiviso nell'incontro del 18 ottobre, da Lei avuto con il Comitato di presidenza della Conferenza dei rettori delle Università italiane alla presenza del ministro Moratti, la convinzione che la formazione superiore e la ricerca sono insostituibili per la crescita del Paese». Una circostanza che – prosegue la lettera del massimo responsabile dei rettori delle Università italiane – «incoraggia l'attenzione e l'impegno assunti da Lei, onorevole presidente del Consiglio, e dal ministro Moratti, così come i pronunciamenti di altri membri del governo, delle più alte cariche dello Stato, di parlamentari. Tuttavia – aggiunge Tosi – è forte la preoccupazione che non tutti coloro che sono chiamati a decidere si rendano conto del livello di emergenza finanziaria cui è giunto il sistema universitario: una emergenza, come Le abbiamo sottolineato nell'incontro, tale da non consentire il mantenimento dei servizi essenziali al funzionamento degli atenei». Per questo i Rettori si dicono «costretti a ribadire che nessuna estrema misura amministrativa, che comunque rischierebbe di essere lesiva dei diritti dei componenti delle comunità universitarie, servirebbe se la legge Finanziaria non fosse adeguatamente modificata».
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