breve di cronaca
Via alle iscrizioni anticipate
Corriere della Sera - 31-07-2002
ROMA - Il decreto sulla sperimentazione della riforma della scuola è pronto. Contiene le parti della legge delega socialmente più appetibili: anticipo delle iscrizioni alla materna e alle elementari (3 o 6 anni entro il 28 febbraio), maestro prevalente, inglese e nuove tecnologie già dalla prima. Potrebbe essere firmato dal ministro Letizia Moratti a fine agosto o i primi di settembre, per consentire al Consiglio nazionale della Pubblica istruzione di esprimere un parere, obbligatorio per legge ma non vincolante. Le scuole e le famiglie ne prenderanno probabilmente visione, via Internet, sin dai prossimi giorni. Una sorta di allertamento in vista del segnale di via libera e della riapertura delle iscrizioni. I sindacati della scuola hanno già espresso un giudizio fortemente critico per «l’attuazione della riforma prima dell’approvazione del Parlamento».

IL DECRETO - La riforma è bloccata. L’appuntamento con l’aula di Palazzo Madama è fissato per il 24 settembre. Il ministro, prendendo lo spunto da un ordine del giorno della maggioranza che però non è stato votato, ha deciso di proporre alle scuole interessate un test sui contenuti del suo progetto, senza attendere i tempi dell’iter parlamentare. La legge dell’autonomia scolastica consente infatti di sperimentare anche novità di rilievo rispetto all’ordinamento, col parere obbligatorio, ma non vincolante, del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione (Cnpi). Oggi l’ufficio di presidenza del Cnpi riceverà la proposta di decreto di sperimentazione con degli allegati, tra cui, appunto, i piani di studio riguardanti la scuola dell’infanzia e l’elementare.


CORSA CONTRO IL TEMPO - Il Cnpi è un organo di consulenza del ministro, che lo presiede. E’ composto da 74 membri, eletti da quasi un milione di docenti. Rappresenta il mondo sindacale e professionale della scuola. Anche in questo caso, il tempo rappresenta un problema. Il Consiglio nazionale ha 45 giorni per pronunciarsi. Le scuole, invece, non possono attendere troppo a lungo. Devono consultarsi al loro interno e valutare la fattibilità del progetto. In buona sostanza il decreto dovrebbe andare in vigore sin dai primi giorni di settembre. Il Cnpi comincerà subito a lavorare, ma prima di completare le consultazioni e di arrivare al voto, passeranno un po’ di giorni. Al ministero non si aspettano un’adesione massiccia, viste le difficoltà organizzative. La partecipazione di alcune centinaia di elementari, su un totale di 3.000 circoli didattici, sarebbe vista come un successo.


LA PROTESTA - La Cisl- Scuola ha espresso un giudizio duro, soprattutto per quanto riguarda il metodo. Per il sindacato si tratta di «una sperimentazione nazionale che di fatto anticiperebbe fin dal prossimo anno scolastico l'attuazione della riforma». «Eravamo e siamo convinti - ha affermato Daniela Colturani, leader della Cisl-Scuola - che si potesse pervenire a scelte condivise e sostenute dal più ampio consenso, perché la riforma del sistema scolastico non può essere oggetto di automatiche revisioni a ogni eventuale cambio di maggioranza». Per Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola, «continua la linea della prevaricazione rispetto al Parlamento che non si è ancora pronunciato compiutamente e già deve fare i conti con una proposta di sperimentazione». «Si comincerebbe - ha osservato Panini - nella più assoluta confusione e in contrasto con l'autonomia scolastica perché, riproducendo una vecchia logica burocratico-gerarchica che pensavamo superata da tempo, si pensa che Roma detti disposizioni e le scuole immediatamente si adeguino».

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