breve di cronaca
Amianto e rischio incendi a scuola
Il Nuovo - 20-09-2002
MILANO - Rischio amianto, in quindici scuole italiane su cento. Pericolo incendio, per l'assenza di impianti adeguati, nel 13 per cento degli istituti nazionali. Ma non solo: il 18 per cento dei luoghi scolastici non ha abbattuto le barriere architettoniche, mentre un quarto del totale avrebbe bisogno di interventi urgenti di manutenzione straordinaria. E' uno scenario inquietante quello disegnato da Legambiente in Ecosistema scuola 2002, che denuncia "troppe situazioni a rischio" nei luoghi frequentati da bambini e adolescenti.

Strutture "dell'obbligo" che, nel dieci per cento dei casi, non effettuano verifiche costanti sugli impianti. Cresce ancora di più la percentuale (il 32 per cento) delle scuole che si trovano a meno di un chilometro da una fonte d'inquinamento, siano queste aree industriali, antenne, elettrodotti o discariche. E non è solo un problema di rischi per la salute: "la qualità ambientale incide sulle capacità di apprendimento" precisa Legambiente che, d'altro canto, riconosce come segnali positivi arrivino dall'aumento delle aree verdi, dal numero crescente di palestre, dalla diffusione della raccolta differenziata e di forma di risparmio energetico.

Allarme amianto. Il dato più preoccupante che emerge dall'indagine di Legambiente, che ha interpellato le amministrazioni comunali dei 103 capoluoghi di provincia e monitorato più di seimila edifici scolastici, è quello relativo all'amianto."La presenza, nel 14,9% degli edifici monitorati, di fonti di amianto fuori e dentro le scuole - spiega Vittorio Cogliati Dezza, responsabile scuola e formazione di Legambiente - mostra la gravissima inadempienza delle amministrazioni comunali cui spetterebbero le azioni di bonifica".

AAA, manutenzione cercasi. Un quarto degli istituti richiede interventi urgenti di manutenzione straordinaria. Il 10%, poi, occupa edifici nati per tutt'altra destinazione: conventi, caserme e abitazioni private. Risultato: circa il 20% degli studenti può contare su meno di un metro quadrato di spazio e il 15% degli istituti è privo di palestre.

Più verde, palestre e bio. Non tutto il panorama scolastico, però, è così buio. In un anno sono diminuite, dal 19% al 15,7%, le scuole prive di strutture sportive. Incoraggiante è anche l'aumento gli edifici che dispongono di aree verdi fruibili, che sono passate dal 46,85% dal 2001 al 72,2% di quest'anno. In aumento anche le scuole che hanno adottato il biologico nelle loro mense: il 27,8% dei pasti giornalieri deriva da agricoltura biologica contro l'8,33% dello scorso anno. Pratica sempre più comune anche la raccolta differenziata dei materiali. Qualche segnale positivo arriva anche dall'adozione di politiche di risparmio energetico: il 29,6% utilizza fonti d'illuminazione a basso consumo.

Rischio inquinamento. A destare preoccupazione è poi la collocazione di molti edifici. Il 32% delle strutture scolastiche, infatti, si trova a meno di un chilometro da un'area industriale, un aeroporto, da elettrodotti, discariche o antenne per l'emittenza radio-televisiva. Nel 2,5% dei casi, poi, le fonti sono più d'una e i singoli effetti vanno a sommarsi. Non solo. Il 7,75% delle scuole si trova in prossimità di una fonte d'inquinamento acustico.

Ambiente a rischio, meno apprendimento.
"L'Organizzazione mondiale della sanità ha dimostrato l'esistenza di un rapporto tra capacità di apprendimento e qualità dell'ambiente in cui si studia - spiega Vittorio Cogliati Dezza - È stato rilevato che i bambini esposti cronicamente a forti rumori possono mostrare difficoltà nell'apprendimento, nell'imparare a leggere e nell'acquisire la capacità di risolvere problemi. Mentre l'esposizione a livelli di rumore sopra i 55 decibel produzono disturbi del sonno e della comunicazione".

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