Al segretario della Flc
Vittorio Delmoro - 21-10-2008
LETTERA APERTA


Caro segretario,

se le notizie che leggo sulla stampa sono vere, ti pongo una questione che ha bisogno di essere risolta nel più breve tempo possibile.

Leggo infatti che Cinzia Gelmini, sorella del Ministro Mariastella Gelmini, contrariamente a quanto dichiarato (dalla stampa stessa) non intende scioperare il prossimo 30 ottobre.

Ora, che Cinzia Gelmini si trovi in una situazione oggettivamente imbarazzante è facile da capire; che intenda sottrarsi al gioco mediatico che vorrebbe mettere le due sorelle una contro l'altra è un sentimento apprezzabile; che voglia bene alla sua ingombrante sorella e tenga alla famiglia in cui vive è un fatto strettamente privato che non mi interessa; ma che da iscritta alla FLC abbia deciso di non scioperare, be' questo mi interessa e pure tanto!

Chi, iscritto ad un sindacato della scuola, non sciopera in una occasione come questa o non ha capito nulla, oppure non ha senso che stia ancora in un sindacato; che Cinzia Gelmini non scioperi quando il governo sta per licenziare oltre 130 mila lavoratori della scuola come lei (senza parlare di tutto il resto) significa una cosa sola : sta dall'altra parte, dalla parte del governo; e allora, dunque, che ci sta a fare nel sindacato?

Quando in una fabbrica ci sono dei licenziamenti e il sindacato (com'è suo dovere) indice uno sciopero, chi non sciopera viene chiamato crumiro con tutte le ragioni; in altri bei tempi si organizzavano picchetti davanti ai cancelli per impedire a quei (pochi) lavoratori - i crumiri appunto - di entrare, così da sostenere le ragioni dello sciopero e impedirne la vanificazione.

Fossi io un collega della scuola in cui Cinzia Gelmini lavora, la mattina del 30 ottobre mi piazzerei davanti al portone e tenterei di non farla entrare; perché il non sciopero di Cinzia Gelmini, al pari di quello di altri come lei, significa essere d'accordo col licenziamento di colleghi che stanno attualmente lavorando al nostro fianco, alcuni dei quali da anni e anni, e che dal prossimo settembre saranno espulsi dalle scuole. Come possiamo permetterlo?

Pertanto l'unica azione logica che Cinzia Gelmini può fare ora è di escludersi dal sindacato e di starne fuori fino a che non si sarà riconciliata con le ragioni per cui un sindacato esiste e nel caso della CGIL da oltre 100 anni.

Mi rivolgo però al mio segretario e anche a quello della Federazione di Brescia perché c'è un'aggravante : Cinzia Gelmini non è solo un'iscritta, è pure membro del Direttivo Provinciale.

In questo caso quello che per un semplice insegnante è un diritto (di scioperare o meno), per un dirigente diventa un dovere: se il proprio sindacato, di cui si è dirigenti periferici, ha deciso un'azione di lotta, non si può che aderire ed adoperarsi per la sua riuscita; nel caso non si sia d'accordo, esistono sedi adeguate alla discussione e al conflitto, che non ha mai spaventato nessuno, che è di casa nella CGIL e che è anche il sale della democrazia.

Se Cinzia Gelmini ha dunque deciso (e dichiarato) di non scioperare va espulsa da quell'organismo dirigenziale immediatamente.

Altro che stalinismo! Ciascun lavoratore della scuola che in questo momento non scioperi perché d'accordo col governo e dunque contro i propri colleghi è un ostacolo da rimuovere; se è addirittura un dirigente occorre una rimozione pure formale.

E allora ecco la conclusione : io non posso stare nello stesso sindacato in cui sta un altro che rema contro di me, che rema contro 130 mila lavoratori come me, che sta dalla parte del governo; per cui o lei o me; se resta Cinzia Gelmini sarò costretto ad andarmene io.

Caro segretario, resto in attesa della tua risposta e nel frattempo invito altri iscritti alla FLC a pronunciarsi in modo netto.

Se poi Cinzia Gelmini fa tutto questo, cioè si mette di traverso non perché non condivida lo sciopero, ma per rispetto della sorella Ministro e per l'unità della famiglia, allora si eclissi (almeno per il tempo che avremo la sorella sul groppone) e sparisca dalla circolazione (mediatica); non dica più nulla, non risponda più a nessuna domanda, non apra la porta a nessun giornalista.

E pensare che un mese fa, sapendola del mio stesso sindacato, mi era venuta voglia di scriverle (a Cinzia Gelmini) per chiederle di inviare alla stampa una sua dichiarazione contraria o di dissociazione ogni volta che la sorella ne sparava una delle sue!

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Margherita Bisaccia    - 22-10-2008
Sono pienamente d'accordo con quanto ha detto il collega circa il comportamento della sorella del nostro caro ministro Gelmini. Aspetto anch'io con ansia una risposta su questa vicenda.

 Giovanni    - 22-10-2008
Mi permetto di intervenire (conosco la signora Cinzia Gelmini e sono stato suo collega per anni) per far sapere che: la collega non ha MAI rilasciato interviste ad alcun giornalista, non ha MAI dichiarato se aderirà o non aderirà allo sciopero, non ha MAI dichiarato nulla sulla scuola, NON fa parte del direttivo ma è una semplice RSU e ha immediatamente offerto le sue dimissioni (a maggio) proprio per non creare problemi. invito i colleghi a valutare le notizie pubblicate dai giornali che spesso cercano lo scoop e fanno cattiva informazione.non intendo aggiungere altro perchè so che la collega non vuole rilasciare dichiarazioni e rispetto la sua privacy
Giovanni

 Stefano De Stefano    - 22-10-2008
E' duro il principio di non contraddizione, eh?Eppure bisognerebbe saperlo che in politica tutto è lecito! E' lecito che Cinzia Gelmini diriga un sindacato dal quale dissente; è lecito che la Cgil ci tenga ad avere tra i suoi dirigenti la sorella del ministro; è lecito anche che si stia assistendo ad una specie di gioco delle parti tra sindacati e Berlusconi. A questo proposito mi meraviglio che nessuno abbia notato che: 1) i provvedimenti del governo risalgono addirittura ad agosto, eppure lo sciopero è stato indetto con molta calma; 2) lo sciopero non è accompagnato da alcuna forma di lotta (sospensione di attività extra .....): dopo il 30 ottobre, che si fa? Allora è anche lecito pensare che: 1) o sindacati e governo si sono già messi d'accordo per una qualche modifica purchessia, all'ultimo momento; 2) o i dirigenti di questi sindacati sono dei pazzi e/o corrotti. Quest'ultima ipotesi dovrebbe far riflettere chi, iscritto a questi sindacati, ha contribuito ad eleggerne i dirigenti.
Come si dice, chi vivrà vedrà.

 Paolida Carli    - 22-10-2008
Quando degli amici mi hanno inviato questa lettera mi sono detta : "finalmente ! c'è ancora speranza che la base costringa i vertici del sindacato a svolgere il lavoro per cui sono stati eletti". Per questa ragione oggi avevo messo il testo della lettera in rete sul forum Politica Nazionale del sito http://politicaonline.net , proprio perché diventasse strumento aperto di riflessione e discussione. La sua vita però è stata brevissima...dopo neppure mezz'ora dalla sua pubblicazione è stata cancellata dal moderatore (amministratore ?) del forum. Per decisione sua o su richiesta di chi ? C.Gelmini, Flc o entrambe ?
Per fortuna ne avevo inserito un'altra copia nel forum Socialisti sullo stesso sito e lì è sopravvissuta alla censura così come sul sito radicale www.fainotizia.it
Questa sera mi sono detta vediamo un po' su quanti siti la lettera è apparsa ? Ho digitato "cinzia gelmini" e così vi ho trovato. Buon lavoro, ne abbiamo tremendamente bisogno !

 Giusi Restivo    - 26-10-2008
Io non punterei così il dito, essere sorella del Ministro è un evento che si è verificato dopo che la persona in questione ha percorso il suo cammino nella scuola, non può quindi averne tratto dei vantaggi finora nè averne dati al suo sindacato, il suo caso è pubblico e quindi le sue scelte saranno trasparenti e se ne potrà discutere a posteriori senza fare un processo alle intenzioni, specialmente sulla base di notizie fornite da giornalisti che abbiamo visto essere capaci della massima disinformazione ed approssimazione.
Le colpe dei padri non ricadano sui figli, nemmeno quelle delle sorelle...
Una maestra

 Semeraro Claudio    - 26-10-2008
Però, Del Moro, se stai nella Flc Cgil, questa lettera non avresti dovuto renderla pubblica. Se non ti davano retta restituivi la tessera e criticavi puvbblcamente.

 Adalberto Ricci    - 27-10-2008
Non condivido quanto scritto da Delmoro, semplicemente perchè non lo trovo corretto nei confronti della collega che - fino a prova contraria - penso saprà decidere cosa fare e darne conto al Sindacato nei tempi e nei modi che solo lei riterrà opportuni. Davvero viviamo in tempi bui se la poiemica arriva a questi bassi livelli personali

 Giovanni    - 27-10-2008
Vedo che si continua a fare disinformazione e si vuole soffiare sul fuoco. questo non fa bene a nessuno, soprattutto non giova alla discussione sulla scuola e sul decreto. Tutta questa storia delle "sorelle contro" non fa altro che deviare l'attenzione dai problemi reali e seri di questo momento storico per la scuola. non voglio credere inoltre che essere semplicemente tesserati a un sindacato basti per sentirsi vomitare addosso tutto questo astio e per giunta da parte di colleghi, che dovrebbero essere altresì minimamente solidali e correttamente informati.