Contro l'affondazione (non solo per l'università)
Francesco Masala - 15-12-2008
È ben triste leggere le parole di Bill Gates:

- Non c'è dubbio che le aliquote fiscali sui più ricchi dovranno essere aumentate. E trovo questa una cosa molto giusta. Il pendolo sta oscillando nuovamente verso l'imposizione progressiva. E' inevitabile in questa situazione di crisi, dove il deficit spending è l'unica strada appropriata che abbiamo per uscirne e ricominciare a crescere. D'altronde, il margine per aumentare la pressione fiscale su chi guadagna di più esiste....

- Ci sono due tipi d'investimento, che danno dividendi formidabili. Quelli nella scienza e nelle tecnologie, che ci procureranno gli strumenti necessari a risolvere i nostri problemi più gravi, come la sanità, l'educazione, l'energia. E quelli per lottare contro le diseguaglianze. Parlo di investimenti in favore degli studenti meno abbienti o parte di minoranze. Ma anche degli aiuti mirati allo sviluppo, per migliorare l'agricoltura, prevenire malattie, promuovere la crescita nei Paesi più poveri del mondo. Sviluppare il talento dei giovani, alleviare la povertà sulla Terra, fare medicina preventiva è sempre buon investimento, quale che sia lo stato del bilancio
(1),

e poi quelle di un po' di miliardari USA e prendere atto che da noi chi dice cose del genere viene trattato come un povero idiota o come un pericoloso estremista.
Anche Marx ne aveva parlato ("Che ciascuno dia secondo le proprie capacità, che a ciascuno sia dato secondo le sue necessità"), ma abbiamo fatto finta di niente fino a quando dagli USA qualcuno dice qualcosa che da noi è rischioso anche solo accennare.

Già vedo fra 20 anni la Fondazione "S.Berlusconi", d'accordo con la Fondazione "S.Gelli", in uno studio sull'Italia che verrà, dire che la ricetta giusta sarebbe stata più scuola, più sanità, più welfare, e che l'affondazione dell'università, della scuola, del welfare, dei 20 anni precedenti, è stato un errore. E che forse avere più guardie private e forze dell'ordine che lavoratori nella sanità e nel sistema dell'istruzione può essere qualcosa da rivedere.

E in questi prossimi vent'anni, a partire da ieri, chi avrà, e come, il coraggio di contrastare questo presente/futuro già scritto? Non possiamo chiedere aiuto a nessuno studente greco , tocca a noi.


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 alfredo.tifi    - 22-12-2008
Bill Gates dice anche: "Dobbiamo ricordarci però, che esiste un punto oltre il quale l'aumento delle tasse sui più ricchi comincia a costruire un problema per il futuro." Ed io credo che il 40 - 45 % chi chi carica redditi da secondo lavoro sopra lo stipendio da insegnante, dovendo dichiarare fino all'ultimo centesimo, per mandare avanti una famiglia monoreddito sia BEN OLTRE quel punto, creando problemi nell'immediato, prima che futuri ai ricchi.
Io credo (come dice Berlusconi, che non ho mai votato e non voterò mai) che è assurdo che una persona e soprattutto una famiglia, debba rinunciare a più di un terzo di ciò che introita col proprio lavoro per il bene comune. Tutte le fasce di detrazione dovrebbero stare al di sotto di questa percentuale. Il problema vero è che nessuna forza politica, né di governo né di opposizione, vuole far sì che TUTTI paghino il minimo dovuto alla società. Perché questa sarebbe una forza perdente al 100%. Anche senza essere un economista sono convinto che facendo fare il proprio dovere di contribuenti ai tanti benestanti, che sfruttano il nero e trucchi vari, e che saggiamente votano Berlusconi, si farebbe molta più cassa che non spremendo pochi "super-ricchi".
Il messaggio vero che guida il successo berlusconiano è: "l'onestà e le regole di giustizia sociale sono un lusso, una idiozia, da mettere in terzo ordine e relegare a un futuro utopistico, cavolate per fessi, giustizialisti pericolosi o "sinistri" comunisti; ma siamo seri e pragmatici: diamo carta bianca agli scaltri, ai pratici, che sanno come si fa ad arricchire se stessi e quindi anche il paese, e non assilliamoli con le gabelle e i controlli". Bastava dirlo chiaramente, dichiararlo! Che per caso si vergognano a farlo?